Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - L'industria farmaceutica italiana si distingue come uno dei settori trainanti del Made in Italy e le Fab13 confermano la loro centralità nell'innovazione, nella ricerca e nella crescita economica del Paese con ricavi di 16,8 miliardi di euro nel 2023 (+60% rispetto al 2016) dei quali 12,8 miliardi dovuti all'estero, il 76% del totale. Lo rivela l'ultimo rapporto di Fondazione Edison dedicato alle Fab13, le storiche multinazionali a capitale italiano di Farmindustria, presentato oggi a Milano presso il Palazzo Edison. In un dialogo tra Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison, e Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio24, sono stati analizzati i risultati ottenuti dall'industria farmaceutica italiana negli ultimi 20 anni in termini di crescita della produzione, occupazione, ricerca e sviluppo, innovazione ed export.
Come evidenzia il report, queste imprese - che includono Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon - continuano a espandersi a livello globale. Con 67 siti produttivi e 43 centri di ricerca e sviluppo distribuiti in tutto il mondo, hanno consolidato la loro presenza internazionale mantenendo, al contempo, la direzione strategica e decisionale in Italia dove le vendite interne, al contrario di quanto accade sui mercati esteri, risultano stazionarie. Le 13 farmaceutiche italiane - ricorda una nota - sono riconosciute come uno dei 7 settori di eccellenza del Made in Italy, affiancando comparti strategici come la meccanica, l'alimentare e la moda.
"Le Fab13 - afferma Fortis - hanno saputo, da un lato, mantenere i valori della lunga storia di molte di esse e, dall'altro, puntare su un nuovo futuro fatto di investimenti e tecnologie innovative". Hanno inoltre "saputo puntare sull'internazionalizzazione, mantenendo tutte 'cuore e cervello' in Italia. Questo gruppo di 13 imprese" nel 2023 "ha superato i 16 miliardi di euro" di ricavi, "trainato dal fatturato estero e in particolar modo dalle esportazioni, che ammontano ad una cifra di tutto rispetto: 6,2 miliardi di euro. Per dare l'ordine di grandezza - chiarisce - si pensi che il valore della produzione italiana delle Fab13 che viene esportata è superiore all'export totale dell'Italia in India (5,2 miliardi) e non molto distante dall'export totale dell'Italia in Giappone (8 miliardi). E ancora: i 6,2 miliardi di export italiano delle sole Fab13 si collocano tra l'export di 2 colossi dell'eccellenza del Made in Italy: le navi da crociera (4,2 miliardi) e i vini (7,8 miliardi). L'incremento delle esportazioni delle Fab13 nel 2023 (+1 miliardo di euro) ha compensato, da solo, oltre un terzo del calo dell'export complessivo italiano di tutti i prodotti verso la Germania (-2,8 miliardi)".
Nel 2023, le Fab13 hanno investito complessivamente 3,4 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo destinato alla Ricerca & Sviluppo, in crescita del 12% rispetto all'anno precedente. Un impegno significativo è stato dedicato anche alle acquisizioni internazionali, con un investimento di 1,7 miliardi per rafforzare il portafoglio prodotti e l'accesso ai mercati esteri. Questi investimenti, che rappresentano oltre il 50% delle risorse totali, testimoniano l'impegno delle aziende nel mantenere elevati standard qualitativi e tecnologici, sviluppando farmaci innovativi, terapie personalizzate e trattamenti per malattie rare. Va poi sottolineato che, pur avendo una forte presenza internazionale, queste aziende consolidano tutti i loro bilanci in Italia, garantendo un contributo fiscale rilevante per il Paese, che si traduce in risorse essenziali per il finanziamento della sanità pubblica e della ricerca scientifica. Significativo anche l'impatto del settore sull'occupazione. Oltre 47mila persone lavorano oggi nel comparto: quasi 15mila in Italia - circa il 22% degli addetti dell'intera industria farmaceutica - con una crescita del 3% rispetto al 2022.
