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La nebbia, il decollo e l’elicottero precipitato: la ricostruzione dell’incidente fatale per Lorenzo Rovagnati e i due piloti

La procura di Parma ha avviato un’indagine per chiarire le cause della tragedia. Non c'è invece la scatola nera: il velivolo non ne era dotato. La normativa vigente, infatti, non ne prevede obbligatoriamente l’installazione
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L’elicottero sarebbe precipitato in verticale dopo un tentativo di decollo non riuscito. Secondo le prime ricostruzioni dell’incidente avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri a Castelguelfo di Noceto in provincia di Parma, l’elicottero avrebbe cercato di sollevarsi al di sopra della fitta nebbia che avvolgeva la zona, ma un problema tecnico, forse un guasto, ne avrebbe provocato la caduta. Di certo c’è che l’elicottero è precipitato subito dopo il decollo senza dare scampo ai due piloti (Flavio Massa e Leonardo Italiani) e a Lorenzo Rovagnati, ad dell’omonimo salumificio industriale. Il velivolo sarebbe precipitato da un’altezza compresa tra i 400 e i 500 metri dal suolo.

L’elicottero era un Agusta Westland AW109: l’imprenditore lo utilizzava per gli spostamenti dal milanese al maniero di famiglia a Castelguelfo di Noceto. Si era alzato in volo, nonostante una fitta cortina di nebbia che ricopriva la zona rendendo la visibilità molto ridotta. Tra le cause al vaglio di chi indaga, oltre all’errore di uno dei due piloti, un guasto meccanico all’elica di coda o un cavo elettrico toccato da una delle pale. Ipotesi che troveranno conferma solo dopo le indagini. Non saranno però disponibili i dati del registratore di volo (la cosiddetta “scatola nera“), in quanto l’elicottero non ne era dotato: la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l’installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell’incidente. Prosegue intanto l’attività del team investigativo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv).

Sul luogo dell’incidente sono in corso anche i rilievi dei Ris e dei carabinieri. Restano da verificare la presenza di un effettivo piano di volo, eventuali comunicazioni con la torre di controllo e l’ipotesi che il velivolo possa aver urtato un ostacolo. “Fin dalle prime ore abbiamo messo in campo il nostro reparto di eccellenza, il Ris di Parma. L’obiettivo è ricostruire esattamente la dinamica di questa tragedia, lo dobbiamo ai familiari delle vittime ai quali va tutto il nostro cordoglio”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, colonnello Andrea Pagliaro, parlando con i giornalisti. “L’impatto al suolo – ha spiegato il comandante – è avvenuto a 4-500 metri dall’elisuperficie da cui l’elicottero era decollato poco prima”. Per quanto riguarda scatola nera e piano di volo, “sono tutti accertamenti che sta facendo l’agenzia nazionale sicurezza volo, attività in divenire su cui stiamo lavorando”, ha aggiunto.

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