Riuniti a Monaco per discutere di Ucraina, possibilmente per individuare una direttrice e determinare il cessate il fuoco dopo tre anni di conflitto, innescato dall’invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio del 2022. Nei giorni in cui Usa e Russia avviano il dialogo per la fine della guerra, alla Conferenza sulla sicurezza Zelensky chiarisce che l’Ucraina parlerà con la Russia solo quando Washington, Kiev e gli alleati europei avranno raggiunto una posizione comune. E che il piano di Trump al momento non c’è. “Non vedo che ci sia un piano pronto negli Stati Uniti. Sono pronto a parlare realisticamente in qualsiasi momento. Siamo pronti a parlare di tutto, dal contingente alle garanzie di sicurezza. Siamo pronti a qualsiasi costruzione per fermare Putin“, ha detto Zelensky. A rassicurare l’Europa sul suo coinvolgimento nei negoziati è il vicepresidente americano JD Vance, dal quale arrivano anche dichiarazioni determinate a difendere l’indipendenza di Kiev. Se Mosca non negozia in buona fede, ha spiegato al Wall Street Journal, resta “sul tavolo” per gli Stati Uniti l’opzione di inviare truppe in Ucraina. Nell’intervista, Vance ha anche dichiarato che gli Usa colpiranno Mosca con sanzioni e potenzialmente con azioni militari se Putin non accetterà un accordo di pace che garantisca l’indipendenza a lungo termine di Kiev. Un’indipendenza che deve essere “sovrana”. “Per fare leva sulla Russia, ci sono mezzi di pressione economica, ma ci sono ovviamente mezzi di pressione militare”, ha aggiunto, assicurando che “tutto sarà sul tavolo”. Dichiarazioni sulle quali Mosca si aspetta delucidazioni, controbatte il portavoce del Cremlino Peskov, perché “si tratta di nuovi elementi della posizione. Non abbiamo mai sentito tali formulazioni prima, non sono state espresse. Pertanto, ovviamente, durante i contatti di cui abbiamo parlato, ci aspettiamo di ricevere ulteriori chiarimenti“.
Dall’Europa invece, Macron apre all’iniziativa negoziale di Trump, che dovrebbe sollecitare l’Europa a investire nella difesa e nel rilancio economico e tecnologico. Perché il Vecchio Continente, dice, “non ha scelta. Non ha più spazio da percorrere”. Alla Conferenza però, ha dichiarato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, smentendo notizie uscite in precedenza, non saranno presenti rappresentanti russi, perché non sono stati invitati. Intanto dai media ucraini arriva una notizia che, se confermata ufficialmente, giocherà un ruolo cruciale nella trattativa: il governo di Kiev ha finalizzato una bozza di accordo per garantire agli Stati Uniti l’accesso alle proprie riserve di terre rare e l’ha trasmessa ai funzionari statunitensi. Ora si aspetta la risposta degli Usa. L’accordo è stato discusso mercoledì dai presidenti Volodymyr Zelensky e Donald Trump e, secondo quanto anticipato dal New York Post nei giorni scorsi, l’Ucraina ha accettato di fornire agli Stati Uniti terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari come pagamento per l’assistenza militare di Washington.
Hegseth: “Improbabile l’invio di soldati Usa a Kiev” – Anche il titolare del Pentagono Hegseth è in Europa, ma non a Monaco: si trova a Varsavia, per incontrare il capo di stato polacco uscente Duda e visitare i militari americani presenti in Polonia nella base di Powidz. Nella conferenza stampa congiunta con il ministro di difesa polacco Kamysz ha sottolineato che Varsavia è l’alleato strategico di modello degli Stati Uniti in Europa, e che ormai spende quasi il 5% del proprio budget per le spese militari. Secondo il segretario della Difesa Usa il ritorno in Ucraina ai confini di prima dello scoppio della guerra in questo paese è “poco realistico”, come ha ammesso lo stesso Zelensky. Il negoziato su questo tema, ha detto, si svolgerà comunque in presenza di un rappresentante di Ucraina e di Europa. Hegseth, commentando quanto detto da JD Vance, ha ripetuto che secondo lui è poco probabile che nel futuro i militari americani saranno inviati in Ucraina. È probabile invece che saranno presto inviate in Ucraina le società di joint-venture, americane e polacche, è stato precisato da Kamysz. “Per negoziare con Putin non è necessario avere la fiducia in lui” ha detto ancora Hegseth, rispondendo ad una domanda.
