“Qui si entra in una zona di pudore estremo, sarei più a mio agio a fare uno spogliarello“. Jovanotti parla così quando, alla conferenza stampa per la presentazione della mostra internazionale ‘En route’ realizzata dalla Biblioteca Apostolica in occasione del Giubileo 2025, viene interrogato sul proprio rapporto con Dio e il sacro. “Io coltivo una fede debole e altalenante, sono continuamente alla ricerca di segni, di conferme che a volte vengono e altre sfuggono. Anche la ricerca della fede è un viaggio”, fa sapere come riporta Il Messaggero.
“Sono impressionato per essere stato chiamato a prendere parte a questa esposizione” ha affermato il cantautore, fresco di pubblicazione del nuovo album “Il corpo umano”. “Ho realizzato per la mostra una installazione pop, e quello che propongo per En Route è un viaggio sonoro che dura due ore e accoglie i visitatori. Ho imaginato un percorso attraverso le cose che ho sentito in questi 58 anni di vita, un mix, elaborato come se fossi sopra una bici, con canzoni rimaneggiate, paesaggi sonori ripresi con il mio cellulare, i miei flussi di coscienza. Tutto questo è un sottofondo e lega le opere d’arte esposte e realizzate dagli artisti”.
Per Jovanotti il viaggio metaforico più singolare è quello della vita umana, con tutti i suoi alti e bassi. E facendo riferimento al Giubileo l’artista osserva: “Fare un passo verso il mondo è un pellegrinaggio, e naturalmente prevede anche un ritorno. E nel ritorno ci si trova sempre trasformati e si guarda al futuro”.