"I dati emersi dal rapporto di Fondazione Edison - osserva Alberto Chiesi, presidente delle industrie farmaceutiche italiane Fab13 - ci confermano che stiamo andando nella giusta direzione: le Fab 13 sono oggi un motore strategico dell'industria farmaceutica italiana. E' dunque più che mai necessario consolidare la nostra competitività globale e continuare a generare valore per il Paese: abbiamo bisogno che le istituzioni siano al nostro fianco, perché è fondamentale un impegno forte e congiunto per affrontare le sfide future. Essere al nostro fianco non deve essere inteso nel senso di sostegno economico, ma nell'evitare di introdurre scelte normative che pregiudichino l'efficienza competitiva raggiunta". Tra queste - dettaglia la nota - una maggiore comunicazione con i decisori per sensibilizzare sul valore strategico della farmaceutica, un sistema normativo più chiaro e stabile che favorisca gli investimenti e riduca la burocrazia, il rafforzamento della tutela brevettuale per proteggere l'innovazione e attrarre nuovi investimenti in ricerca, la riduzione della pressione fiscale con la creazione di incentivi per rendere l'Italia un hub di riferimento per la farmaceutica.
E' stato inoltre sottolineato il bisogno di sostenere la ricerca sui farmaci orfani e sulle terapie innovative, di migliorare la sinergia tra università e imprese per formare e trattenere talenti nel settore scientifico, e di semplificare le procedure di approvazione e accesso ai farmaci, con particolare attenzione alla riduzione delle disomogeneità regionali. Il rapporto presentato oggi conferma dunque che le Fab13 rappresentano un pilastro dell'industria farmaceutica italiana e internazionale. Il loro contributo all'economia nazionale è fondamentale non soltanto in termini di crescita e occupazione, ma anche per il posizionamento dell'Italia tra i leader globali del settore farmaceutico.
Cronaca
Tre anziani morti in Rsa dopo aver consumato dei pasti e altri 111 ospiti intossicati: si indaga sul centro cotture
Due si erano sentiti male lunedì nella Rsa Villa Desiderio a Settignano, giovedì il decesso di un’altra persona nella Rsa Monsavano. Accertamenti sul centro cottura a Pelago
Tre anziani ospiti in due residenze dello stesso gruppo sono morti nel Fiorentino dopo essere stati ricoverati per una grave sindrome gastrointestinale. Dopo i primi due deceduti all’ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, che si erano sentiti male lunedì scorso dopo aver consumato il pasto della mensa nella Rsa Villa Desiderio a Settignano, giovedì è stato registrato il decesso di un’altra persona che era ospitata in un’altra delle residenze del Gruppo Sereni Orizzonti.
In totale, come spiega la Asl, ci sono stati 114 casi di gastroenterite con diarrea e vomito su 173 ospiti di quattro case di riposo della zona. La Asl ipotizza che si sia attivato un focolaio il 9 febbraio per sospetta “tossinfezione alimentare”. Gli ispettori dell’ufficio d’Igiene dell’Asl Toscana centro stanno svolgendo accertamenti sul centro cottura della Rsa Monsavano di Pelago, dove è stato preparato il pasto distribuito nelle residenze in cui si sono verificati i malori tra gli anziani, e stanno effettuando verifiche su campioni di cibo reperibili: passato di carote, verdure, pizza, coniglio e patate, forse correlati agli episodi e poi sottoposti ad analisi microbiologiche.
I primi accertamenti, come riporta La Naziona, hanno già permesso di riscontrare “criticità” ed è quindi stata disposta la sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti. La procura di Firenze ha disposto l’esame autoptico per le prime due vittime. Un quarto anziano è ricoverato in gravi condizioni a Careggi. Sempre oggi si è diffusa la notizia della morte di un quarto anziano ospite di una delle strutture coinvolte nella vicenda, ma il decesso non sarebbe riferibile all’intossicazione alimentare.
