Roma, 18 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Giovedì 20 marzo 2025, in occasione della Giornata nazionale delle università, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Anci, l’Università di Roma Tor Vergata aderisce all’iniziativa 'Università svelate', aprendo il suo orto botanico a studenti delle scuole medie inferiori e superiori, cittadini e comunità universitaria per un’esperienza immersiva nella ricerca sulla sostenibilità e sulla tutela della biodiversità. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per l’Università di Roma Tor Vergata di svelare un luogo non conosciuto da tutti del territorio, ma di grande valore scientifico e didattico, avvicinando le giovani generazioni e la cittadinanza alla consapevolezza ambientale.
In particolare, le scuole avranno l’occasione di far scoprire agli studenti come la ricerca botanica possa offrire soluzioni concrete per la tutela dell’ecosistema e comprendere il ruolo attivo che ogni cittadino deve avere nel rispetto dell’ambiente.
La giornata si aprirà alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams, con gli interventi di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica, Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.
“L’iniziativa Università svelate è un’opportunità per aprire le porte della conoscenza e mostrare il valore della ricerca scientifica per la società. In questa giornata vogliamo rendere accessibile a tutti un luogo chiave del nostro Ateneo: l’Orto Botanico. Un patrimonio di biodiversità e ricerca che mettiamo a disposizione delle scuole e dei cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e della sostenibilità”, ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.
Il programma prevede due visite guidate gratuite, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, durante le quali studenti, cittadini e comunità accademica potranno esplorare le collezioni botaniche, osservare da vicino le specie vegetali conservate e conoscere i progetti di ricerca attivi per la conservazione della biodiversità e la rigenerazione ambientale. Oltre alle visite guidate, saranno organizzate lezioni itineranti, in cui i partecipanti potranno approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, grazie alla guida di esperti e ricercatori dell’Ateneo.
“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di ricerca, conservazione e formazione, in cui lo studio delle piante diventa un elemento chiave per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Con questa iniziativa vogliamo trasmettere ai più giovani l’importanza della biodiversità, mostrando come la scienza possa offrire strumenti concreti per la tutela dell’ecosistema. La conoscenza botanica non è solo studio, ma un’azione di responsabilità verso il nostro pianeta”, ha spiegato Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica.
Durante le attività, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere il ruolo delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana attraverso le specie autoctone, e di scoprire come ciascuno possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente con piccoli gesti quotidiani. L’orto botanico non è solo un centro di ricerca, ma un ponte tra università e territorio, un luogo che custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’iniziativa Università Svelate rappresenta un’occasione unica per scoprire questo spazio e per riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.
“L’università deve essere parte attiva della società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare. Con l’iniziativa Università Svelate vogliamo creare un’opportunità di crescita per i più giovani, affinché questa esperienza diventi il punto di partenza per un percorso di responsabilità e di attenzione verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontare e mostrare concretamente come gli atenei siano un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro”, ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale.
Questa giornata non è solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma un’opportunità per guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico può diventare il primo verso una maggiore consapevolezza ambientale, da portare con sé ben oltre questa esperienza.
Economia
Salvini cerca di uscire dall’angolo dopo le chat di FdI e rilancia sulla quinta rottamazione delle cartelle: “Maggioranza faccia quadrato”
Il leader della Lega indossa il cappello da difensore dei contribuenti e presenta la proposta di una nuova definizione agevolata, dicendo che è "equa e vantaggiosa per lo Stato". Che però ci perderebbe. FI: "Noi d'accordo, è Giorgetti che frena"
Matteo Salvini cerca di uscire dall’angolo dopo la pubblicazione nel libro Fratelli di chat del giornalista del Fatto Giacomo Salvini di conversazioni segrete tra esponenti di Fratelli d’Italia che lo definiscono “bimbominkia”, “cialtrone”, “ridicolo” e “incapace”. E lo fa indossando il cappello da difensore dei contribuenti “ostaggio delle Entrate”, come da vecchie sparate populiste mirate a promuovere la cosiddetta pace fiscale. Il vicepremier e ministro dei Trasporti si presenta in conferenza stampa e mette la faccia sulla “nuova” proposta di legge del Carroccio sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, depositata al Senato dal capogruppo Massimiliano Romeo e identica a quella a prima firma Gusmeroli già depositata alla Camera e contenuta anche in un emendamento di Massimo Garavaglia al Milleproroghe. “Sempre vicini ai cittadini”, il sottotitolo dell’evento.
