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L’Etna preso d’assalto dai turisti per vedere neve e lava: l’allarme della Protezione civile

Il grande afflusso in quota ha portato al "posteggio selvaggio" ai margini delle strade e alla "impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso". Cocina: "È pericoloso"
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L’Etna in eruzione e allo stesso tempo coperto di neve è diventata un’attrazione per un migliaio di persone domenica pomeriggio, provocando più qualche pensiero alla Protezione civile. Il grande afflusso in quota, infatti, ha portato al “posteggio selvaggio ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a piano Vettore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso”. L’assalto ha costretto il dipartimento regionale a comunicare la “situazione di rischio” al prefetto e ad attivare quattro sue associazioni di volontariato, da Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano per dare assistenza alla popolazione e per indurre gli automobilisti a non percorrere le strade già intasate.

Una situazione che ricorda l’assalto a Roccaraso, ma con pericoli maggiori perché sono bloccate le vie di fuga e di emergenza. Inoltre la Protezione civile regionale ha chiesto ai sindaci, oltre all’emanazione di apposite ordinanze, la presenza di vigili urbani e di dipendenti comunali e al sindaco metropolitano la polizia provinciale e il gatto delle nevi per i soccorsi nella circolazione piano Vettore bloccata.

“Il tema – ha scritto il capo regionale Salvo Cocina su Facebook – è quello di coniugare le esigenza di fruizione del vulcano con quelle di sicurezza. Non è propriamente un evento calamitoso di protezione civile piuttosto legato alla fruizione del vulcano e quindi coinvolgente anche il Parco dell’Etna e il governo del territorio e su questo occorre confrontarsi”. Domenica sera il Corpo forestale regionale ha soccorso quattro infortunati, nessun caso grave. È stato prestato aiuto a una donna che ha avuto con attacco di panico dopo che, con altre persone con equipaggiamento inadeguato, ha perso il sentiero.

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