“Non è tossico provocare il conflitto”. Così lo storico Alessandro Barbero, in uno dei passaggi più applauditi dalla platea, ha risposto indirettamente alle accuse della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che martedì aveva attaccato, dal palco dell’assemblea Cisl, il sindacato guidato da Maurizio Landini. Nel suo intervento Barbero è partito da Marc Bloch, il più grande medievista di tutti i tempi: “Lui ci ha insegnato che lo storico quando vede gente che lotta per i suoi diritti non può non sentire la giustizia profonda di quelle lotte e non sentirne le ragioni. E allora mi sono detto che qualcosa da dire lo troverò anche io qui”.

Barbero è intervenuto all’assemblea della Cgil al PalaDozza di Bologna che apre la campagna referendaria e ha sfruttato il palco per rimarcare come anche Bloch – “un uomo d’ordine che non era comunista” – sottolineasse ciò che ha condannato Meloni: “La società – ha rimarcato lo storico – è fatta di interessi che cozzano, le società devono essere piene di conflitti. Non è tossico provocare il conflitto per arrivare a delle soluzioni”. Martedì Meloni aveva elogiano la Cisl e invitato “una volta per tutte questa tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere”.

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