Federica Pellegrini concorda con la Wada sul caso Sinner: “Gli atleti sono responsabili delle azioni del loro team”

“Quello che è successo è stato un problema di protocollo. Secondo me, Jannik non ha voluto in nessun caso prendere delle scorciatoie, questo è quello che penso da atleta e non. Però, è anche vero che la storia ci rende un po‘ responsabili tutti anche per quello che fa il nostro team su di noi”. Con queste parole l’Ambassadors dell’Hospitality di Milano-Cortina Federica Pellegrini, a margine della presentazione dei pacchetti dei Giochi Olimpici invernali di On Location a Milano, ha commentato l’accordo stipulato tra Jannik Sinner e la Wada (Agenzia mondiale antidoping) a proposito del caso Clostebol che ha portato allo stop forzato dell’altoatesino per 3 mesi.
“Se un atleta, in qualsiasi altro sport, è stato trovato positivo a qualche sostanza, la negligenza è assolutamente comune, purtroppo. – ha ammesso Pellegrini – Perché vai in farmacia e magari c’è un aminoacido contaminato e una crema venduta con una contaminazione dentro. I casi sono tantissimi, il problema è che tutti questi hanno avuto un periodo di sospensione di negligenza, che non è un doping conclamato con colpa effettiva, ma appunto una negligenza, quindi una svista praticamente”, ha concluso l’ex nuotatrice.