Una foto che vale più di mille parole, e che racconta una storia di terrore, sopravvivenza e, in un certo senso, di “miracolo“. È l’immagine che ritrae Massimo Sestini, celebre fotografo, privo di sensi sul ghiaccio del lago di Lavarone, in Trentino, dopo essere stato colpito da un malore durante un’immersione. Un’immagine che, paradossalmente, è stata scattata proprio da lui stesso, mentre era in bilico tra la vita e la morte.
“Sulla mia macchina scafandrata avevo montato una camera che scattava foto a 360 gradi ogni tre secondi. Ce l’avevo legata al polso”, racconta Sestini in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi, a cui ha ceduto le immagini del suo dramma. “Mi ricordo che bevevo acqua, ma poi prima che mi tirassero fuori ho perso i sensi. Quando mi hanno sdraiato sul ghiaccio, la camera deve essere caduta di nuovo nell’acqua, continuando a scattare”.
La foto mostra Sestini esanime, circondato dai soccorritori: “C’è uno dei soccorritori che mi mette una mano sotto la testa, un altro che cerca di togliermi le pinne, e un terzo che in piedi mi guarda per valutare la situazione”, spiega il fotografo. “Saranno passati così una ventina di secondi, dopo di ché il comandante del primo nucleo sub della Guardia Costiera ha cominciato a farmi il massaggio cardiaco, che mi ha salvato la vita“.
Sestini, nell’intervista, ricostruisce quei drammatici momenti sotto il ghiaccio: “Quando ho sentito che mi mancava l’aria, ho pensato si fosse rotto l’erogatore, e mi sono messo in bocca quello di emergenza ma non funzionava. Il sub che mi stava accanto mi ha passato il suo, ma anche quello sembrava rotto. In realtà mi si era bloccata la glottide e stavo ingoiando acqua nei polmoni”. E, tornando alla foto che ha catturato il suo dramma, Sestini sottolinea: “Questa non è la foto di un passante che mi vede lì sul ghiaccio svenuto e scatta. È una foto mia, perché sono io che ho impostato la macchina, e l’ho regolata. E dato che sono sopravvissuto, ora siamo qui a parlarne”.
Foto: Instagram Massimo Sestini