L’apertura di Macron e i timori dell’Europa – Il tema del cessate il fuoco tra Stati Uniti ed Europa ha avuto una brusca accelerata dalla vittoria del presidente americano: da lì il dialogo si è articolato con contatti diretti tra Putin e Trump, e il timore dell’Europa di essere emarginata nei negoziati di pace. A interrompere il lungo silenzio seguito alle telefonate con le quali il presidente Usa ha dato di fatto inizio alle trattative di pace, seppur a distanza, tra Russia e Ucraina è intervenuta ’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Kaja Kallas: “Qualsiasi soluzione rapida sull’Ucraina è un affare sporco che abbiamo già visto in passato”, ha detto. Il presidente americano ha parlato prima con Putin, poi con Zelensky. A Bruxelles, invece, non è squillato alcun telefono: l’Europa, almeno per il momento, viene lasciata a guardare. Troppo “debole e inutile” è la motivazione sprezzante data dal falco putiniano Dmitrij Medvedev. La situazione preoccupa l’Europa per molti motivi, dall’investimento sulla Difesa deciso dalla Commissione, fino alle promesse fatte a Kiev. E ora il presidente francese Macron chiede all’Europa di assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza, e il ritorno di Trump dovrebbe spingere Bruxelles in questo senso. In un’intervista al Financial Times, spiega che Zelensky dovrebbe negoziare per il suo paese e mette in guardia: una “pace che è una resa” sarebbe una “cattiva notizia per tutti”, inclusi gli Stati Uniti. “La vera domanda, a questo punto, è se il presidente Putin vuole in modo genuino e credibile accordarsi a un cessate il fuoco su questa base. Dopo questo, sta all’Ucraina negoziare con la Russia“, ha messo in evidenza Macron. Per il presidente francese il ritorno di Trump alla Casa Bianca equivale a un “elettroshock” che spinge l’Ue a investire nella propria difesa e nel rilancio economico e tecnologico. Ciò significa abbandonare un quadro fiscale e monetario, concordato per la prima volta dall’Ue nel 1992, che ha definito “obsoleto”. “Questo è il momento per l’Europa di accelerare e attuare”, ha detto, avvertendo del rischio di fallimento per l’Ue. Mentre molti leader europei hanno reagito furiosamente ai colloqui di Trump con Putin sulla fine della guerra in Ucraina, Macron è dunque apparso più ottimista. Ha detto di non essere “sorpreso” dalla mossa del Presidente americano, che – ha affermato – ha creato “una finestra di opportunità” per una soluzione negoziata, in cui “ognuno deve svolgere il proprio ruolo”. Il ruolo degli Stati Uniti è quello di “riavviare il dialogo” e prendere l’iniziativa. Spetterà “solo” a Zelensky discutere “le questioni territoriali e di sovranità“. E “spetta alla comunità internazionale, con un ruolo specifico per gli europei, discutere le garanzie di sicurezza e, più in generale, il quadro di sicurezza per l’intera regione. È qui che abbiamo un ruolo da svolgere“.
Niente incontro tra JD Vance e Scholz – Ne parla Politico, che definisce la decisione “sorprendente” visto che si tratta del Paese che ospita la Conferenza. Un funzionario tedesco, parlando con la testata americana, ha però sottolineato che Vance e Scholz si sono già incontrati lunedì a Parigi durante il vertice sull’intelligenza artificiale. “Considerando quanto gli eventi geopolitici siano cambiati in modo significativo da allora – in particolare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha completamente messo da parte l’Europa per discutere un piano di pace per l’Ucraina e i suoi termini con il suo omologo russo Vladimir Putin – e considerando che Scholz è il leader del Paese ospitante, la mancanza di un incontro con Vance è sorprendente”, sottolinea tuttavia Politico.
Zelensky e le intenzioni di Mosca di attaccare la Nato – Il presidente ucraino, parlando ai giornalisti a Monaco, ha affermato che, senza garanzie di sicurezza, Vladimir Putin potrebbe attaccare la Nato l’anno prossimo. I russi “possono andare avanti in Ucraina, oppure andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la sua idea. E credo che tutto quello che ho dall’intelligence… è che stia preparando la guerra contro i Paesi della Nato l’anno prossimo”, ha detto secondo quanto riporta il Guardian. “Questo è quello che penso, non lo so, non ho il 100%” delle informazioni, ha ammesso. “Ma Dio ci benedica, fermeremo questo pazzo”.
La posizione di Londra e Madrid – Il premier britannico Keir Starmer ribadisce invece che l’Ucraina è in un “percorso irreversibile” verso la Nato, “come concordato dagli alleati al vertice di Washington dello scorso anno”. Esattamente l’opposto rispetto alla posizione sostenuta da Trump, che concorda con Mosca rispetto allo sbarramento di Kiev nell’Alleanza Atlantica. E ribadisce il “sostegno concreto” all’Ucraina“per tutto il tempo necessario”. Anche la Spagna sollecita il coinvolgimento dell’Unione europea nel processo di pace e il lavoro di Madrid, dice il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, “va nella direzione di impedire che il mondo funzioni a colpi di minacce, in primo luogo garantendo che europei e spagnoli si sentano protetti”. In merito alle iniziative di Trump, Albares ritiene che “una pace express, una pace raffazzonata, fatta alle spalle dell’Ucraina e dell’Unione Europea, non garantisce una pace giusta. E, peggio ancora, non garantisce una pace duratura. Pertanto, in questo caso la possibilità che la guerra ritorni in un futuro prossimo rimarrebbe viva”. Dunque l’Ue non può permettersi che dall’epilogo della guerra “ingiusta” in Ucraina la conclusione “per tutti” sia che “le guerre di aggressione pagano” e che con una guerra di aggressione “si può avere successo”. “In quel caso, il mondo sarebbe più instabile, e nessuno si potrebbe sentire al sicuro dalla possibilità che un suo vicino più potente un domani non voglia reclamare una parte del proprio territorio”, ha aggiunto il ministro.
Mondo
Zelensky: “Il piano Usa non c’è”. JD Vance: “Se Putin non tratta in buona fede, soldati a Kiev”. E Macron apre a Trump
Il vicepresidente Usa, parlando al Wall Street Journal, usa toni molto più aspri rispetto al capo del Pentagono. Media ucraini: "Accordo Usa-Ucraina sulle terre rare"
Riuniti a Monaco per discutere di Ucraina, possibilmente per individuare una direttrice e determinare il cessate il fuoco dopo tre anni di conflitto, innescato dall’invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio del 2022. Nei giorni in cui Usa e Russia avviano il dialogo per la fine della guerra, alla Conferenza sulla sicurezza Zelensky chiarisce che l’Ucraina parlerà con la Russia solo quando Washington, Kiev e gli alleati europei avranno raggiunto una posizione comune. E che il piano di Trump al momento non c’è. “Non vedo che ci sia un piano pronto negli Stati Uniti. Sono pronto a parlare realisticamente in qualsiasi momento. Siamo pronti a parlare di tutto, dal contingente alle garanzie di sicurezza. Siamo pronti a qualsiasi costruzione per fermare Putin“, ha detto Zelensky. A rassicurare l’Europa sul suo coinvolgimento nei negoziati è il vicepresidente americano JD Vance, dal quale arrivano anche dichiarazioni determinate a difendere l’indipendenza di Kiev. Se Mosca non negozia in buona fede, ha spiegato al Wall Street Journal, resta “sul tavolo” per gli Stati Uniti l’opzione di inviare truppe in Ucraina. Nell’intervista, Vance ha anche dichiarato che gli Usa colpiranno Mosca con sanzioni e potenzialmente con azioni militari se Putin non accetterà un accordo di pace che garantisca l’indipendenza a lungo termine di Kiev. Un’indipendenza che deve essere “sovrana”. “Per fare leva sulla Russia, ci sono mezzi di pressione economica, ma ci sono ovviamente mezzi di pressione militare”, ha aggiunto, assicurando che “tutto sarà sul tavolo”. Dichiarazioni sulle quali Mosca si aspetta delucidazioni, controbatte il portavoce del Cremlino Peskov, perché “si tratta di nuovi elementi della posizione. Non abbiamo mai sentito tali formulazioni prima, non sono state espresse. Pertanto, ovviamente, durante i contatti di cui abbiamo parlato, ci aspettiamo di ricevere ulteriori chiarimenti“.