Foto di archivio
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Cronaca Nera
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Roma, 17 mar. (Adnkronos) - "Nei venti della globalizzazione e dei neoimperialismi, dobbiamo ancora di più essere gelosi custodi della nostra unità nazionale, della nostra indipendenza e della nostra identità storica e culturale. Oggi, festeggiando le fondamenta della Patria, ricordiamo con riconoscenza coloro che hanno sacrificato la propria vita per liberarla dagli invasori e quanti l’hanno offerta per difenderla e consolidarla". Lo afferma Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera.
"L’omaggio migliore che possiamo tributare a questi eroi che hanno dato la vita per noi, è vivere ogni giorno -aggiunge- come se ci stessero guardando, portando avanti l’interesse italiano con realismo e senza rinunciare alla nostra identità rincorrendo le sirene del mondialismo e del villaggio globale. Il mondo si compone di inestinguibili e componibili differenze, nostro compito è valorizzarle, non uniformarle, fondandole sul rispetto di tutte le identità. Il cuore dell’Italia si è rianimato il 17 marzo del 1861, dopo decenni di sonno, a noi spetta il compito di continuare a farlo battere. Presenterò una proposta di legge per istituire in questa ricorrenza un vero e proprio ‘Giorno della Riconoscenza’, da dedicare a chi difendendo il nostro popolo ha perso la vita".
Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - L'industria farmaceutica italiana si distingue come uno dei settori trainanti del Made in Italy e le Fab13 confermano la loro centralità nell'innovazione, nella ricerca e nella crescita economica del Paese con ricavi di 16,8 miliardi di euro nel 2023 (+60% rispetto al 2016) dei quali 12,8 miliardi dovuti all'estero, il 76% del totale. Lo rivela l'ultimo rapporto di Fondazione Edison dedicato alle Fab13, le storiche multinazionali a capitale italiano di Farmindustria, presentato oggi a Milano presso il Palazzo Edison. In un dialogo tra Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison, e Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio24, sono stati analizzati i risultati ottenuti dall'industria farmaceutica italiana negli ultimi 20 anni in termini di crescita della produzione, occupazione, ricerca e sviluppo, innovazione ed export.
Come evidenzia il report, queste imprese - che includono Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon - continuano a espandersi a livello globale. Con 67 siti produttivi e 43 centri di ricerca e sviluppo distribuiti in tutto il mondo, hanno consolidato la loro presenza internazionale mantenendo, al contempo, la direzione strategica e decisionale in Italia dove le vendite interne, al contrario di quanto accade sui mercati esteri, risultano stazionarie. Le 13 farmaceutiche italiane - ricorda una nota - sono riconosciute come uno dei 7 settori di eccellenza del Made in Italy, affiancando comparti strategici come la meccanica, l'alimentare e la moda.
"Le Fab13 - afferma Fortis - hanno saputo, da un lato, mantenere i valori della lunga storia di molte di esse e, dall'altro, puntare su un nuovo futuro fatto di investimenti e tecnologie innovative". Hanno inoltre "saputo puntare sull'internazionalizzazione, mantenendo tutte 'cuore e cervello' in Italia. Questo gruppo di 13 imprese" nel 2023 "ha superato i 16 miliardi di euro" di ricavi, "trainato dal fatturato estero e in particolar modo dalle esportazioni, che ammontano ad una cifra di tutto rispetto: 6,2 miliardi di euro. Per dare l'ordine di grandezza - chiarisce - si pensi che il valore della produzione italiana delle Fab13 che viene esportata è superiore all'export totale dell'Italia in India (5,2 miliardi) e non molto distante dall'export totale dell'Italia in Giappone (8 miliardi). E ancora: i 6,2 miliardi di export italiano delle sole Fab13 si collocano tra l'export di 2 colossi dell'eccellenza del Made in Italy: le navi da crociera (4,2 miliardi) e i vini (7,8 miliardi). L'incremento delle esportazioni delle Fab13 nel 2023 (+1 miliardo di euro) ha compensato, da solo, oltre un terzo del calo dell'export complessivo italiano di tutti i prodotti verso la Germania (-2,8 miliardi)".