Si tratterebbe della quinta edizione della sanatoria che consente di mettersi in regola versando solo le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per procedure esecutive e di notificazione, senza interessi e sanzioni. A spese dell’erario. La novità principale è che il debito residuo verrebbe spalmato su un massimo di 120 rate mensili, lo stesso numero consentito (ma senza sconti sulle somme dovute) dalla riforma della riscossione varata nell’ambito della delega fiscale. Ci vorrebbero dunque fino a 10 anni, contro i cinque (18 rate) previsti come tempo massimo dalla rottamazione quater, perché i contribuenti che aderiscono paghino l’intera cifra dovuta. Sarebbero sanabili i debiti accumulati fino al 31 dicembre 2023, anche nel caso si fosse aderito a un’altra rottamazione per poi smettere di pagare, come accade molto spesso. E benefici si perderebbero solo dopo il mancato pagamento di otto rate.
Per Salvini la proposta è “definitiva, equa e vantaggiosa per lo Stato”. Non è così, perché – come insegnano tutti i precedenti – più si consente a chi ha pendenze col fisco di rateizzarle a condizioni di favore, più ci perdono le casse pubbliche. Poco importa, perlomeno sarebbe “utile per milioni di italiani” e quindi per le quotazioni elettorali della Lega. Il cui leader invoca il “dovere politico, economico e morale di dare risposta” ai cittadini “in difficoltà“. Che “non sono”, tiene a precisare, “quelli che ogni tanto escono sui giornali, che hanno truffato sul reddito di cittadinanza, hanno truffato sul superbonus o sono soggetti sconosciuti al fisco con tre Porsche in garage, qua stiamo parlando del piccolo commerciante che ha avuto un problema, del pensionato che sta a Torpignattara o del piccolo imprenditore in crisi“. Se non fosse chiaro, non si parla di “chi ha il SUV in centro storico e ha problemi con la ZTL di Gualtieri o di Sala”. Descrizione col cuore in mano nella speranza di ottenere via libera dal resto della maggioranza di governo: “Conto che su questo faccia quadrato e i tempi siano spediti”.
Visto che Forza Italia ha una sua proposta ad hoc, l’appello è diretto soprattutto a FdI. Salvini cerca la sponda del titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, tirato in ballo per assicurare che “la vediamo alla stessa maniera, c’è piena sintonia“. Anche se il suo vice Maurizio Leo (FdI) ha invitato alla “massima cautela” perché, appunto, rottamare ha un costo per lo Stato che rinuncia a incassi attesi, e perché vuol attendere il verdetto della commissione incaricata di valutare la recuperabilità del magazzino fiscale da oltre 1200 miliardi accumulato a partire dal 2000. Il Mef sembra disponibile al massimo a riaprire la rottamazione quater per chi ha saltato una rata. Gli azzurri mettono subito il dito nella piaga: “E’ un anno che facciamo questa proposta”, dice il portavoce Raffaele Nevi ad Affaritaliani.it. “Il ministro Giorgetti e anche il suo vice Leo hanno sempre frenato“.
In chiusura di conferenza stampa, condita inevitabilmente di commenti sulla presunta attività di spionaggio del software di Paragon contro giornalisti e attivisti e sul caso delle chat, arriva la nuova stoccata sul concordato fiscale su cui proprio Leo contava per avvicinare alla fedeltà fiscale le partite Iva che evadono: è stato “utile ma non risolutivo”, ribadisce Salvini. Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera, si incarica di rincarare la dose: “Il concordato nel primo anno di sua valenza ha dato scarsi risultati, saranno ancora più scarsi quelli 2026-27 quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione, il meccanismo è sicuramente da rivedere”.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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In particolare, le scuole avranno l’occasione di far scoprire agli studenti come la ricerca botanica possa offrire soluzioni concrete per la tutela dell’ecosistema e comprendere il ruolo attivo che ogni cittadino deve avere nel rispetto dell’ambiente.
La giornata si aprirà alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams, con gli interventi di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica, Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.
“L’iniziativa Università svelate è un’opportunità per aprire le porte della conoscenza e mostrare il valore della ricerca scientifica per la società. In questa giornata vogliamo rendere accessibile a tutti un luogo chiave del nostro Ateneo: l’Orto Botanico. Un patrimonio di biodiversità e ricerca che mettiamo a disposizione delle scuole e dei cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e della sostenibilità”, ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.
