Un matrimonio “fantasma”, le pubblicazioni affisse mentre l’attore era ricoverato, l’accusa di circonvenzione d’incapace e una battaglia legale che si preannuncia aspra. Sono questi gli ingredienti della vicenda che vede protagonista Francesca Lavacca, 54 anni, ultima compagna di Lando Buzzanca, accusata di aver tentato di sposare l’attore, all’epoca 86enne e malato, per entrare in possesso della sua eredità.
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per la Lavacca, che su Instagram si presenta come “giornalista, conduttrice, autrice Siae” con il nome d’arte di Francesca Della Valle. L’accusa è di aver “abusato dello stato di deficienza psichica” di Buzzanca, inducendolo a contrarre matrimonio “ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla libera autodeterminazione”. Un matrimonio che, se celebrato, le avrebbe permesso di diventare erede dell’attore, deceduto il 18 dicembre 2022.
La vicenda risale all’agosto 2021, quando la Lavacca fece affiggere le pubblicazioni di matrimonio al Comune di Canosa di Puglia, paese in cui risiedeva. Buzzanca, all’epoca, era ricoverato in una clinica a causa di un disturbo del linguaggio causato da una caduta. Le nozze, però, non furono mai celebrate, grazie all’intervento dell’amministratore di sostegno dell’attore, l’avvocato Luca Valvo, che chiese al giudice tutelare di bloccare la procedura e di trasmettere gli atti alla Procura, ipotizzando una circonvenzione d’incapace. Il Tribunale sospese il matrimonio e i carabinieri acquisirono la documentazione, tra cui una procura speciale firmata da Buzzanca, che autorizzava la Lavacca a procedere con le pubblicazioni. Ma i figli dell’attore, Mario e Massimiliano, e la sua storica domestica hanno sempre sostenuto che Buzzanca non avesse mai espresso la volontà di sposarsi, e che anzi “subiva le intemperanze” della donna.
“Quando a settembre 2020 un’ammiratrice gli chiese una dedica, lui si bloccò riuscendo a fare solo alcuni scarabocchi“, ha raccontato a verbale Mario Buzzanca, sottolineando l’incapacità del padre di firmare qualsiasi documento. I figli hanno inoltre accusato la Lavacca di aver voluto coinvolgere l’attore in una sit-com, “Casa Buzzanca“, in cui lei avrebbe interpretato il ruolo della moglie, e di aver gestito i suoi diritti d’immagine attraverso un conto Bancoposta su cui aveva delega di firma. “Lui probabilmente non era pienamente cosciente di questa situazione“, ha dichiarato Massimiliano Buzzanca, precisando che i due non avevano mai convissuto e che la donna utilizzava la fama dell’attore per pubblicizzare il suo atelier-coiffure.
Francesca Della Valle, dal canto suo, contrattacca sui social, accusando i figli di Buzzanca di averlo “ricoverato e lasciato morire per avidità” e sostenendo di battersi contro la legge sull’amministrazione di sostegno. La donna ha presentato denunce contro i figli dell’attore, l’ex amministratore di sostegno e i medici delle strutture sanitarie in cui Buzzanca era stato ricoverato. Il pm Alessandro Fini ha chiesto l’archiviazione di tutte le posizioni, sostenendo che si è agito “al solo fine di proteggere Buzzanca e assicurargli un’adeguata cura”. La Lavacca, assistita dall’avvocato Antonio Gravante, ha presentato opposizione e il prossimo 9 aprile si terrà l’udienza in camera di consiglio davanti al gip Rosalba Liso.
L’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per circonvenzione d’incapace, invece, è stata rinviata a maggio per permettere ai figli di Buzzanca di costituirsi parte civile nel procedimento. La vicenda, insomma, è tutt’altro che conclusa, e si preannuncia una lunga battaglia legale tra l’ultima compagna di Lando Buzzanca e i suoi figli.
