Merz chiama all’appello i centristi contro l’ascesa di Afd. E aggiunge: “Inaccettabile che Usa decida sulle teste di Ue e Ucraina”

“L’Afd ha esattamente il doppio dei voti rispetto alle ultime elezioni. Questo è l’ultimo avviso ai partiti del centro”. A poche ore dalla vittoria che lo ha designato come probabile futuro cancelliere della Germania, il leader della Cdu/Csu Friedrich Merz avverte sul successo del partito di estrema destra e chiama a raccolta i moderati, mentre ribadisce di voler “formare presto un governo in grado di agire” e di avviare i colloqui con l’Spd in questo senso per avere entro Pasqua il nuovo esecutivo. “Abbiamo un chiaro mandato e costruiremo una Grosse Koalition“, ha spiegato, aggiungendo di voler parlare con il presidente dell’Spd e con il cancelliere per un passaggio di consegne sensato. “Anche se la situazione è difficile sono fiducioso che arriveremo a delle soluzioni. E sono determinato a colloqui costruttivi e veloci con l’Spd. Come ho detto ieri sera il mondo non aspetta. La Germania ha bisogno di un governo in grado di agire”.
Rispondendo a domande sul fronte migranti in conferenza stampa a Berlino, ha precisato che “nessuno di noi vuole chiudere le frontiere, nessuno”, ma si pone la questione di proteggerle meglio. A inizio febbraio il Bundestag aveva bocciato a sorpresa la proposta di legge per la riforma dell’asilo politico, voluto proprio da Merz, e che ha trovato il sostegno dell’estrema destra di Alternative für Deutschland. Un pacchetto sul quale è intervenuta pure l’ex Cancelliera Angela Merkel, che aveva parlato di mero calcolo politico da parte dei cristiano-democratici in vista delle elezioni del 23 febbraio, mentre Alice Weidel (AfD) lo aveva accusato di avere “copiato” le proposte del suo partito, mentre per sette anni le aveva respinte. Di certo alcuni punti in comune sul tema persistono tra Cdu e Afd, mentre i tedeschi chiedono più controlli alle frontiere e certezze dei rimpatri.
Spostando invece l’attenzione sulla politica estera, Merz osserva “con preoccupazione il tentativo di decidere sulle teste degli europei e degli ucraini per fare un accordo con la Russia. Questo è inaccettabile per l’Europa”. Il riferimento è alle trattative avviate nelle ultime settimane tra Donald Trump e Vladimir Putin, senza un reale coinvolgimento dell’Europa al tavolo dei negoziati. “Sono piuttosto preoccupato di quello che sento a Washington, ma non credo sia l’ultima parola. Non avrei mai pensato di dover dire una cosa del genere. Tutti i segnali dicono che negli Stati Uniti l’interesse per l’Europa diminuisce – ha poi aggiunto in riferimento alle posizioni della nuova amministrazione americana rispetto al Vecchio Continente -. Sono convinto che potremo convincere gli americani che l’Europa sia nel loro interesse. Ma dobbiamo anche confrontarci con lo scenario peggiore”, ha aggiunto. Per Merz, Berlino e Washington hanno “la stessa comprensione della società aperta, della libertà, della democrazia e dell’economia di mercato” e America First non deve significare “America da sola”. Infatti, un eventuale peggioramento delle relazioni Usa-Ue “non sarà solo a danno dell’Europa, ma anche a danno dell’America”. Parlando coi giornalisti, ha anche difeso il suo invito al premier israeliano Netanyahu: anche se la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto nei suoi confronti, Merz ritiene “assurdo” che non possa visitare la Germania. E mentre Alice Wiedel ha ricevuto le congratulazioni di Orban e Musk, Merz precisa che quelle di Angela Merkel non sono ancora pervenute. Ma, dice, “potrei anche non aver visto il suo messaggio, perché ne ho ricevuti un centinaio”.