Dall’Europa invece, Macron apre all’iniziativa negoziale di Trump, che dovrebbe sollecitare l’Europa a investire nella difesa e nel rilancio economico e tecnologico. Perché il Vecchio Continente, dice, “non ha scelta. Non ha più spazio da percorrere”. Alla Conferenza però, ha dichiarato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, smentendo notizie uscite in precedenza, non saranno presenti rappresentanti russi, perché non sono stati invitati. Intanto dai media ucraini arriva una notizia che, se confermata ufficialmente, giocherà un ruolo cruciale nella trattativa: il governo di Kiev ha finalizzato una bozza di accordo per garantire agli Stati Uniti l’accesso alle proprie riserve di terre rare e l’ha trasmessa ai funzionari statunitensi. Ora si aspetta la risposta degli Usa. L’accordo è stato discusso mercoledì dai presidenti Volodymyr Zelensky e Donald Trump e, secondo quanto anticipato dal New York Post nei giorni scorsi, l’Ucraina ha accettato di fornire agli Stati Uniti terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari come pagamento per l’assistenza militare di Washington.
Hegseth: “Improbabile l’invio di soldati Usa a Kiev” – Anche il titolare del Pentagono Hegseth è in Europa, ma non a Monaco: si trova a Varsavia, per incontrare il capo di stato polacco uscente Duda e visitare i militari americani presenti in Polonia nella base di Powidz. Nella conferenza stampa congiunta con il ministro di difesa polacco Kamysz ha sottolineato che Varsavia è l’alleato strategico di modello degli Stati Uniti in Europa, e che ormai spende quasi il 5% del proprio budget per le spese militari. Secondo il segretario della Difesa Usa il ritorno in Ucraina ai confini di prima dello scoppio della guerra in questo paese è “poco realistico”, come ha ammesso lo stesso Zelensky. Il negoziato su questo tema, ha detto, si svolgerà comunque in presenza di un rappresentante di Ucraina e di Europa. Hegseth, commentando quanto detto da JD Vance, ha ripetuto che secondo lui è poco probabile che nel futuro i militari americani saranno inviati in Ucraina. È probabile invece che saranno presto inviate in Ucraina le società di joint-venture, americane e polacche, è stato precisato da Kamysz. “Per negoziare con Putin non è necessario avere la fiducia in lui” ha detto ancora Hegseth, rispondendo ad una domanda.
L’apertura di Macron e i timori dell’Europa – Il tema del cessate il fuoco tra Stati Uniti ed Europa ha avuto una brusca accelerata dalla vittoria del presidente americano: da lì il dialogo si è articolato con contatti diretti tra Putin e Trump, e il timore dell’Europa di essere emarginata nei negoziati di pace. A interrompere il lungo silenzio seguito alle telefonate con le quali il presidente Usa ha dato di fatto inizio alle trattative di pace, seppur a distanza, tra Russia e Ucraina è intervenuta ’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Kaja Kallas: “Qualsiasi soluzione rapida sull’Ucraina è un affare sporco che abbiamo già visto in passato”, ha detto. Il presidente americano ha parlato prima con Putin, poi con Zelensky. A Bruxelles, invece, non è squillato alcun telefono: l’Europa, almeno per il momento, viene lasciata a guardare. Troppo “debole e inutile” è la motivazione sprezzante data dal falco putiniano Dmitrij Medvedev. La situazione preoccupa l’Europa per molti motivi, dall’investimento sulla Difesa deciso dalla Commissione, fino alle promesse fatte a Kiev. E ora il presidente francese Macron chiede all’Europa di assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza, e il ritorno di Trump dovrebbe spingere Bruxelles in questo senso. In un’intervista al Financial Times, spiega che Zelensky dovrebbe negoziare per il suo paese e mette in guardia: una “pace che è una resa” sarebbe una “cattiva notizia per tutti”, inclusi gli Stati Uniti. “La vera domanda, a questo punto, è se il presidente Putin vuole in modo genuino e credibile accordarsi a un cessate il fuoco su questa base. Dopo questo, sta all’Ucraina negoziare con la Russia“, ha messo in evidenza Macron. Per il presidente francese il ritorno di Trump alla Casa Bianca equivale a un “elettroshock” che spinge l’Ue a investire nella propria difesa e nel rilancio economico e tecnologico. Ciò significa abbandonare un quadro fiscale e monetario, concordato per la prima volta dall’Ue nel 1992, che ha definito “obsoleto”. “Questo è il momento per l’Europa di accelerare e attuare”, ha detto, avvertendo del rischio di fallimento per l’Ue. Mentre molti leader europei hanno reagito furiosamente ai colloqui di Trump con Putin sulla fine della guerra in Ucraina, Macron è dunque apparso più ottimista. Ha detto di non essere “sorpreso” dalla mossa del Presidente americano, che – ha affermato – ha creato “una finestra di opportunità” per una soluzione negoziata, in cui “ognuno deve svolgere il proprio ruolo”. Il ruolo degli Stati Uniti è quello di “riavviare il dialogo” e prendere l’iniziativa. Spetterà “solo” a Zelensky discutere “le questioni territoriali e di sovranità“. E “spetta alla comunità internazionale, con un ruolo specifico per gli europei, discutere le garanzie di sicurezza e, più in generale, il quadro di sicurezza per l’intera regione. È qui che abbiamo un ruolo da svolgere“.
