Le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Prendere il controllo totale del territorio è “praticare una politica di punizione collettiva”, secondo il ministro degli Esteri Lavrov
Il piano del tycoon repubblicano che vuole prendere il controllo di Gaza non farà che aumentare le tensioni in Medio Oriente: ne sono convinti a Mosca; la Federazione accusa Israele di violare il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. L’unico modo possibile per mettere fine al conflitto, base necessaria per la pace, è la soluzione a due Stati, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “Questa è la tesi sancita nella risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, questa è la tesi condivisa dalla stragrande maggioranza dei paesi coinvolti”, “la sosteniamo e crediamo che questa sia l’unica opzione possibile”.
Trump sulla Striscia fa “cancel culture” secondo il ministro degli Esteri Sergey Lavrov (lo ha dichiarato durante un incontro con i suoi ambasciatori a Mosca). Prendere il controllo totale del territorio è “praticare una politica di punizione collettiva”. “Riteniamo che l’obiettivo principale oggi sia garantire l’attuazione degli accordi tra Israele e Hamas” ha detto la portavoce del dicastero Maria Zakharova: “qualsiasi argomentazione populista, frivola o scioccante su misure palliative nella fase attuale è controproducente e non contribuisce a risolvere il problema”. Anzi lo aggrava.
Mosca sabato scorso si è scagliata anche contro le ultime due leggi approvate alla Knesset che vietano le operazioni dell’Unrwa – Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi – a Gerusalemme est, Cisgiordania, Gaza e proibiscono alle autorità israeliane di avere contatti con l’organizzazione. Per il dicastero “significa che centinaia di migliaia di bambine, donne e anziani rischiano di essere abbandonati al loro destino”.
Due giorni fa una delegazione di Hamas era a Mosca: Mousa Abu Marzouk, capo ufficio politico dell’organizzazione, ha incontrato il vice ministro Mikhail Bogdanov – inviato speciale di Putin in Medio Oriente e Africa – per discutere della seconda fase del cessate il fuoco con Israele, assistenza e dell’implementazione degli aiuti.