Nel 2023, le Fab13 hanno investito complessivamente 3,4 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo destinato alla Ricerca & Sviluppo, in crescita del 12% rispetto all'anno precedente. Un impegno significativo è stato dedicato anche alle acquisizioni internazionali, con un investimento di 1,7 miliardi per rafforzare il portafoglio prodotti e l'accesso ai mercati esteri. Questi investimenti, che rappresentano oltre il 50% delle risorse totali, testimoniano l'impegno delle aziende nel mantenere elevati standard qualitativi e tecnologici, sviluppando farmaci innovativi, terapie personalizzate e trattamenti per malattie rare. Va poi sottolineato che, pur avendo una forte presenza internazionale, queste aziende consolidano tutti i loro bilanci in Italia, garantendo un contributo fiscale rilevante per il Paese, che si traduce in risorse essenziali per il finanziamento della sanità pubblica e della ricerca scientifica. Significativo anche l'impatto del settore sull'occupazione. Oltre 47mila persone lavorano oggi nel comparto: quasi 15mila in Italia - circa il 22% degli addetti dell'intera industria farmaceutica - con una crescita del 3% rispetto al 2022.
"I dati emersi dal rapporto di Fondazione Edison - osserva Alberto Chiesi, presidente delle industrie farmaceutiche italiane Fab13 - ci confermano che stiamo andando nella giusta direzione: le Fab 13 sono oggi un motore strategico dell'industria farmaceutica italiana. E' dunque più che mai necessario consolidare la nostra competitività globale e continuare a generare valore per il Paese: abbiamo bisogno che le istituzioni siano al nostro fianco, perché è fondamentale un impegno forte e congiunto per affrontare le sfide future. Essere al nostro fianco non deve essere inteso nel senso di sostegno economico, ma nell'evitare di introdurre scelte normative che pregiudichino l'efficienza competitiva raggiunta". Tra queste - dettaglia la nota - una maggiore comunicazione con i decisori per sensibilizzare sul valore strategico della farmaceutica, un sistema normativo più chiaro e stabile che favorisca gli investimenti e riduca la burocrazia, il rafforzamento della tutela brevettuale per proteggere l'innovazione e attrarre nuovi investimenti in ricerca, la riduzione della pressione fiscale con la creazione di incentivi per rendere l'Italia un hub di riferimento per la farmaceutica.
E' stato inoltre sottolineato il bisogno di sostenere la ricerca sui farmaci orfani e sulle terapie innovative, di migliorare la sinergia tra università e imprese per formare e trattenere talenti nel settore scientifico, e di semplificare le procedure di approvazione e accesso ai farmaci, con particolare attenzione alla riduzione delle disomogeneità regionali. Il rapporto presentato oggi conferma dunque che le Fab13 rappresentano un pilastro dell'industria farmaceutica italiana e internazionale. Il loro contributo all'economia nazionale è fondamentale non soltanto in termini di crescita e occupazione, ma anche per il posizionamento dell'Italia tra i leader globali del settore farmaceutico.
Catanzaro , 17 mar. - (Adnkronos) - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.4. è stata avvertita oggi lunedì 17 marzo alle 12.08 a Catanzaro. L'epicentro del sisma è stato registrato dalla Sala sismica Ingv di Roma a un chilometro da Tiriolo, paese a 10 chilometri dal capoluogo, a una profondità di 9 chilometri. La scossa è stata percepita distintamente anche dagli abitanti di Lamezia Terme.
In via precauzionale, diversi uffici e scuole della città sono stati fatti evacuare. Tra questi, il Convitto 'Galluppi', il plesso scolastico 'Campanella', l'Istituto 'Rodari', il liceo classico 'Galluppi'. Non si segnalano danni a cose o persone, tuttavia in tanti si sono riversati in strada subito dopo l'episodio. La scossa avvertita oggi segue ad altre 20 registrate tra Catanzaro e i Comuni di Tiriolo, Marcellinara, Miglierina e Settingiano, tra le giornate di sabato e domenica scorsi.