Il programma prevede due visite guidate gratuite, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, durante le quali studenti, cittadini e comunità accademica potranno esplorare le collezioni botaniche, osservare da vicino le specie vegetali conservate e conoscere i progetti di ricerca attivi per la conservazione della biodiversità e la rigenerazione ambientale. Oltre alle visite guidate, saranno organizzate lezioni itineranti, in cui i partecipanti potranno approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, grazie alla guida di esperti e ricercatori dell’Ateneo.
“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di ricerca, conservazione e formazione, in cui lo studio delle piante diventa un elemento chiave per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Con questa iniziativa vogliamo trasmettere ai più giovani l’importanza della biodiversità, mostrando come la scienza possa offrire strumenti concreti per la tutela dell’ecosistema. La conoscenza botanica non è solo studio, ma un’azione di responsabilità verso il nostro pianeta”, ha spiegato Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica.
Durante le attività, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere il ruolo delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana attraverso le specie autoctone, e di scoprire come ciascuno possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente con piccoli gesti quotidiani. L’orto botanico non è solo un centro di ricerca, ma un ponte tra università e territorio, un luogo che custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’iniziativa Università Svelate rappresenta un’occasione unica per scoprire questo spazio e per riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.
“L’università deve essere parte attiva della società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare. Con l’iniziativa Università Svelate vogliamo creare un’opportunità di crescita per i più giovani, affinché questa esperienza diventi il punto di partenza per un percorso di responsabilità e di attenzione verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontare e mostrare concretamente come gli atenei siano un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro”, ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale.
Questa giornata non è solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma un’opportunità per guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico può diventare il primo verso una maggiore consapevolezza ambientale, da portare con sé ben oltre questa esperienza.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Stimolare la crescita, in tutti i settori, è la sola garanzia per creare ricchezza da redistribuire. E una politica economica espansiva che dedicasse risorse, aggiuntive e non sostitutive, agli investimenti in sicurezza, ricerca, infrastrutture strategiche, nuove tecnologie, avrebbe un effetto rilevante sulla crescita economica e sull’occupazione, senza deteriorare le altre voci di spesa pubblica. Ovviamente mantenendo l’equilibrio complessivo dei conti pubblici che caratterizza questo Governo. Lascio quindi volentieri ad altri, in quest’Aula e fuori, quella grossolana semplificazione secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare. Non è, ovviamente, così, e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini, perché maggiori risorse per la sanità, la scuola o il welfare non ci sono, attualmente, non perché spendiamo i soldi sulla difesa, ma perché centinaia di miliardi sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo a creare consenso facile. La demagogia non mi interessa". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Come sempre -ha aggiunto la premier- gli italiani giudicheranno, e gli italiani hanno dimostrato di essere molto più intelligenti di quanto certa politica creda. Penso che gli italiani sappiano bene che sono state proprio le classi politiche concentrate solo su se stesse ad averci consegnato un’Italia debole. Ma non chiedete a me di lasciare questa Nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perché non ha un’alternativa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire risorse o smettendo di investire sugli altri capitoli. Si tratta invece della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo, rispetto a quanto normalmente previsto dal Patto di stabilità. Questo è il quadro che ci è stato proposto, e in questo quadro l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal Piano. Lo dico perché l’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo, a proposito del piano di difesa Europeo.
"È la ragione per la quale io credo -ha proseguito la premier- che sia nostro dovere proporre anche soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito. Ed è per questo che, con il ministro Giorgetti -che ringrazio per l’importante lavoro di questi giorni- abbiamo proposto un meccanismo di garanzie pubbliche europee, coordinato e integrato con i sistemi nazionali, sul modello di quello attualmente viene utilizzato per il programma InvestEU, per mobilitare più efficacemente i capitali privati e rilanciare gli investimenti nel settore della difesa, nel quale l’Italia -ricordiamolo- può vantare dei campioni assoluti".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Più che un punto di equilibrio, un equilibrismo... ma va bene così". Un big della minoranza Pd lasciando l'assemblea dei gruppi alla Camera sintetizza così la mediazione raggiunta, dopo una discussione fiume, sul ReArm Eu nella risoluzione per le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Parlamento. La segretaria Elly Schlein ha attestato il Pd sulla linea della richiesta di una "revisione radicale" del piano Von der Leyen. Nella risoluzione ci sono "critiche puntuali" ed è indicato anche "come cambiare proposte che non vanno nella direzione della costruzione di una vera difesa comune europea", argomenta la stessa segretaria davanti a senatori e deputati riuniti a Montecitorio.
