Svezia: “Sospetto di un nuovo cavo tranciato nel Mar Baltico che collega Finlandia e Germania”. Aperta indagine

“Il cavo che potrebbe essere stato tranciato sarebbe in territorio economico svedese a largo di Gotland ed è un cavo che collega la Finlandia alla Germania”. La Guardia costiera svedese sta verificando il sospetto che un nuovo cavo sottomarino sia stato tranciato nel Mar del Baltico, al largo dell’isola di Gotland. Non è chiaro quando si sia verificata la presunta rottura del cavo, ma l’incidente è noto da ieri. I magistrati svedesi hanno aperto un’indagine preliminare: “Abbiamo mandato una motovedetta sul posto per supportare l’indagine” ha concluso la guardia costiera svedese. Il cavo, che sarebbe stato tranciato, collega Finlandia e Germania. “Da qualche tempo sono a conoscenza delle informazioni apparse sui media circa una possibile nuova rottura di un cavo nel Mar Baltico. Il governo viene tenuto informato dalle autorità competenti che stanno indagando su quanto accaduto”, ha dichiarato il primo ministro svedese Ulf Kristersson. “Prendiamo molto seriamente tutte le segnalazioni di possibili danni alle infrastrutture nel Mar Baltico“, aggiunge, “come ho detto prima, devono essere visti alla luce della grave situazione di sicurezza esistente”.
La mossa dell’Unione europea per rafforzare la sicurezza – Alla luce di questi incidenti, la Commissione Ue e l’Alto rappresentante hanno rilasciato una dichiarazione rispetto alla sicurezza dei cavi sottomarini per rafforzare la sicurezza di tali infrastrutture. Attenzione è data ai cavi di comunicazione e ai cavi elettrici, vitali per la connettività digitale e la sicurezza energetica. L’Ue avrà un approccio basato su: prevenzione, rilevamento, risposta e deterrenza. Previsti tra l’altro stress test sui cavi e piani di preparazione con 30 milioni, si apprende, dal programma Digital Europe. 540 milioni verranno da un bando su progetti di interesse Ue sui cavi ottici. “In risposta alle crescenti tensioni geopolitiche, in particolare in regioni come il Mar Baltico – afferma nella nota diffusa la vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen -, la Commissione europea sta adottando misure decisive per salvaguardare la nostra infrastruttura critica di cavi sottomarini. Con questo piano d’azione, stiamo compiendo un significativo passo avanti per rafforzarne la sicurezza. Vogliamo assicurarci che l’Europa sia attrezzata non solo per prevenire e rilevare il sabotaggio dei cavi, ma anche per scoraggiare, riparare e rispondere attivamente a qualsiasi minaccia alle infrastrutture critiche che sono fondamentali per la nostra economia e la nostra sicurezza collettiva”.
“Nessun ambito della vita è oggi esente da minacce o comportamenti ostili – afferma l’Alta rappresentante Kaja Kallas -. I recenti attacchi contro i cavi sottomarini lo sottolineano chiaramente. Si tratta di un’infrastruttura vitale che ci mantiene connessi online e che fa fluire la nostra energia, non solo tra gli Stati membri dell’UE, ma anche tra l’Europa e molte altre regioni del mondo. Oggi stiamo adottando misure per proteggere i cavi, rilevare e anticipare le minacce più rapidamente e riparare i danni il più velocemente possibile. Chiunque venga ritenuto responsabile di sabotaggio dovrebbe essere punito di conseguenza, anche con sanzioni. Anche i potenziali autori devono essere scoraggiati. Questo è ciò che proponiamo oggi”.
“Il fatto che stiamo esaminando potenziali casi di sabotaggio sulle infrastrutture dell’Ue dimostra la gravità delle minacce che l’Ue sta affrontando – sottolinea il commissario per gli affari interni Magnus Brunner -. La Commissione e le agenzie dell’UE stanno lavorando a stretto contatto con gli Stati membri per aiutarli ad anticipare e prepararsi a tali minacce. Il piano d’azione per una migliore protezione dei cavi sottomarini rafforzerà la nostra capacità di prevenire, rilevare e rispondere alle minacce ibride emergenti. Contrastare le minacce ibride e proteggere le nostre infrastrutture critiche saranno anche elementi importanti della nostra prossima strategia di sicurezza interna”.
Per la risposta e riparazione l’Ue vuole un miglioramento del meccanismo di risposta alle crisi, con un focus specifico sui cavi sottomarini. Prevede una cooperazione rafforzata con la Nato per il monitoraggio e l’intervento rapido. Un aumento della capacità delle navi per la riparazione dei cavi. La creazione di una riserva di navi polivalenti dedicate alla manutenzione delle infrastrutture sottomarine. E lo stoccaggio strategico di parti di ricambio per accelerare le riparazioni. Sulla deterrenza, l’Ue vuole dispiegare una “diplomazia dei cavi” proattiva, agendo contro la flotta ombra, ritenendo responsabili gli attori malevoli con sanzioni, intensificando la comunicazione strategica e sfruttando appieno il diritto internazionale del mare.
(immagine d’archivio)