Televisione

Sanremo 2025, top e flop della seconda serata: no all’applauso facile per Cristicchi e al “circoletto” romano. Sì alla grazia di Giorgia e Bresh

Se Cristicchi avesse anche solo minimamente accennato alla rabbia e al senso di impotenza dei figli davanti alla malattia ci saremmo alzati anche noi dalle poltroncine dell'Ariston

di Andrea Conti
Sanremo 2025, top e flop della seconda serata: no all’applauso facile per Cristicchi e al “circoletto” romano. Sì alla grazia di Giorgia e Bresh

La premessa è doverosa. Nulla contro Simone Cristicchi né il senso della sua canzone “Quando sarai piccola” che è stata dedicata alla madre malata di Alzheimer. Un brano che evidenzia “quando i figli diventano genitori degli stessi genitori”, come ha detto Carlo Conti, presentando il brano in gara al Festival di Sanremo. Ecco i top e flop della seconda serata del Festival di Sanremo 2025.

FLOP IL CIRCOLETTO ROMANO E LA STANDING PER CRISTICCHI – La promozione in casa è doverosa e importante e così è giusto che le fiction Rai abbiano, di diritto, un passaggio sul palco dell’Ariston. Ma la visione ieri sera è stata straniante. Tutti insieme schierati (prendete fiato prima di leggere, via!) Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Emanuela Fanelli, Marco Giallini, Claudia Pandolfi, Maurizio Lastrico e Maria Chiara Giannetta. Il cast di “FolleMente”. Tutti hanno intonato i Queen con “Somebody to love”. D’un tratto avremmo voluto abbracciare Giuliana De Sio che, in tempi non sospetti, parlò di “circoletto romano” ossia di alcuni degli attori del nostro cinema che “occupano” i cast di molte pellicole di default.

Anche ieri sera l’Ariston si è alzato in piedi per Simone Cristicchi. Il brano, va detto, musicalmente non è eccelso – sarà anche per questo che Amadeus la scartò cinque anni fa -, ma il tema è caldo, vivido specie in una società come quella italiana che si basa sul mito della famiglia, poco importa se non propriamente perfetta. La malattia è un sentimento personale, ma spesso viene attraversata dal dolore lancinante e dalla rabbia. Di questi sentimenti non v’è traccia nel testo. Se Cristicchi avesse “osato” un po’ di più nella scrittura, accennando al rovescio della medaglia dell’accudimento familiare, ci saremmo alzati anche noi di scatto dalle poltroncine dell’Ariston. Ma così non sarà.

TOP LA GRAZIA DI GIORGIA E BRESH E LA BELLEZZA DI BIANCA BALTI – Da queste parti si applaude, da tempi non sospetti, per Bresh. Il cantautore ligure è arrivato all’Ariston bello, sicuro, vestito molto bene, intonato e con un gran bel pezzo “La tana del granchio”. Purtroppo (per fortuna) quest’anno il parterre delle belle canzoni è pieno, così come anche la quota dei cantautori, se no in classifica si piazzerebbe anche molto alto. In ogni caso “comunque vada sarà un successo”. Giorgia ieri si è “liberata” dalla tensione della prima e ha volato lassù, dove solo le grandi cantanti possono stazionare. All’Olimpo. Bianca Balti ha sottolineato che non voleva vivere il suo Festival da “malata di cancro”. Così è stata. Bellissima, simpatica, accogliente.

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