Roma, 17 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo dal 9 all'11 aprile, con un palinsesto ricco di proiezioni, incontri e riconoscimenti. Il programma della manifestazione è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa a Roma. Il Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. “Questo premio dimostra quanto l'audiovisivo possa essere un potente strumento di comunicazione per le aziende, capace di trasmettere valori, storie e visioni. Sempre più aziende scelgono di raccontarsi con contenuti audiovisivi di qualità, e il nostro obiettivo è dare loro il giusto riconoscimento e visibilità. Anche quest'anno ci aspettiamo opere straordinarie, con un'attenzione particolare ai giovani e all’innovazione", ha commentato il presidente di Premio Film Impresa Giampaolo Letta.
Il costante successo di Premio Film Impresa è testimoniato anche dal massiccio numero di opere ricevute nei mesi scorsi, che hanno raggiunto quota 200, di cui 140 entrate in preselezione. Un risultato reso possibile soprattutto grazie al lavoro che ogni anno, anche nei mesi successivi alla tre-giorni di aprile, ha permesso al Premio di prendere parte a importanti manifestazioni cinematografiche e culturali in tutta Italia, dalla Mostra del Cinema di Venezia alla Festa del Cinema di Roma, passando per il Tuscia Film Fest, il Lecco Film Fest, La Settima Arte di Rimini e Il Cinema: che impresa di Torino. "Le aziende partecipanti, presentando le loro opere audiovisive, offrono uno sguardo affascinante sui processi e le storie che si celano dietro i prodotti e i servizi che utilizziamo quotidianamente. Queste opere non solo evidenziano l'innovazione e la creatività, ma trasmettono anche la passione e l'impegno che caratterizzano il mondo imprenditoriale”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo.
“Il Premio, inoltre, valorizza un settore strategico per l’economia del nostro territorio, quello dell’audiovisivo. Il Lazio, infatti, è la prima regione per numero di imprese (2.500), occupati (15mila) e fatturato (3,3 miliardi di euro) e le imprese laziali della filiera cinematografica valgono il 55% del fatturato e il 62% del valore aggiunto nazionale”, ha concluso Biazzo. Anche quest’anno l’evento avrà luogo alla Casa del Cinema a Villa Borghese, dove la giuria, presieduta da Caterina Caselli, assegnerà un premio alle opere in concorso in ciascuna delle seguenti categorie: Area Documentaria - a cura di Umana; Area Narrativa - a cura di UniCredit; Area II&S: Innovative, Image & Sound - a cura di Almaviva.
Il regista Matteo Garrone riceverà il Premio Ermanno Olmi 2025, l’imprenditore e amministratore delegato di Webuild Pietro Salini riceverà il Premio Speciale Film Impresa Unindustria e l’attore e regista Luca Zingaretti riceverà il Premio Speciale Film Impresa. Ad affiancare la presidente di giuria Caterina Caselli, ci saranno esperti del settore, manager ed imprenditori: nello specifico, oltre al Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo e al delegato del Presidente Orsini per Confindustria - Gruppo Tecnico Industria del Turismo e della Cultura Leopoldo Destro, in giuria ci saranno la Presidente di Biagiotti Group Lavinia Biagiotti, il Presidente del Premio Salute e Sicurezza sul Lavoro di Unindustria Rodolfo Bertoli, la Presidente di Anima per il sociale nei valori d’impresa Antonella Sabrina Florio, l’attore Francesco Gheghi, il vicedirettore de 'Il Messaggero' Alvaro Moretti, la produttrice cinematografica Elisabetta Olmi e lo sceneggiatore e regista Giovanni Veronesi.
