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Si allungano i tempi per gli interventi contro il caro energia. Il provvedimento ancora in preparazione

Con ogni probabilità il provvedimento non andrà in Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. Gas in picchiata sulle prospettive di fine dei combattimenti in Ucraina
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Il decreto contro il caro bollette annunciato giovedì dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti con ogni probabilità non andrà in Consiglio dei ministri lunedì prossimo. Il provvedimento, apprende l’Ansa, è ancora in preparazione al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Fra le misure allo studio l’eliminazione del divario fra il prezzo del gas sul mercato europeo Ttf di Amsterdam e quello sul mercato italiano Psv, la compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni a carico dei produttori di energia, il potenziamento dell’energy release, che concede energia elettrica a prezzi calmierati alle imprese energivore.

A giocare a favore del governo c’è il deciso calo del gas registrato negli ultimi tre giorni. Nel giro di poco tempo le quotazioni europee sono scese da 60 a 50 euro al megawattora, spinte al ribasso dall’avvio di un’interlocuzione tra Russia e Stati Uniti su una possibile fine dei combattimenti in Ucraina. Eventualità che, ipotizzano gli operatori, potrebbe portare in prospettiva ad una graduale ripresa dei flussi di gas russo verso l’Europa, allentando la crisi energetica che dura ormai da tre anni.

“Ci fa piacere che il governo si sia finalmente reso conto, dopo mesi e mesi di inerzia e allarmi inascoltati, del caro bollette. Ora intervenga”, ha detto oggi il il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, rimarcando che nel nostro Paese “si paga la bolletta più alta d’Europa e circa 2,2 milioni di famiglie sono in una condizione di povertà energetica”.

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