Televisione

Verissimo, Pietro Orlandi: “Possibile che mia sorella Emanuela sia ancora viva”

"Il tempo è nostro nemico”: Pietro Orlandi parla degli ultimi sviluppi della vicenda della scomparsa di sua sorella Emanuela nel salotto di Silvia Toffanin

di Alessandra De Vita
Verissimo, Pietro Orlandi: “Possibile che mia sorella Emanuela sia ancora viva”

Al centro delle ultime notizie sulla cittadina vaticana misteriosamente scomparsa il 22 giugno del 1983 c’è la pista di Londra, che vedrebbe Emanuela segregata per anni in un appartamento adiacente a un convento gestito all’epoca da frati scalabriniani. Notizie che trovano un riscontro reale in molte situazioni e da diversi anni. L’ultima delle tante è la testimonianza di Giuseppe Dioguardi, “Un ex maresciallo dell’aeronautica, quindi una persona seria, non anonima e nemmeno un mitomane. Dioguardi mi ha rivelato di essere stato testimone di un fatto accaduto nell’agosto del 1983, due mesi dopo la scomparsa di Emanuela”, afferma Pietro Orlandi. “Allora faceva parte della segreteria del Ministro della Difesa Giovanni Spadolini. Mi ha raccontato che mentre era in ufficio con Spadolini, si sarebbe presentato il cardinale Piovanelli per sollecitare la richiesta avanzata dal Vaticano al ministro della Difesa di un volo riservato. Su questo volo, in partenza da Ciampino, avrebbero viaggiato solo quattro persone: due uomini e due donne. Piovanelli, che era tra coloro che potevano entrare nell’ufficio di Spadolini senza appuntamento, in quei giorni sollecitava una richiesta per un volo Cai (voli riservati ai Servizi, ndr). A Dioguardi un generale allora a capo del Sismi, che aveva l’ufficio al piano di sopra, avrebbe detto all’epoca: con questa storia della Orlandi adesso ci chiedono anche i voli. La persona che aveva in carico quel volo è ancora viva, si tratta del generale Nino Lugaresi e potrebbe essere convocata dalla procura per un confronto.Se Emanuela era davvero a bordo di quel volo, questo confermerebbe la responsabilità del Vaticano ma anche dello Stato italiano. Permetterebbe di escludere altre ipotesi, come la morte di Emanuela la sera stessa della scomparsa”.

Alla Toffanin che chiede a Pietro Orlandi se non abbia paura a inoltrarsi in queste situazioni, l’uomo che da 42 anni cerca la verità su sua sorella risponde: “Se mi dovesse succedere qualcosa, allora vorrebbe dire che avevo ragione su tutto”. Gli Orlandi, lo ricordiamo, erano tra le poche famiglie residenti all’interno del Vaticano perché il padre di Emanuela, Ercole Orlandi, era un messo papale ai tempi del pontificato di Wojtyla.

“Il Vaticano è parte della mia famiglia – aggiunge –, mio padre e mio nonno sono nati lì. Mi fa rabbia ci abbiano voltato le spalle, mia madre a 95 anni sprofonda ancora in quel dolore. Da quando è morto mio padre, lei è rimasta sola. Non c’è stata una persona tra le eminenze che le abbia rivolto la parola da allora. Quando c’era ancora mio padre e insieme i miei genitori andavano a pregare ai giardini, i cardinali quando li incontravano abbassavano la testa e se ne andavano”.

Papa Francesco dice che Emanuela è morta, ho fatto tante richieste per incontrarlo, lui incontra molte persone, è andato anche ospite di trasmissioni televisive. Mia madre abita a 200 metri da lui ma non vuole incontrarci. Io penso lui sia a conoscenza di quanto accaduto”. Appena eletto, dopo le dimissioni di Ratzinger, Bergoglio, lo ricordiamo, disse a Pietro Orlandi che lo incontrò nella Chiesa di Sant’Anna al termine della Messa: “Emanuela sta in cielo” e lo disse per ben due volte, lasciando intendere che la cittadina vaticana non fosse più in vita.

“Io non penso sia in cielo, è possibile sia ancora viva. Può essere accaduto di tutto. Perché non chiama a casa? Mi chiedono. Certo non la immagino a fare shopping in giro per il mondo. Era una bambina di 15 anni che viveva in un mondo particolare, in una bolla che è quella del Vaticano. Se è stata rinchiusa in un convento immagino sia stata completamente manipolata. In Vaticano ci sono ancora persone che conoscono la verità, anche se saranno cinque. Persone che sanno e a cui non importa nulla di questa donna 95 anni che sta ancora lì ad aspettare”.

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