Migliaia di api morte? Un errore facile da risolvere legato al trattamento degli acari: lo studio

Un errore diffuso, ma facilmente risolvibile, nel trattamento dei parassiti delle api mellifere sta portando alla morte intere colonie in Inghilterra e Galles. Uno studio dell’Università di Exeter ha rivelato che più di un terzo degli apicoltori non sfrutta le finestre di trattamento cruciali per il controllo degli acari Varroa destructor, con conseguenti perdite prevenibili di colonie. I risultati, pubblicati sulla rivista Entomologia Generalis, aprono nuovi orizzonti per la difesa di questi insetti essenziali per l’impollinazione e la sostenibilità alimentare. “La scoperta principale qui è stata che una delle principali cause di mortalità delle api potrebbe, in teoria, essere piuttosto facile da ridurre”, sottolinea Thomas O’Shea-Wheller, autore principale dell’Università di Exeter. “Parliamo molto delle perdite delle colonie di api mellifere in termini di nuove malattie e minacce emergenti, ma in realtà è qualcosa che abbiamo sempre avuto sotto il naso”, aggiunge.
Il team di ricerca ha analizzato i dati di 4.339 apicoltori che gestiscono 18.700 colonie in 37 contee relativi a un periodo di tempo che va dal 2016 al 2020. Inoltre, è stato utilizzato il registro BeeBase della National Bee Unit per raccogliere dati completi sulle pratiche di trattamento ei loro esiti. Ebbene, i risultati mostrano che seguire i programmi di trattamento consigliati è tanto importante quanto la scelta del trattamento giusto. “Sebbene gli apicoltori eseguano frequentemente trattamenti per la varroa, una percentuale considerevole perde i momenti chiave e quindi subisce perdite maggiori del previsto”, afferma O’Shea-Wheller. La tempistica svolgerebbe un ruolo cruciale nel modo in cui le popolazioni di acari crescono durante la stagione. “Il numero di acari – evidenzia lo scienziato – aumenta durante la stagione in una sorta di curva esponenziale. Bisogna concentrarsi su questo nei momenti chiave per ottenere un controllo efficace”.
L’acaro Varroa destructor si nutre di larve di api e può distruggere intere colonie se non viene controllato. Lo studio ha scoperto che i trattamenti mal programmati erano inefficaci indipendentemente dal farmaco utilizzato, poiché non riuscivano a sopprimere correttamente le popolazioni di acari in punti cruciali del loro ciclo di crescita.
Oltre alle perdite immediate di colonie, un altro rischio serio è rappresentato dall’emergere di acari resistenti ai trattamenti. “La Varroa è stata la causa principale della mortalità delle api mellifere per alcuni anni e sembra che siamo in una sorta di corsa agli armamenti, poiché gli acari stanno diventando sempre più resistenti agli acaricidi”, spiega O’Shea-Wheller. “Come con gli antibiotici, è importante usare i trattamenti contro la varroa esattamente come indicato, perché una tempistica sbagliata, un sovradosaggio o un sottodosaggio possono aumentare le possibilità che gli acari sviluppino resistenza”, aggiunge.
I risultati dello studio suggeriscono l’importanza di una migliore formazione degli operatori sulla corretta tempistica del trattamento per ridurre significativamente le perdite di colonie di api in tutta la regione. Per gli apicoltori il messaggio è chiaro: quando si tratta di proteggere le api dagli acari parassiti, la tempistica può fare la differenza.
Valentina Arcovio
LINK ALLO STUDIO: https://www.schweizerbart.de/papers/entomologia/detail/prepub/106352/A_large_scale_study_of_Varroa_destructor_treatment