Anche la minoranza può sventolare un risultato raggiunto: quello di definire il Libro bianco un "avvio del percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune". Era stato proprio sul voto sul Libro bianco che si era consumata la frattura in Europa nella delegazione dem tra l'astensione della maggioranza e il sì dell'area riformista. Un'astensione, quella voluta da Schlein, che aveva disallineato il Pd rispetto al via libera della famiglia socialista europea che aveva definito il piano Von der Leyen, appunto, "un primo passo" verso la difesa comune.
La mediazione delle scorse ora ha evitato una seconda frattura. Un risultato perseguito, si riferisce, sia dalla maggioranza che dalla minoranza dem. "I toni all'assemblea di oggi erano molto più morbidi rispetto ai giorni scorsi", riferisce uno dei partecipanti. Del resto, la stessa Schlein parlando alla riunione dei parlamentari dem ha spostato l'attenzione dal Pd alle "contraddizioni della destra" che ha "tre posizioni diverse" sul ReArm. E sulle critiche a Meloni, anticipando i contenuti dell'intervento domani alla Camera alla presenza della premier: "Sarà mia cura segnalare che le posizioni che ha assunto Meloni in queste settimane vanno contro l'interesse nazionale", si "è venduta come pontiera e invece è complice silenziosa del progetto di disgregazione di Trump".
Sul nodo del riarmo la mediazione raggiunta passa dal punto 8 della risoluzione. Da una parte c'è la richiesta di una "radicale revisione" del ReArm che va "nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri" perché "non risponde all’esigenza indifferibile di costruire una vera difesa comune" e di "un percorso di investimenti comuni in sicurezza realizzati non a detrimento delle priorità sociali, di coesione e sviluppo dell’Unione". Dall'altra, il giudizio positivo sul Libro bianco della difesa europea. "Siamo soddisfatti perché la parte sul libro bianco contiene le nostre indicazioni sull'utilizzo di strumenti già disponibili per gli investimenti in difesa", dice Alessandro Alfieri, coordinatore della minoranza.
Schlein ringrazia chi ha lavorato alla messa a punto della risoluzione: "Noi siamo gli unici ad entrare nel merito delle questioni. A dire sì alla difesa comune e come dobbiamo costruire quella difesa comune. E a dire no al riarmo dei singoli 27", a dire "quali sono le critiche puntuali e come chiediamo di cambiare le proposte che non vanno nella direzione della costruzione di una vera difesa comune".
Nella risoluzione sono indicate diverse possibili modifiche. Come trasformare "lo strumento finanziario Safe – l’unico strumento che presenta un embrione di solidarietà europea, con 150 miliardi di euro destinati a potenziare alcune capacità strategiche comuni – da erogatore di prestiti che gravano sui bilanci degli Stati a fornitore di sovvenzioni capaci di garantire l’effettività dell’obiettivo”. Ed ancora condizionare "tutti gli strumenti previsti a progetti di difesa comune insieme a più Stati membri in modo da favorire l’interoperabilità, il coordinamento tra i sistemi di difesa e il rafforzamento della capacità industriale comune, anche con l’obiettivo di superare un sistema di acquisti dei paesi membri che, privo dell’obbligo di coordinamento, favorirebbe i sistemi produttivi extra-Ue (a partire da quello statunitense) che al momento pesano circa l’80% dell’approvvigionamento complessivo, in questo modo rischiando di rafforzare le dipendenze strategiche anziché ridurle”. Ribadito il no all'uso dei fondi di coesione per le spese militari.
Ma, parlando all'assemblea dei gruppi, Schlein è soprattutto sulle divisioni della destra e sulla critica a Meloni che incentra il suo intervento: "Questa risoluzione ci permette di entrare a gamba tesa nelle contraddizioni di questa maggioranza che abbiamo visto e che vedremo anche nelle risoluzione, se arriverà, e vedremo quello che cosa ci sarà e soprattutto che cosa non ci sarà visto che hanno tre posizioni diverse".
Ed ancora: "Le posizioni che ha assunto Meloni in queste settimane vanno contro l'interesse nazionale da diversi punti di vista. Ci inseriremo nelle contraddizioni di quella", ovvero la premier, "che ha passato l'inizio dell'anno a vendersi come pontiera tra Trump e l'Unione europea e che è già diventata la complice silenziosa di un progetto di disgregazione di Trump mentre autorizza la ripresa del massacro a Gaza e mentre tratta con Putin senza l'Ue e senza l'Ucraina come se stesse discutendo dei suo i confini e di quelli di un Paese invaso".
Il Pd agguanta dunque una ricomposizione dopo le fortissime tensioni dei giorni scorsi. Almeno per oggi si fa mostra di soddisfazione. Dice Piero De Luca, area riformista: "La risoluzione del Pd, frutto di un lavoro condiviso positivo, contiene un messaggio chiaro, l'invito a rafforzare il percorso di costruzione dell'autonomia strategica dell'Europa". Per Alfieri è stato "atto un positivo lavoro di condivisione". E Paola De Micheli cerca di chiudere la discussione attorno al congresso anticipato dopo la frattura in Europa: "La mediazione trovata nel Pd dimostra che non occorre alcun congresso. Se i democratici discutono e si confrontano tra loro, si trova la sintesi migliore".
Parigi, 18 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia “aumenterà e accelererà gli ordini dei caccia Rafale” a beneficio dell’aeronautica militare, come parte dei nuovi investimenti nella difesa decisi di fronte al “cambiamento” geopolitico globale.
Il capo dello Stato ha dato l'annuncio durante una visita alla base aerea di Luxeuil-les-Bains, nel nord-est del Paese. Questa, ha detto, sarà "la prima base ad ospitare entro il 2035 la prossima versione del Rafale e del suo missile nucleare ipersonico, che rappresentano il rinnovamento in corso nella modernizzazione del deterrente nucleare" della Francia.
Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - "Nei pazienti che hanno già un livello di rischio cardiovascolare significativo, perché presentano altri fattori di rischio quali ipertensione, fumo di sigaretta e colesterolo Ldl alto, la presenza di alti livelli di lipoproteina (a) aumenta in modo esponenziale il rischio cardiovascolare. Per questo motivo, l'identificazione di questa lipoproteina è fondamentale". Così Claudio Bilato, direttore della Cardiologia degli ospedali dell'Ovest vicentino e professore presso la scuola di specializzazione in Malattie dell'apparato cardiovascolare dell'università di Padova, al media tutorial 'Non solo colesterolo Ldl: alla scoperta della Lipoproteina (a)', che si è svolto questa mattina all'headquarter milanese di Novartis.
Scoperta nel 1963 dal medico norvegese Karl Berg, la lipoproteina (a) o Lp(a) è stata da allora oggetto di numerose osservazioni epidemiologiche, soprattutto nei Paesi scandinavi, "dalle quali è emersa una profonda correlazione, lineare, tra il livello di lipoproteina (a) circolante e le malattie cardiovascolari su base aterosclerotica - sottolinea Bilato - La lipoproteina (a) è una Ldl, cioè una lipoproteina a bassa densità, come quella che veicola nel nostro corpo il cosiddetto colesterolo cattivo. A differenza di quest'ultima però, la Lp(a) è associata ad un'altra proteina, l'apoproteina (a), e questo fa sì che diventi molto proinfiammatoria, proateriosclerotica e protrombotica, assumendo quindi una connotazione patogena importante. In termini di aterosclerosi, la lipoproteina (a) ha una capacità di circa sei volte superiore rispetto all'Ldl".
Fino ad ora "non avevamo gli strumenti farmacologici realmente efficaci nell'abbassare i livelli di lipoproteina (a) - aggiunge l'esperto - e nel migliore dei casi riuscivamo ad abbassarli di circa il 30%. Attualmente sono in corso di studio 2 tipi di molecole che silenziano il gene responsabile della produzione di questa lipoproteina (a). Una di queste è un oligonucleotide antisenso che ha una capacità di ridurre i livelli circolanti di lipoproteina (a) dell'80-85%. Questa molecola è oggetto di uno studio molto importante, multicentrico, multinazionale e di lunga durata che cerca di valutare se all'abbassamento dei livelli di lipoproteina (a) corrisponde anche una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Quando abbiamo proposto di rinominare il piano utilizzando ad esempio le parole Defend Europe, non abbiamo posto una semplice questione semantica o nominalistica, abbiamo proposto una questione di sostanza, di merito". E gli 800 miliardi indicati per finanziare il piano "non sono nè risorse che vengono tolte da altri capitoli di spesa nè risorse aggiuntive europee. L'Italia si è opposta con fermezza alla possibilità che una quota dei fondi di coesione venisse automaticamente spostata sulla difesa" ed "è una battaglia che abbiamo vinto. L'Italia non intende distogliere un solo euro dalle risorse della Coesione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.