Cinema

Karla Sofia Gascon, i tweet della candidata all’Oscar contro musulmani e cinesi. L’Insulto a George Floyd “truffatore tossicodipendente”

di Davide Turrini
Karla Sofia Gascon, i tweet della candidata all’Oscar contro musulmani e cinesi. L’Insulto a George Floyd “truffatore tossicodipendente”

Tweet controversi su musulmani, cinesi e perfino su George Floyd. Sta facendo molto rumore la pubblicazione online di considerazioni delicate e vagamente razziste da parte della protagonista di Emilia Perez, e candidata all’Oscar, la transgender Karla Sofia Gascon. I post, molti dei quali sono stati cancellati nelle scorse ore dopo essere stati riesumati dalla giornalista Sarah Hagi, sono stati in gran parte pubblicati tra il 2020 e il 2021.

Il 22 novembre 2020, ad esempio, Guascon, che è nata in Spagna ma che ha poi lavorato molto nell’industria messicana, pubblica una considerazione ironica sull’arrembante quantità di musulmani sempre più presente in Spagna: “È una mia impressione o ci sono sempre più musulmani in Spagna? Ogni volta che vado a prendere mia figlia a scuola ci sono donne con capelli coperti e gonne lunghe fino ai piedi. L’anno prossimo invece dell’inglese, dovremmo insegnare l’arabo”. A seguire, sempre sul tema, un tweet un pochino più velenoso corredato da una famigliola musulmana seduta al tavolo di un fast food con marito e figlio vestiti all’occidentale e la moglie letteralmente invisibile sotto un burka nero pece che la copre dalla testa ai piedi: “L’Islam è meraviglioso. Mica sono machisti. Le donne sono molto rispettate, anzi sono talmente rispettate che quando escono grazie a un piccolo buco quadrato sul viso si possono vedere gli occhi e la bocca, ma solo se si comportano bene. Anche se si vestissero così per un loro personale divertimento, tutto questo è PROFONDAMENTE DISGUSTOSO PER L’UMANITÀ”.

Due mesi dopo in un altro tweet affonda il coltello sull’Islam, “una religione che non rispetta i diritti internazionali” e soprattutto “le religioni devono essere vietate finché non rispettano i diritti umani condivisi”. E per capire di quali religioni stia parlando Gascon basta attendere un altro mese: “Sono così stufa di tutta questa merda, dell’Islam, del cristianesimo, del cattolicesimo e di tutte le fottute credenze degli idioti che violano i diritti umani”. In un altro momento Gascon ha affrontato di petto la questione dell’omicidio di George Floyd in un lungo thread. “Penso che a pochissime persone importasse di George Floyd, un truffatore tossicodipendente. Ma la sua morte ha dimostrato ancora una volta che ci sono persone che considerano ancora i neri come scimmie senza diritti e i poliziotti assassini. Si sbagliano tutti”. Successivamente specifica: “Non è più una questione di razzismo, ma di classi sociali che si sentono minacciata l’una dall’altra. Forse è queste l’unica vera differenza”.

L’attrice ha anche commentato la Notte degli Oscar 2021, la prima dell’era Covid, dove vinse Nomadland, anche qui ironizzando vagamente sul tema delle minoranze etniche: “Gli Oscar sembrano sempre più una cerimonia per film indipendenti e di protesta, non sapevo se stessi guardando un festival afro-coreano o una manifestazione di Black Lives Matter. A parte questo un brutto, brutto gala”. Infine non manca l’affondo sempre un po’ pepato questa volta sui cinesi, presi di mira dall’attrice con decine di post sempre piuttosto sprezzanti anche improntati alla battuta comica. “Con il vaccino cinese, oltre al chip obbligatorio, sono inclusi due involtini primavera, il gattino che fa ciao con la mano, due fiori di plastica, una lanterna pop-up e un acquisto a un euro”. Dopo diverse ore di no comment sono arrivate le scuse dell’attrice. “Comprendo che le parole dei miei post sui social del passato abbiano causato grande dolore”, ha spiegato Gascon a Variety. “Come persona di una comunità emarginata, conosco questa sofferenza fin troppo bene e sono profondamente dispiaciutaa per coloro a cui ho causato dolore. Per tutta la vita ho combattuto per un mondo migliore e credo che la luce trionferà sempre sull’oscurità”.

I tweet incriminati sono venuti alla luce in quanto Gascon era divenuta protagonista di un’altra sorta di gaffe in pubblico che avrebbe potuto direttamente portarla alla squalifica dalla nomination agli Oscar come miglior attrice. In un’intervista con un quotidiano brasiliano del 21 gennaio aveva criticato la campagna social “aggressiva” del team del film I’m still there, dove è presente una candidata sempre all’Oscar come miglior attrice, Fernanda Torres. “Non c’è bisogno di sminuire il lavoro di qualcuno per mettere in risalto quello di un altro”, aveva affermato l’attrice spagnola. “Non ho mai detto niente di male sulla Torres o il suo film. Tuttavia ci sono persone che lavorano con lei e che sminuiscono me ed Emilia Perez”. Sui social la video intervista aveva subito girato il mondo e in molti avevano segnalato che le sue parole avrebbero violato le linee guida del regolamento sugli Oscar. Dato infine smentito, anche se la Gascon sembra essere avvezza alla provocazione sistematica online oramai verso chiunque non la aggradi socialmente e culturalmente. L’Academy comunque non si è ancora pronunciata sulla questione dei tweet controversi su neri, musulmani e cinesi.

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