La canzone di Simone Cristicchi è una preziosa cartolina da Lourdes

Alcuni giorni fa, a causa del grandissimo stress dell’audizione dal Prefetto di Napoli che mi aveva invitato a parlare per primo sul delicatissimo ed esplosivo tema “Terra dei Fuochi”, subito dopo la clamorosa sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo , la mia glicemia era schizzata alle stelle e mi ero deciso a rivelare il mio “segreto della cartolina da Lourdes” che mi aveva spinto a scendere in campo “senza paure, senza infingimenti e senza riguardi” a tentare di tutelare i miei concittadini dal disastro ambientale di Terra dei Fuochi.
Mia madre aveva ricevuto la terribile diagnosi di ischemia cerebrale irreversibile con sindrome parkinsoniana ingravescente agli inizi del mese di giugno del 2005 e insieme alla mia famiglia avevamo deciso di fare un pellegrinaggio a Lourdes per darci forza ed affidare al Cuore Immacolato di Maria il destino di mia madre. Sapevamo che iniziava per lei e per noi un calvario che non potevamo immaginare quanto fosse lungo, doloroso, ma anche strapieno di amore infinito. Mia madre non poteva più parlare, rimase bloccata progressivamente a letto per circa 5 anni, ma la cosa che più ha stupito noi due figli suoi, quanto amore finalmente disancorato dalle convenzioni e dalla formalità avevamo ancora da scambiarci reciprocamente.
Mia madre a mia memoria, pur amandoci sopra ogni cosa, non era mai riuscita a darmi un bacio come diciamo noi a Napoli “carnale”. Era tutta di un pezzo, educata in un altro mondo.
Mamma non mi poteva parlare ma le nostre meravigliose badanti srilankesi che l’hanno accudita con amore, impararono a telefonarmi al massimo ogni due giorni: “Dottore, se lei non passare a dare bacetti a sua mamma, lei non mangiare!“. Era vero! Mamma che non aveva mai voluto farsi baciare in pubblico da noi, se io non passavo a darle un bacio, non mangiava!
Sono stati cinque anni durissimi ma bellissimi, che hanno fatto scomparire dissapori e diffidenze tra noi due fratelli chiamati ad accudirla. Mamma “la Generalissima” sempre più piccola, sempre più bambina, fino a quando ad ottobre del 2010 cominciarono a comparire i disturbi della deglutizione tipici dell’avanzare inesorabile della sua malattia.
Il 2 novembre arrivò improvvisamente, dopo cinque anni, questa cartolina da Lourdes. Io capii subito il messaggio destinato a me: era arrivato il tempo di dirle addio. Mamma si spense serenamente tra le nostre braccia esattamente 20 giorni dopo l’arrivo di quella cartolina da Lourdes. Il suo viaggio si era compiuto, ma quei cinque anni di malattia sono stati i nostri cinque anni di amore, come non li avevamo mai vissuti prima.
E per me poi, c’era un messaggio aggiuntivo, era la mia “cartolina di precetto” per impegnarmi sino alla fine nella battaglia su Terra dei Fuochi per cercare di salvare quanti più esseri umani possibile innanzitutto dalle offese e dalle sottovalutazioni. Il mio compito era, è stato, ed è tutelare i sacerdoti eroi come Padre Maurizio Patriciello, le mamme della cartoline distrutte dal dolore della morte dei loro figli, i fratelli dei comitati tutti, dall’essere zittiti umiliati ed offesi dai negazionisti del disastro di Terra dei Fuochi.
Ho obbedito. Ora vivo in Pace.
Una suora di clausura del Convento di Santa croce di Pignataro maggiore, le religiose che pregavano per la mia famiglia, mi spiegò: “Dottore, perché non capisce il messaggio? La grotta di Lourdes era la discarica di Massabielle. La Madonna anche a Pompei ha scelto di entrare nella sua città su un carro di letame. Lei può farlo, Lei è ascoltata, a Lei il Figlio Dio obbedisce, Lei può trasformare una discarica nel luogo più bello, più salubre e consacrato a Dio del mondo! Lei è la Signora della Terra e della Pace!”.
Questa cartolina, Madre di tutte le cartoline spedite da terra dei Fuochi, da Terzigno 2010 alle cartoline delle mamme di Padre Maurizio successivamente, mi ha fatto capire che non potevo evitare di fare il mio dovere. In quei giorni del 2005 a Lourdes sognai una voce tonante che mi ricordava “Amas rem nobis a deo donata”, io pensai subito e per molti anni che era l’acronimo esatto dei nomi della mia Famiglia. Successivamente. dopo appunto le cartoline di Terzigno e le cartoline della mamme di Padre Maurizio compresi che non significava solo quello, rem era la nostra terra! Non esiste infatti terra senza famiglia! Non esiste famiglia senza terra!
L’11 febbraio 2025, festa della Madonna di Lourdes, irrompe a Sanremo la poesia in musica di Simone Cristicchi. Solo chi come me e come lui ha vissuto o vive ancora questa terribile prova può capirlo. E’ una prova terribile ma se vissuta con amore, dona e fa comprendere cosa sia veramente l’amore filiale e materno come nessuna altra prova mai! Eccezionale Cristicchi, baciato dal dono della poesia in musica. Terribile segno dei tempi. Nel 1954 il festival di Sanremo lo vinse “Come sono belle le mamme del mondo”, oggi sempre più genitori si ammalano e soffrono di malattie croniche terribili ed invalidanti come ictus, Alzheimer e Parkinson, sempre dovuti ad inquinamento dell’aria innanzitutto.
E’ una epidemia terribile e silenziosa che sta mettendo a dura prova la vita stessa di milioni di italiani. La poesia di Cristicchi ci aiuta a renderci conto che questa terribile prova è il più grande dono che abbiamo ricevuto per potere ricambiare almeno in parte l’Amore che i nostri genitori ci hanno donato.
Poesia meravigliosa, cantata a Sanremo nel giorno della festa della Madonna di Lourdes e giornata mondiale del malato. Per tutti una coincidenza, per me no! Anche la meravigliosa canzone di Simone Cristicchi è una preziosa cartolina da Lourdes. Solo per Amore, come quello immenso tra un figlio ed una madre, vale la pena di vivere e lottare in questo mondo. Grazie Simone!