Commissione Covid, tutti contro FdI per la conferenza stampa sullo “scandalo delle mascherine”. Protestano FI e le opposizioni

Uno “scandalo” che dimostrerebbe “sciatteria” o “malafede” e ora “queste persone bisogna chiamarle a rispondere”. Un attacco tutto d’un fiato, contro gli acquisti di mascherine nel periodo di maggiore emergenza della pandemia di Covid-19, arriva da Fratelli d’Italia. I parlamentari meloniani sono infuriati, lamentano il “silenzio generale” sui lavori della commissione d’inchiesta e arrivano a convocare una conferenza stampa alla Camera.
Il nocciolo della questione sono le dichiarazioni di Miguel Martina, già funzionario dell’Agenzia delle dogane, che ha riferito come sarebbero state lasciate circolare milioni di mascherine con logo Ce contraffatto. La mossa repentina di FdI, a lavori ancora in corso e oltretutto su vicende già all’attenzione dei magistrati, finisce però per irritare altre componenti della maggioranza. A scagliarsi contro gli alleati sono i componenti della commissione parlamentare in quota Forza Italia. Le accuse che piovono contro i colleghi sono nel merito e nel metodo: Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca si dicono “sorpresi” e rinfacciano di tutto ai meloniani, mentre le opposizioni attaccano – “clava”, “uso politico dei lavori”, “comportamento indecente, al limite del delinquenziale” – e perfino la Lega resta in silenzio.
In particolare, i forzisti lamentano che il gruppo di Fratelli d’Italia commenti “l’andamento dei lavori della commissione Covid, tra l’altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte”. Quindi l’accusa più pesante: “Vorremmo ricordare che questa è una commissione d’inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un’attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un’accurata riflessione, approvare una relazione”.
Come a dire: spacciate singole audizioni per verità assolute. Ma cosa sostengono, nel dettaglio, da Fratelli d’Italia? Che “chi doveva garantire la sicurezza degli italiani e invece ha garantito tutt’altro”. I parlamentari di FdI si sono quindi detti “costretti”, visto il “silenzio generale”, a sollevare in una conferenza stampa alla Camera il caso degli “880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato”, come sostengono i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami insieme ai deputati Alice Buonguerrieri e Francesco Filini.
“Crediamo – aggiungono – che di questo qualcuno debba rispondere, anche se sta facendo di tutto per scappare”. Una mossa evidentemente non concordata con le altre componenti della coalizione di governo che ha irritato Forza Italia. Una spaccatura subito sottolineata dall’opposizione: “La maggioranza è allo sbando totale. Da un lato FdI convoca una conferenza stampa per rilanciare le tesi di un singolo audito senza alcuna documentazione sufficiente, confermando la sua propaganda, che è la stessa di quando cambiavano tesi a seconda della convenienza politica”, dice il capogruppo M5s Stefano Patuanelli.
“Prima chiedevano di chiudere tutto, poi di aprire tutto – sottolinea – Ora vogliono riscrivere la storia a loro piacimento. Dall’altro Forza Italia prende le distanze e dice una cosa tanto ovvia quanto importante: la commissione Covid non è un megafono per un singolo partito, ma un organismo che deve lavorare su fatti e non su insinuazioni. La maggioranza è in frantumi, così come la credibilità di un carrozzone messo in piedi per regolamenti di conti e fare propaganda”. Anche dal Pd vanno all’attacco di Fratelli d’Italia parlando di comprensione per la presa di distanze dei berlusconiani e di comportamento “scorrettissimo” dei meloniani: “È indecente, al limite del delinquenziale“, dicono il capogruppo sei senatori dem Francesco Boccia e la capogruppo in commissione Covid Ylenia Zambito.
“Una commissione d’inchiesta, che sta lavorando, non può essere usata come una clava per accusare qualcuno, anticipando valutazioni politiche e giudizi mentre è in corso il lavoro istruttorio”, ricordano. “Non è accettabile la strumentalizzazione che FdI sta facendo dei lavori, sfiduciando di fatto il lavoro del presidente della Commissione stessa”. Per Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, il partito di Giorgia Meloni “è nei guai fino al collo” e “la maggioranza spaccata platealmente”, ma “ora il re è nudo”. Sostiene la deputata: “Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid”.