"Pfi alla sua terza edizione sembra proprio dimostrare quanto fosse praticabile il progetto di mettere a punto un prisma di illuminazione e valorizzazione delle opere audiovisive che incroci il linguaggio del cinema e la progettualità imprenditoriale, l’universo magmatico della transmedialità e la necessità di contenuti fortemente legati a lavoro, tecnologia, sostenibilità”, ha aggiunto il direttore artistico di Premio Film Impresa Mario Sesti. “Tutto questo oggi non è soltanto un sogno, ma sta diventando un programma avviato da un affiatato gruppo di lavoro e seguito da un orizzonte di comunicazione e imprenditoria attento e reattivo", ha concluso. “La terza edizione del Premio Film Impresa si conferma un appuntamento fondamentale per valorizzare il connubio tra impresa, innovazione e linguaggio cinematografico", ha dichiarato Lorenza Lei, Responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio che ha aggiunto: "Vogliamo che il Lazio continui a essere una fucina di talenti, un polo di innovazione e creatività capace di attrarre produzioni e professionisti da tutto il mondo”.
Nella tre-giorni le proiezioni delle opere in concorso si alterneranno, come di consueto, ad incontri e talk di approfondimento che quest’anno avranno come pilastri tematici il futuro, l’innovazione e l’intelligenza artificiale. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe.Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - E' ancora troppo bassa la consapevolezza sulla malattia dell'occhio secco nella popolazione che, spesso senza saperlo, presenta già i primi sintomi. Questo l'elemento principale che emerge dai risultati della campagna 'Apri gli occhi sulla secchezza oculare', promossa da Alcon e conclusasi a dicembre. L'iniziativa ha coinvolto 40 specialisti tra Roma, Milano e Napoli, con oltre 550 visite gratuite pianificate. Nelle consulenze effettuate, gli esperti hanno riscontrato sintomi riconducibili alla malattia dell'occhio secco nella quasi totalità delle persone che hanno aderito all'iniziativa, sebbene coloro che dichiarano di essersi rivolti in passato a un oculista per questa problematica sono poco più della metà. In Italia - ricorda una nota - si stima che siano circa 13 milioni le persone con sintomi riconducibili alla secchezza oculare malattia, ma circa 7 milioni non si recano dall'oculista, figura chiave nella diagnosi. Dati sui quali riflettere considerando quanto emerso dalla campagna: oltre il 70% dei 3.457 utenti che hanno compilato il test di autovalutazione Osdi-6 (Ocular Surface Disease Index) sul sito aprigliocchi2024.it sono risultati idonei a una visita di controllo. I sintomi rilevati principalmente sono stati: occhi rossi, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio e fotofobia, tutti segnali che si è in presenza della patologia.
"La malattia dell'occhio secco è sottovalutata, non c'è la giusta percezione nella popolazione che non considera" la secchezza oculare "come malattia, ma piuttosto come un disturbo passeggero che può portare ad alcuni sintomi da gestire in modo estemporaneo - afferma Stefano Barabino, responsabile del Centro di superficie oculare e occhio secco dell'Uoc Oculistica Asst Fatebenefratelli Sacco e docente alla Scuola di specializzazione in Oftalmologia dell'università di Milano - In realtà chi presenta i sintomi ha in corso un'alterazione della superficie oculare che nasconde un quadro molto più complesso. L'oculista è in grado di fare una diagnosi accurata della malattia dell'occhio secco, che, se fatta in modo tempestivo, porta a una gestione efficace con un impatto limitato sulla qualità di vita del paziente. Una visita periodica dallo specialista rappresenta un atteggiamento virtuoso da parte della popolazione che permette di preservare la salute oculare". Esiste un sommerso che è importante intercettare e gestire tempestivamente, perché trascurare i sintomi può portare ad un peggioramento della qualità della vista.
