Il mondo FQ

Per Alberto Trentini il “muro di speranza” per chiederne la liberazione. Fratoianni: “Del suo caso si parla troppo poco”

Online una pagina per raccogliere i selfie corredati dall'immagine del cooperante veneziano, di cui non si hanno più notizie da novembre. La petizione per liberarlo ha raggiunto oltre 76mila firme
Commenti

Un muro della speranza virtuale, per chiedere che Alberto Trentini torni a casa. Si chiama Alberto Wall of Hope la pagina che è stata creata per raccogliere i selfie corredati dall’immagine del cooperante veneziano, arrestato in Venezuela il 15 novembre 2024 e del quale, a oggi, non si hanno notizie. Intanto la petizione lanciata per chiedere di riportarlo a casa ha superato le 76mila firme. Due giorni fa la madre Armanda Colusso Trentini si era rivolta, attraverso una lettera inviata a Repubblica, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando come siano ormai 100 giorni che vive senza notizie dell’unico suo figlio. “Le chiediamo di percorrere tutte le strade, domandando se necessario il contributo di istituzioni anche di altri paesi per porre fine il prima possibile alla detenzione di nostro figlio”, si legge nel suo appello. Sinora infatti ci sono stati con il Venezuela soltanto contatti informali, senza un coinvolgimento ufficiale dei rispettivi governi. “Alberto ha bisogno di noi. Giorgia Meloni è una madre e lo sa”, continuava Armanda Colusso, ricordando le notti passate a piangere per il figlio e il ruolo che i genitori ricoprono sempre nella vita di chi hanno messo al mondo. “Alberto è un cittadino italiano, un operatore umanitario che si trovava in Venezuela per svolgere, con professionalità e dedizione il suo lavoro”, ricorda la madre “Dopo questi 100 giorni, sono con il cuore in mano a chiedere a ciascuno di fare tutto il necessario, con la massima urgenza, affinché Alberto possa tornare a casa”.

Per Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra, “non possono esistere detenuti di serie A o di serie B. Alberto Trentini è un cooperante italiano che, con il suo lavoro in Venezuela, stava portando in alto il nome dell’Italia nel mondo. Era un orgoglio del nostro Paese. Ancora di più, quindi, il governo deve fare tutto quello che è nelle sue possibilità per farlo tornare immediatamente a casa”. Per Fratoianni della vicenda si sta parlando “troppo poco. Capisco – prosegue il leader di Sinistra italiana – che esistono ragioni di riservatezza legate alla trattativa ma non parliamo di una questione privata. L’arresto di Alberto Trentini, riguarda tutti quanti noi. Ecco perché credo sia importante parlarne in Parlamento. Che il governo ci dica a che punto sono le trattative, che problemi ci sono, cosa possiamo fare noi”. E conclude: “Non vorrei che dato che stiamo parlando di un cooperante, di un professionista che lavora in un mondo che un certo pezzo di politica guarda con scetticismo e pregiudizio, qualcuno possa pensare che non sia degno di meritare ogni attenzione e sforzo massimo. Alberto deve ritornare in Italia, da sua madre Armanda, da tutti i suoi amici che lo aspettano e che si stanno mobilitando per lui. Noi dobbiamo compiere ogni sforzo perché questo accada, non ci possono essere rallentamenti o distinguo. Alberto Trentini deve tornare libero”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione