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Colombia, mega rimpasto nel governo Petro: via i ministri scontenti. L’ultima a lasciare è la titolare del Lavoro Gloria Inés Ramírez

Il presidente ha chiesto ai ministri e ad alcuni funzionari di dimettersi dai loro incarichi nel tentativo di eliminare le fratture interne al suo esecutivo
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La Colombia si appresta a vivere un mega rimpasto di governo. O almeno questo è quello che si augura il presidente Gustavo Petro che domenica ha chiesto ai suoi ministri e ad alcuni funzionari di dimettersi dai loro incarichi nel tentativo di eliminare le fratture interne al suo esecutivo. E c’è chi, come la ministra del Lavoro Gloria Inés Ramírez, lo ha già accontentato presentando dimissioni irrevocabili.

“Ho chiesto le dimissioni formali dei ministri e dei direttori dei dipartimenti amministrativi – ha annunciato Petro su X – Ci saranno alcuni cambiamenti nel gabinetto per ottenere una maggiore conformità con il programma ordinato dal popolo”. L’appello del presidente aveva già trovato il sostegno di altri membri del governo, come la titolare dell’Ambiente, Susana Muhamad, che solo l’anno scorso aveva fatto gli onori di casa in occasione della COP16 che si è tenuta a Cali.

Dopo lo scontro che si è consumato in occasione dell’ultimo Consiglio dei ministri, con diversi esponenti dell’esecutivo che hanno lanciato accuse nei confronti del presidente e dimostrato la loro contrarietà verso alcune politiche da lui volute, alcuni dei titolari delle varie deleghe avevano iniziato a lasciare i loro incarichi. Ramírez, come detto, se ne è andata ringraziando comunque Petro per la fiducia accordatale nel farle guidare il dicastero e nella sua lettera di addio ha affermato che “la violenza contro le donne è incompatibile con i mandati del governo del cambiamento”, con una chiara allusione ad Armado Benedetti, divenuto capo dell’ufficio presidenziale nonostante le accuse di vari reati a suo carico, tra cui violenza domestica.

Il 5 febbraio a lasciare era stato invece il ministro della Cultura, Juan David Correa: “Presento le mie dimissioni irrevocabili da ministro della Cultura. Ribadisco pubblicamente la mia gratitudine per il riconoscimento e l’invito a lavorare per il primo governo progressista della Colombia”, ha dichiarato ribadendo che sotto la sua guida sono state eseguite le richieste avanzate dal presidente, tra cui “la formazione artistica e culturale nelle scuole pubbliche e i progetti San Juan de Dios e Galeón San José”.

In precedenza, anche il direttore dell’ufficio amministrativo della Presidenza ed ex vicecancelliere, Jorge Rojas, aveva annunciato le sue dimissioni irrevocabili, sostenendo che quanto emerso dal Consiglio dei ministri non gli ha dato altra scelta. E lo stesso aveva fatto la segretaria legale della Presidenza della Repubblica, Paula Robledo Silva.

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