"Non sottovalutare i segnali iniziali dell'occhio secco è fondamentale per prevenire gravi complicazioni a lungo termine - osserva Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell'apparato visivo, Fondazione policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma - Sintomi come sensazione di corpo estraneo, bruciore e malessere agli occhi, che possono manifestarsi con stanchezza e il desiderio di tenerli chiusi verso la fine della giornata, dovrebbero essere presi seriamente".
Anche se tali segnali "possono apparire sporadici - illustra Di Zazzo - evidenziano la necessità urgente di consultare uno specialista. La malattia dell'occhio secco può progredire. Da una prima fase, completamente reversibile dopo un adeguato e tempestivo intervento, si passa a una condizione ancora trattabile, ma non curabile, fino ad arrivare a un terzo livello in cui la malattia diventa cronica e il trattamento farmacologico per il sollievo dei sintomi deve essere persistente ed immunomodulante. Questo rende cruciale l'agire tempestivamente per evitare che la malattia raggiunga una fase in cui si possa solo mitigare il disagio senza poter invertire il danno. Una rapida risposta ai primi segnali può decisamente cambiare l'esito del trattamento, mantenendo una migliore qualità di vita".
Per una gestione corretta ed efficace della malattia dell'occhio secco, è necessario creare la cultura della prevenzione che porta a un rapporto con l'oculista costante nel tempo. Controlli scadenzati permettono di preservare la salute degli occhi e di intercettare sintomi sospetti. "Le campagne di comunicazione sono fondamentali per educare il pubblico sui sintomi oculari e per incentivare l'adozione di abitudini preventive, come la visita regolare dall'oculista - rimarca Vincenzo Orfeo, a capo dell'Unità operativa di Oculistica alla Clinica Mediterranea di Napoli e professore a contratto all'università di Trieste - Spesso, sintomi apparentemente innocui come la sensazione di un corpo estraneo nell'occhio, il bruciore o la stanchezza visiva che porta a desiderare di chiudere gli occhi al termine di una giornata intensa, vengono ignorati o sottovalutati dalle persone. Questi segnali, sebbene possano apparire sporadici e di minore importanza, quando si manifestano con regolarità dovrebbero essere interpretati come campanelli d'allarme. La frequenza e la persistenza di questi sintomi - avverte - sono indicatori chiari che è tempo di consultare uno specialista. Le campagne di comunicazione giocano un ruolo imprescindibile nel trasformare la percezione di questi segnali, educando la popolazione a riconoscerne l'importanza e a reagire prontamente. L'obiettivo è promuovere un approccio proattivo verso la salute visiva, spingendo le persone a prevenire condizioni più gravi attraverso controlli regolari e tempestivi".
Il crescente interesse del pubblico verso le campagne che non solo offrono servizi, ma educano è evidente: oltre 9mila persone hanno scaricato la 'mini-guida sull'occhio secco' dal sito dell'iniziativa come ulteriore fonte di informazione. Questo notevole riscontro sottolinea l'importanza di promuovere una corretta cultura della salute. E' un chiaro segnale che, mettere la prevenzione prima della cura, è una strategia fondamentale per costruire una società più informata e virtuosa.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - “Oggi celebriamo la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Un momento solenne per ricordare i valori fondanti della nostra Repubblica e rendere omaggio alla storia e all’identità dell’Italia. Rinnoviamo quindi i nostri sentimenti di profonda gratitudine nei confronti di tutti coloro che sacrificarono la loro vita per l’unificazione e l’indipendenza della nostra Nazione. Il modo migliore per onorare quel sacrificio è rafforzare il nostro impegno affinché i valori repubblicani vengano difesi ogni giorno, promuovendo il senso di appartenenza di tutti i cittadini alla comunità nazionale”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Roma, 17 mar. (Adnkronos) - “Il governo Meloni la smetta di ingannare gli italiani: l’aumento delle spese militari porterà tagli alla sanità, scuola, trasporti e aumenterà il debito, che verrà pagato dai nostri figli. Abbiamo bisogno di più diplomazia, non di fare arricchire le lobby delle armi”. Così in una dichiarazione ai telegiornali Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde.