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Nuovi attacchi di hacker russi a siti italiani: colpiti Ministeri, carabinieri e guardia di finanza

Come avvenuto ieri, si tratta di attacchi Ddos (Distributed denial of service), che puntano a rendere irraggiungibili i siti inondandoli di richieste di accesso
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Prosegue anche oggi l’ondata di attacchi degli hacker filorussi Noname057 (16) a siti italiani. Questa volta, tra i bersagli – una ventina – ministeri (Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico), Carabinieri, Guardia di finanza, aziende del trasporto pubblico ed altre realtà. Come avvenuto ieri, si tratta di attacchi Ddos (Distributed denial of service), che puntano a rendere irraggiungibili i siti inondandoli di richieste di accesso. Anche questa volta i sensori dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale hanno avvisato per tempo i target dell’offensiva, che ha avuto scarsi effetti. Si tratta di azioni dimostrative e di propaganda più che altro, secondo la valutazione di chi segue la materia. Si tratta di un secondo attacco seguito a quello di ieri, lunedì 14 febbraio, che era stato rivendicato dallo stesso gruppo di oggi, NoName, a seguito delle dichiarazioni del presidente Sergio Mattarella, definito “russofobo”, sulla Russia e il Terzo Reich. A quanto si apprende si tratta ancora una volta di attacchi dimostrativi, tesi soprattutto alla propaganda ma che hanno fatto registrare effetti molto limitati nel nostro Paese che ha ormai imparato a difendersi da attacchi di questo tipo. L’Agenzia nazionale per la cybersicurezza ha avviato l’opera di supporto e mitigazione e gli accertamenti vengono effettuati dagli specialisti del Cnaipic della polizia Postale. Ieri erano stati colpiti siti del settori trasporti come gli aeroporti di Linate e Malpensa, l’ Autorità trasporti, i porti di Taranto e Trieste, e finanziari (Intesa SanPaolo).

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