Politica

La madre di Alberto Trentini a Fazio: “Ho scritto a Meloni, mi aspetto che me lo porti a casa come ha fatto con Cecilia Sala”

"Spero che la presidente del Consiglio percorra tutte le strade, facendosi aiutare anche da altri Paesi, proprio come fatto con Cecilia Sala"

Non ho notizie di Alberto dal 15 novembre 2024. Voglio dire che il 15 novembre lui era all’aeroporto e come al solito, perché ci sentivamo con messaggi o con videochiamate ogni giorno, dall’aeroporto di Caracas mi ha mandato un saluto, come era solito fare. Poi ho aspettato, come eravamo abituati, di ricevere i saluti quando arrivava a destinazione e con i saluti la piccola mappa di Google. Non è mai arrivata, la notte l’ho cercata perché con il fuso orario avrei dovuto trovare il messaggio, e la sera del 16 ci hanno avvertito che era in stato di fermo. Da allora di Alberto non abbiamo avuto notizie. È isolato e non ci risulta che abbia incontrato nessuno, non ha potuto chiedere di parlare con un avvocato o di contattare la sua famiglia, nulla”. Lo ha detto Armanda Trentini, madre di Alberto Trentini, il cooperante dell’ong internazionale Humanity&Inclusion, da oltre 90 giorni detenuto in un carcere di Caracas, in Venezuela, con l’accusa di terrorismo, a Che tempo che fa, da Fabio Fazio. “Mi aspetto che arrivi una telefonata di Alberto, è un desiderio che abbiamo dal 15 novembre. Poi, poiché ho scritto una lettera e la nostra avvocata l’ha inoltrata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e proprio perché è madre pure lei, mi aspetto che me lo porti a casa, che percorra delle strade anche facendosi aiutare dalle istituzioni di altri Paesi come è stato fatto per la nostra giornalista Cecilia Sala“.