Niente incontro tra JD Vance e Scholz – Ne parla Politico, che definisce la decisione “sorprendente” visto che si tratta del Paese che ospita la Conferenza. Un funzionario tedesco, parlando con la testata americana, ha però sottolineato che Vance e Scholz si sono già incontrati lunedì a Parigi durante il vertice sull’intelligenza artificiale. “Considerando quanto gli eventi geopolitici siano cambiati in modo significativo da allora – in particolare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha completamente messo da parte l’Europa per discutere un piano di pace per l’Ucraina e i suoi termini con il suo omologo russo Vladimir Putin – e considerando che Scholz è il leader del Paese ospitante, la mancanza di un incontro con Vance è sorprendente”, sottolinea tuttavia Politico.
Zelensky e le intenzioni di Mosca di attaccare la Nato – Il presidente ucraino, parlando ai giornalisti a Monaco, ha affermato che, senza garanzie di sicurezza, Vladimir Putin potrebbe attaccare la Nato l’anno prossimo. I russi “possono andare avanti in Ucraina, oppure andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la sua idea. E credo che tutto quello che ho dall’intelligence… è che stia preparando la guerra contro i Paesi della Nato l’anno prossimo”, ha detto secondo quanto riporta il Guardian. “Questo è quello che penso, non lo so, non ho il 100%” delle informazioni, ha ammesso. “Ma Dio ci benedica, fermeremo questo pazzo”.
La posizione di Londra e Madrid – Il premier britannico Keir Starmer ribadisce invece che l’Ucraina è in un “percorso irreversibile” verso la Nato, “come concordato dagli alleati al vertice di Washington dello scorso anno”. Esattamente l’opposto rispetto alla posizione sostenuta da Trump, che concorda con Mosca rispetto allo sbarramento di Kiev nell’Alleanza Atlantica. E ribadisce il “sostegno concreto” all’Ucraina“per tutto il tempo necessario”. Anche la Spagna sollecita il coinvolgimento dell’Unione europea nel processo di pace e il lavoro di Madrid, dice il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, “va nella direzione di impedire che il mondo funzioni a colpi di minacce, in primo luogo garantendo che europei e spagnoli si sentano protetti”. In merito alle iniziative di Trump, Albares ritiene che “una pace express, una pace raffazzonata, fatta alle spalle dell’Ucraina e dell’Unione Europea, non garantisce una pace giusta. E, peggio ancora, non garantisce una pace duratura. Pertanto, in questo caso la possibilità che la guerra ritorni in un futuro prossimo rimarrebbe viva”. Dunque l’Ue non può permettersi che dall’epilogo della guerra “ingiusta” in Ucraina la conclusione “per tutti” sia che “le guerre di aggressione pagano” e che con una guerra di aggressione “si può avere successo”. “In quel caso, il mondo sarebbe più instabile, e nessuno si potrebbe sentire al sicuro dalla possibilità che un suo vicino più potente un domani non voglia reclamare una parte del proprio territorio”, ha aggiunto il ministro.
Articolo Precedente
A Salwan Momika condanna postuma per aver bruciato il Corano: l’Europa arretra sulla libertà d’espressione
Articolo Successivo
14 stati Usa fanno causa a Musk per il suo potere: “Delega illegale del potere esecutivo”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, la Sala stampa del Vaticano diffonde la prima foto dal giorno del ricovero. L’Angelus: “Sto affrontando periodo di prova”
Mondo
Ucraina, l’inviato Usa: “Distanze ridotte tra Russia e Kiev”. Zelensky cambia il capo di Stato Maggiore e annuncia il missile Long Neptune: può colpire Mosca
Mondo
Israele, Netanyahu licenzia il capo dei servizi interni: “Mancanza di fiducia”. Ma lui: “Ragioni politiche”
Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.