Televisione

“Non mi ha fatto ridere. Non mi piacciono i luoghi comuni sui napoletani”: lo sfogo di Rocco Hunt sulla parodia di “Montagne Verdi”

Ospite allo Speciale Sanremo condotto da Mara Venier, l’artista salernitano ha spiegato la sua opinione sulla parodia, eseguita al Dopofestival, con cui Cattelan ha ironizzato sul “caso Roccaraso”.

di Claudio Savino
“Non mi ha fatto ridere. Non mi piacciono i luoghi comuni sui napoletani”: lo sfogo di Rocco Hunt sulla parodia di “Montagne Verdi”

“Non ho nulla contro Alessandro (Cattelan, ndr), né contro il programma, quella canzone, però, a me, non ha fatto ridere”. Alla fine è Rocco Hunt stesso a confermare che la parodia di ‘Montagne Verdi’, con cui al Dopofestival si è voluto ironizzare sul ‘caso Roccaraso’, proprio non gli è piaciuta. A rivelarlo è il cantante salernitano che, ai microfoni di Domenica In Speciale Sanremo, ha spiegato quali sono state le sue impressioni sul discusso riarrangiamento del brano di Marcella Bella proposto durante il programma condotto da Alessandro Cattelan.

Il conduttore piemontese, infatti, ha scelto di scherzare sulla questione relativa a Roccaraso, la cittadina abruzzese avvolta nella neve che, nelle scorse settimane, sarebbe stata colpita da un fenomeno di overtourism, presumibilmente causato da una serie di video pubblicati su TikTok dalla content creator Rita De Crescenzo, che ha spiegato di aver solo raccontato ai suoi fan la bellezza della nota località sciistica. La folla di persone che si è poi riversata in Abruzzo, di cui la maggior parte proveniente dalla Campania, ha attirato l’attenzione dei media e degli utenti, generando, quindi, meme ed ironia sui social. Così, anche al Dopofestival di Cattelan: “Poi un giorno un tiktok di Rita ha dato un senso alla mia vita, io che ho visto sempre e solo il mare, finalmente potrò sciare”, ha intonato la band della trasmissione, parodizzando lo storico brano di Marcella Bella, Montagne verdi. Ad ascoltare la performance, appunto, la cantante autrice della canzone, ma anche Rocco Hunt, che, da subito, è sembrato piuttosto deluso ascoltando i versi e le battute dei presenti in studio. E lo ha sottolineato lui stesso nel programma contenitore di Mara Venier, rispondendo alla domanda posta da una giornalista: “La canzone del Dopofestival? Da salernitano amante di Napoli, ho avuto un momento… Non sono riuscito a cantare. A me, (la canzone, ndr) non ha fatto ridere, anche perché i napoletani sono un popolo che sa sciare benissimo e non fa le vacanze solo al mare”, ha spiegato l’autore di Nu juorno buono. Che poi ha aggiunto: “I napoletani sono un popolo di grande cultura e di grandi viaggiatori, questi luoghi comuni a me non hanno fatto ridere. Ridere contro i napoletani è orribile? Ridere contro tutti lo è. Ovviamente, non ce l’ho con Alessandro (Cattelan, ndr), né contro il programma, ma a me quella canzone non ha fatto ridere”, ha tuonato l’artista.

L’amore verso la sua città e, in generale, verso la sua terra non è mai mancato nelle canzoni di Rocco Hunt. E anche il brano in gara a Sanremo, con cui il cantante si è classificato 15°, è una dedica ai tantissimi partenopei sparsi per il mondo che, spesso, vorrebbero solo tornare in Campania. “Io sono fortunato – ha detto il cantante – perché posso tornare spesso a casa. Però mi metto nei panni degli studenti fuorisede e di chi lavora fuori: quando devono tornare a casa, pagano un biglietto di 1000 euro. Quella è la vera malinconia. Questa canzone è stata scritta per chi non ha la mia stessa fortuna e quando sente la mancanza di casa e di mamma è un tocco al cuore”, ha concluso Rocco Hunt.

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