Per il dem Sandro Rutolo, Bruno Vespa “altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”. Per i 5 stelle, “ha superato ogni limite, se vuole fare comizi si candidi con Fratelli d’Italia”. Alleanza Verdi Sinistra lo accusa di essere ormai “un megafono” dell’esecutivo. Mentre il sindacato Usigrai sostiena che siamo di fronte “a propaganda che sa di regime”. Sotto accusa, l’intervento del 30 gennaio al talk show “Cinque minuti”, durante il quale Vespa ha difeso il governo sul caso Almasri arrivando a dire che “in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime”.
Il giornalista, interpellato dall’Ansa, ha replicato attaccando opposizioni e sindacato: “All’Usigrai posso solo perdonare l’ignoranza”, ha detto. “Mi meraviglia il M5s che ha un presidente premier in due governi. Dovrebbero sapere benissimo che operazioni moralmente discutibili vengono fatte in ogni Stato da governi di ogni colore per ragioni di sicurezza nazionale. Con tutto il rispetto, invece che denunciarmi alla Vigilanza Rai chiedano chiarimenti al Copasir”. E rivolgendosi al dem Ruotolo: “Chieda chiarimenti sulle ‘cose sporchissime’ che fanno governi d’ogni colore e latitudine a Marco Minniti e Nicola Latorre che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale. Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa”. Un attacco a cui ha replicato lo stesso leader di Italia viva ed ex presidente del Consiglio: “Vespa, parla per te“, ha detto. “Noi rispondevamo e rispondiamo quando facciamo le cose. In Parlamento. Meloni non si presenta in Parlamento ma fa le dirette nei talk. È una cosa gravissima”.
Usigrai: “Alimenta speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico” – Tra i primi a protestare ci sono stati i giornalisti dell’esecutivo Usigrai che, intervenendo con una nota, hanno attaccato Vespa e la sua “arringa”: “Non può essere il tratto che identifica l’approfondimento giornalistico di Rai1. Cosi non è informazione ma propaganda che sa di regime”, si legge. “Dalla Rai e dalle Redazioni di Tg, Gr e Programmi deve arrivare ai cittadini – si legge nella nota Usigrai – una informazione completa e chiara sulle modalità e le responsabilità che ruotano intorno ai fatti. Le chiose di Vespa o i servizi che mettono in relazione fatti diversi non spiegano cosa sia accaduto, ma alimentano solo speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico e alla Rai“. A difendere Vespa invece, è intervenuta la nuova formazione sindacale vicina alla destra Unirai: “Non c’è solo una parte consistente della magistratura ad essere politicizzata, ma anche una nicchia della categoria dei giornalisti”, hanno controrisposto. “Nulla di nuovo. Si evidenzia però in questo momento storico una quotidiana insofferenza verso qualsiasi forma di pluralismo delle opinioni e si grida addirittura al regime. Dimostrando così di aver perso oltre al contatto con la realtà anche il senso e la misura delle parole. Bruno Vespa ha espresso liberamente il suo pensiero, in sintonia con buona parte del pubblico della Rai che mai come in questo momento ha la possibilità di usufruire di un’offerta ricca e plurale”.
Pd: “Altro che terza Camera”. M5s: “Ha superato ogni limite”. Avs: “Megafono” – “‘Ha superato se stesso”, ha attaccato il responsabile informazione della segreteria Pd Sandro Ruotolo. “Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”. Stessa posizione per il M5s in Vigilanza Rai: “Vespa ha superato ogni limite. Il punto è che per noi quel modo di gestire il Servizio Pubblico era sbagliato ieri come lo è oggi“, hanno dichiarato in una nota. “Con uno zelo che neanche i ministri in carica riescono più a mostrare senza imbarazzo, Vespa ha guardato dritto in camera, puntato gli indici come un tribuno e sentenziato che i Paesi trattano anche con i torturatori. Questa non è informazione. È giustificazione. È propaganda. È un conduttore che, dal suo scranno di arbitro, difende l’indifendibile e normalizza l’inaccettabile. Un giornalista – pardon: un artista della Rai -, pagato con i soldi dei cittadini, non può mettersi a fare il difensore d’ufficio di un governo, tanto più in uno spazio seguitissimo come quello che segue il Tg1. Quegli spettatori meritano una informazione la più imparziale possibile venendo subito dopo il principale tg della Rai. Rispetto, non comizietti. Chiederemo conto ai vertici Rai in commissione di Vigilanza“. E hanno chiuso: “Un consiglio a Bruno Vespa: se proprio ci tiene così tanto a sostenere il governo, faccia il passo definitivo. Si candidi con Fratelli d’Italia. Almeno avremo finalmente chiarezza”.
Critiche condivise anche da Avs: “La Rai è ormai sempre meno servizio pubblico e sempre più informazione di parte”, ha detto Peppe De Cristofaro, capogruppo del gruppo Misto a Palazzo Madama. “TeleMeloni è schierata a difesa della Meloni e del governo sul caso Almasri. Ormai siamo al regime, conduttori megafono del governo e trasmissioni tarate a difesa di Giorgia Meloni. Ieri sera Bruno Vespa nella sua arringa di regime ha superato se stesso nei suoi ‘cinque minuti’ di propaganda per il governo. Un altro tassello della deriva del servizio pubblico”.
Media & Regime
Vespa difende il governo su Almasri, le opposizioni: “Superato ogni limite”. E lui replica: “Chiedano chiarimenti al Copasir”
Critiche unanimi da Pd, M5s e Alleanza Verdi Sinistra: "Se vuole sostenere così tanto il governo si candidi". Il sindacato Usigrai: "Propaganda che sa di regime"
Per il dem Sandro Rutolo, Bruno Vespa “altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”. Per i 5 stelle, “ha superato ogni limite, se vuole fare comizi si candidi con Fratelli d’Italia”. Alleanza Verdi Sinistra lo accusa di essere ormai “un megafono” dell’esecutivo. Mentre il sindacato Usigrai sostiena che siamo di fronte “a propaganda che sa di regime”. Sotto accusa, l’intervento del 30 gennaio al talk show “Cinque minuti”, durante il quale Vespa ha difeso il governo sul caso Almasri arrivando a dire che “in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime”.
Il giornalista, interpellato dall’Ansa, ha replicato attaccando opposizioni e sindacato: “All’Usigrai posso solo perdonare l’ignoranza”, ha detto. “Mi meraviglia il M5s che ha un presidente premier in due governi. Dovrebbero sapere benissimo che operazioni moralmente discutibili vengono fatte in ogni Stato da governi di ogni colore per ragioni di sicurezza nazionale. Con tutto il rispetto, invece che denunciarmi alla Vigilanza Rai chiedano chiarimenti al Copasir”. E rivolgendosi al dem Ruotolo: “Chieda chiarimenti sulle ‘cose sporchissime’ che fanno governi d’ogni colore e latitudine a Marco Minniti e Nicola Latorre che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale. Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa”. Un attacco a cui ha replicato lo stesso leader di Italia viva ed ex presidente del Consiglio: “Vespa, parla per te“, ha detto. “Noi rispondevamo e rispondiamo quando facciamo le cose. In Parlamento. Meloni non si presenta in Parlamento ma fa le dirette nei talk. È una cosa gravissima”.
Usigrai: “Alimenta speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico” – Tra i primi a protestare ci sono stati i giornalisti dell’esecutivo Usigrai che, intervenendo con una nota, hanno attaccato Vespa e la sua “arringa”: “Non può essere il tratto che identifica l’approfondimento giornalistico di Rai1. Cosi non è informazione ma propaganda che sa di regime”, si legge. “Dalla Rai e dalle Redazioni di Tg, Gr e Programmi deve arrivare ai cittadini – si legge nella nota Usigrai – una informazione completa e chiara sulle modalità e le responsabilità che ruotano intorno ai fatti. Le chiose di Vespa o i servizi che mettono in relazione fatti diversi non spiegano cosa sia accaduto, ma alimentano solo speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico e alla Rai“. A difendere Vespa invece, è intervenuta la nuova formazione sindacale vicina alla destra Unirai: “Non c’è solo una parte consistente della magistratura ad essere politicizzata, ma anche una nicchia della categoria dei giornalisti”, hanno controrisposto. “Nulla di nuovo. Si evidenzia però in questo momento storico una quotidiana insofferenza verso qualsiasi forma di pluralismo delle opinioni e si grida addirittura al regime. Dimostrando così di aver perso oltre al contatto con la realtà anche il senso e la misura delle parole. Bruno Vespa ha espresso liberamente il suo pensiero, in sintonia con buona parte del pubblico della Rai che mai come in questo momento ha la possibilità di usufruire di un’offerta ricca e plurale”.
Pd: “Altro che terza Camera”. M5s: “Ha superato ogni limite”. Avs: “Megafono” – “‘Ha superato se stesso”, ha attaccato il responsabile informazione della segreteria Pd Sandro Ruotolo. “Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”. Stessa posizione per il M5s in Vigilanza Rai: “Vespa ha superato ogni limite. Il punto è che per noi quel modo di gestire il Servizio Pubblico era sbagliato ieri come lo è oggi“, hanno dichiarato in una nota. “Con uno zelo che neanche i ministri in carica riescono più a mostrare senza imbarazzo, Vespa ha guardato dritto in camera, puntato gli indici come un tribuno e sentenziato che i Paesi trattano anche con i torturatori. Questa non è informazione. È giustificazione. È propaganda. È un conduttore che, dal suo scranno di arbitro, difende l’indifendibile e normalizza l’inaccettabile. Un giornalista – pardon: un artista della Rai -, pagato con i soldi dei cittadini, non può mettersi a fare il difensore d’ufficio di un governo, tanto più in uno spazio seguitissimo come quello che segue il Tg1. Quegli spettatori meritano una informazione la più imparziale possibile venendo subito dopo il principale tg della Rai. Rispetto, non comizietti. Chiederemo conto ai vertici Rai in commissione di Vigilanza“. E hanno chiuso: “Un consiglio a Bruno Vespa: se proprio ci tiene così tanto a sostenere il governo, faccia il passo definitivo. Si candidi con Fratelli d’Italia. Almeno avremo finalmente chiarezza”.
Critiche condivise anche da Avs: “La Rai è ormai sempre meno servizio pubblico e sempre più informazione di parte”, ha detto Peppe De Cristofaro, capogruppo del gruppo Misto a Palazzo Madama. “TeleMeloni è schierata a difesa della Meloni e del governo sul caso Almasri. Ormai siamo al regime, conduttori megafono del governo e trasmissioni tarate a difesa di Giorgia Meloni. Ieri sera Bruno Vespa nella sua arringa di regime ha superato se stesso nei suoi ‘cinque minuti’ di propaganda per il governo. Un altro tassello della deriva del servizio pubblico”.
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.