Russia e Stati Uniti vogliono costruire insieme la pace in Ucraina. E hanno già compiuto il primo passo. Donald Trump ha infatti annunciato sul social Truth che lui e Vladimir Putin hanno avuto il 12 febbraio una telefonata di un’ora e mezzo nella quale hanno “concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati ai nostri rispettivi team e inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso. Ho chiesto al segretario di Stato Marco Rubio, al direttore della Cia John Ratcliffe, al consigliere per la sicurezza Nazionale Michael Waltz e all’ambasciatore e inviato Speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo”. E ha poi annunciato che incontrerà Putin in Arabia Saudita, prevedendo un cessate il fuoco “in un futuro non troppo distante”.

Conferme arrivano anche dal Cremlino, con il portavoce Dmitry Peskov che ha invitato formalmente il presidente americano a Mosca. E ha poi aggiunto che Putin ha concordato col suo omologo che una “soluzione di lungo termine” può essere raggiunta attraverso i negoziati. Come ulteriore segnale di distensione, la Russia ha anche liberato, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, un cittadino americano e altre tre persone detenute in Bielorussia. Il nome del cittadino Usa rimane al momento riservato.

“Ognuno di noi ha parlato dei punti di forza delle rispettive nazioni e dei grandi vantaggi che un giorno avremo lavorando insieme – ha continuato Trump su Truth – Ma prima, come abbiamo concordato entrambi, vogliamo fermare le morti che si stanno verificando nella guerra tra Russia e Ucraina. Il Presidente Putin ha persino usato il motto della mia campagna elettorale, molto forte, ‘BUONSENSO’. Entrambi crediamo fermamente in questo motto. Abbiamo concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni”.

Anche Kiev, dopo il colloquio con Washington, fanno trapelare ottimismo: Zelensky parla di “conversazione significativa“. “Abbiamo parlato a lungo delle opportunità di raggiungere la pace, abbiamo discusso della nostra disponibilità a lavorare insieme a livello di squadra e delle capacità tecnologiche dell’Ucraina, compresi i droni e altre industrie avanzate. Sono grato al presidente Trump per il suo interesse in ciò che possiamo realizzare insieme”. E ha poi proposto al tycoon di usare 300 miliardi di dollari di asset russi congelati per acquistare armi americane, secondo quanto riporta Bloomberg. Gli asset russi congelati sono concentrati in Europa e, secondo un diplomatico del Vecchio Continente, potrebbero essere la carta degli europei da usare nelle trattative per l’Ucraina. “Nessuno desidera la pace più dell’Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l’aggressione russa e garantire una pace duratura e affidabile. Come ha detto il presidente Trump, facciamolo”, ha detto sui social Zelensky. Con Trump “abbiamo concordato di mantenere ulteriori contatti e di pianificare i prossimi incontri”, ha concluso. Anche se in serata dal tycoon è arrivata una dichiarazione che non farà piacere al leader di Kiev: “Una adesione dell’Ucraina alla Nato non sarebbe realistica”, ha detto.

“Ho appena parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – ha poi commentato Trump sempre su Truth – La conversazione è andata molto bene. Lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace. Abbiamo discusso di vari argomenti che hanno a che fare con la guerra ma soprattutto dell’incontro che si terrà venerdì a Monaco, dove il vicepresidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio guideranno la delegazione. Spero che i risultati di quell’incontro saranno positivi. È tempo di fermare questa ridicola guerra, dove ci sono state morte e distruzione massicce e totalmente inutili”. E sul ripristino delle elezioni dice: “Prima o dopo saranno necessarie”.

Dall’Unione europea, dove ancora si persegue la linea della guerra senza sconti alla Russia e si chiede agli Stati membri di investire nella Difesa anche a rischio di dover attuare tagli al welfare, arrivano segnali di irritazione da Germania, Francia e Spagna: “Non ci può essere un accordo per la pace in Ucraina senza la partecipazione di Kiev e dell’Europa”, è l’indicazione giunta dai ministri degli Esteri dei tre Paesi.

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