Uno spyware che ha preso il pieno controllo dei dispositivi di un centinaio di utenti, via Whatsapp, senza nemmeno che ci fosse un link da cliccare, ma tramite un pdf inviato su chat di gruppo. La vicenda è raccontata dal Guardian: lo spyware in questione si chiama Graphite, è realizzato da Paragon Solutions, azienda israeliana di software di hacking fondata dall’ex primo ministro Ehud Barak, e oggi passata nelle mani di un fondo americano, che ha “35 clienti governativi”. Tutti Paesi democratici che – secondo quanto rivelato da fonti al giornale britannico – non erano “stati precedentemente accusati di abuso di spyware”. Paragonato per le sue capacità allo spyware Pegasus di NSO Group, nel momento in cui “entra” nel dispositivo, Graphite ha accesso totale al telefono, ed è in grado di leggere i messaggi inviati tramite applicazioni crittografate come WhatsApp e Signal. A informare le presunte vittime dell’intrusione è stata la stessa Whatsapp, che però non ha finora ipotizzato chi possa esserci dietro l’attacco informatico.

Tra le persone contattate dalla piattaforma c’è anche Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, che sul suo sito ha raccontato: “Dopo aver ricevuto questo messaggio (ovvero quello proveniente dall’account verificato WhatsApp Support che informava della violazione, ndr), anche a seguito di una verifica di analisti indipendenti, abbiamo iniziato le analisi tecniche sul dispositivo necessarie per valutare l’effettiva portata di questo attacco, cosa effettivamente sia stato prelevato o spiato nel telefono e per quanto tempo. Ovviamente è nostro interesse sapere anche, se sarà possibile farlo, chi abbia ordinato questa attività di spionaggio”. Gli utenti presi di mira dallo spyware sono giornalisti, attivisti ed esponenti della società civile. Non è noto quando sia iniziata l’attività di spionaggio, ma Whatsapp ha riferito che si è conclusa a dicembre.

Cos’è Paragon Solutions – Fondata da Barak, è stata venduta per 900 milioni di dollari a AE Industrial Partners, a una società di private equity statunitense. Tuttavia l’azienda “non è elencata tra gli investimenti della società sul suo sito web”. La sede di Paragon negli Stati Uniti è a Chantilly, Virginia, ed è finita nel mirino dei controlli dopo la notizia, uscita su Wired, del suo “contratto da 2 milioni di dollari con la divisione investigativa sulla sicurezza nazionale dell’US Immigration and Customs Enforcement”. “Secondo quanto riferito – scrive il Guardian – la divisione ha emesso un ordine di sospensione dei lavori per il contratto per verificare se rispettava un ordine esecutivo dell’amministrazione Biden che limitava l’uso di spyware da parte del governo federale. L’amministrazione Trump ha revocato decine di ordini esecutivi dell’amministrazione Biden nelle sue prime due settimane in carica, ma l’ordine del 2023, che proibiva l’uso di spyware che rappresentavano un rischio per la sicurezza nazionale, rimane in vigore”.

Il caso giudiziario – Guardando ai precedenti dal punto di vista legale, nel 2019 WhatsApp aveva intentato una causa, vinta lo scorso dicembre, contro “NSO Group, il produttore di spyware di alto profilo che nel 2021 è stato inserito dall’amministrazione Biden nella blacklist del dipartimento del commercio”. Secondo l’app di messaggistica erano stati infettati 1400 utenti. Il giudice ha stabilito che “NSO era responsabile degli attacchi e che aveva violato le leggi statali e federali degli Stati Uniti sull’hacking e i termini di servizio di WhatsApp”. E già nel 2021 l’amministrazione Biden l’aveva inserita nella blacklist del dipartimento del commercio perché l’azienda aveva svolto attività “contrarie alla sicurezza nazionale o agli interessi di politica estera degli Stati Uniti“.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Usa nel panico per DeepSeek, OpenAi accusa il rivale cinese di furto di proprietà intellettuale. In Italia l’app sparisce dagli store

next
Articolo Successivo

Pure Casarini spiato su Whatsapp da spyware israeliano. Cancellato: “Il nostro governo è suo cliente?”. Interrogazioni di Avs e M5s

next