Tre giorni in monastero con la scrittrice ed ex dirigente scolastica Mariapia Veladiano per fermarsi a riflettere sulla Scuola. L’inusuale proposta, rivolta a docenti di ogni grado e a presidi, arriva dai monaci della comunità di Cellole, a San Gimignano. Fratel Emiliano, Valerio, Adalberto e Dario insieme al maestro Alex Corlazzoli, propongono per la terza volta un “laico ritiro spirituale” da venerdì 28 febbraio a lunedì 3 marzo 2025: un tempo di silenzio, di riflessione, ma anche d’arte perché durante la tre giorni sarà possibile visitare la vicina San Gimignano e ammirare la bellezza della millenaria pieve del monastero di Cellole. Dopo il successo degli incontri con Damiano Tommasi e Eraldo Affinati, stavolta i monaci hanno invitato Mariapia Veladiano che ha proposto di accompagnare il ritiro attorno a questo tema: “Ogni studente è una persona che vale. Storie di cura e responsabilità”.Veladiano, che ha un passato nel mondo della scuola, è autrice di diversi famosi libri. Nata a Vicenza, laureata in Filosofia e Teologia, ha insegnato lettere per più di vent’anni ed è stata preside a Rovereto e Vicenza. Collabora con “Repubblica” e con la rivista “Il Regno”. Il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010, e secondo al Premio Strega 2011, è stato “La vita accanto”, pubblicato con Einaudi Stile Libero. Nel 2012 ha pubblicato “Il tempo è un dio breve”. Nel 2013 è uscito un piccolo giallo per ragazzi, “Messaggi da lontano,” con Rizzoli. Il nuovo romanzo è “Quel che ci tiene vivi” in libreria dal 9 maggio 2023.

L’intento dei monaci è quello di proporre un “ritiro” che sia occasione per docenti e presidi di vivere insieme un momento che possa essere l’occasione per meditare sul proprio lavoro, sulla propria “missione”, sullo stare con i bambini e i ragazzi dando un senso al proprio mestiere. “Incontriamo – spiegano gli organizzatori – insegnanti e professori, educatori e dirigenti che hanno il desiderio di andare oltre una formazione meramente didattica e ricercano il valore autentico del proprio lavoro e della bellezza dell’educare. Questo ritiro vuol provare ad aprire un cammino di confronto per chi si pone interrogativi”.

I partecipanti potranno pernottare e vivere in monastero, oppure partecipare agli incontri e ai pasti pernottando a San Gimignano. Per iscriversi è necessario compilare il modulo di iscrizione (qui) entro l’8 febbraio. La conferma della partecipazione sarà data dalla comunità telefonicamente o via WhatsApp. Al “ritiro” sarà possibile condividere la vita dei monaci senza alcun obbligo di pregare con loro ma sapendo che per ciascuno sarà possibile avere un tempo per stare in compagnia del silenzio e pensare alla propria esistenza, al valore del proprio lavoro.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Trenta scuole a Reggio Calabria senza riscaldamento, l’assessora: “Investiremo 800mila euro ma ci vorranno due anni”

next