Serrato botta e risposta a Otto e mezzo (La7) tra la conduttrice della trasmissione, Lilli Gruber, e il filosofo Massimo Cacciari sul boom dell’estrema destra dell’AfD alle elezioni in Germania e sulla possibile influenza impressa dal presidente Usa Donald Trump.
Cacciari esclude questa interpretazione del risultato elettorale: “Ma le destre europee, secondo voi, sono venute fuori e continuano a rafforzarsi per colpa di Trump? Non è perché, invece, c’è una determinata situazione sociale e politica europea e c’è una certa sinistra europea del cavolo? C’era bisogno di Trump per rafforzare le destre europee? Se ci fosse stato Biden, invece, l’AfD non avrebbe avuto il 20%?”.
Gruber lo interrompe citando l’influenza di Elon Musk che più volte ha espresso i suoi endorsement per l’estrema destra tedesca. “Ma lasci stare Musk, per carità di Dio – esclama Cacciari – Musk non è nient’altro che il rappresentante di una nuova élite finanziaria e economica in concorrenza con quella che sosteneva i democratici, è un simbolo, l’immagine per la plebe. Niente di più. Ovviamente fa parte di una vera e propria élite economica, finanziaria e tecnologica potentissima, anche dal punto di vista della capacità di ricerca e di innovazione. Non è la barzelletta del saluto fascista. Parliamo di grandi strutture economiche“.
“Noi non ci fermiamo alle barzellette, Cacciari”, replica, piccata, la giornalista.
“E allora cerchiamo di prendere seriamente queste questioni”, risponde il filosofo.
“Appunto – ribatte Gruber – Vorrei ricordare che Elon Musk, oltre a essere l’uomo più ricco del mondo, un grande innovatore eccetera eccetera, è anche quello che ha un ruolo all’interno dell’amministrazione americana, che sta licenziando licenziando migliaia di dipendenti pubblici, compresi i generali nel Pentagono”.
“Io non ho detto che Musk è un grande innovatore – insorge l’ex sindaco di Venezia – Ho detto che fa parte di un grande sistema di ricerca e di innovazione. E, in ogni caso, questa è la politica di destra, che piace a Trump e che piace anche in Italia e i Europa”.
La conduttrice gli chiede quindi se, secondo lui, Trump, in fondo, ha fatto cadere il velo di ipocrisia degli europei.
“Ma certo – risponde Cacciari – Almeno Trump, che io detesto e che mi fa ribrezzo, non è ipocrita. Ha detto chiaramente all’Europa che avrebbe fatto le trattative con Putin. Ma, secondo voi, se mai ci sarà una pace in Ucraina, questa verrà fatta tra Putin e l’Europa? Certo che avrebbe dovuto essere l’Europa a prendere l’iniziativa di un negoziato, perché l’Ucraina è europea europea e perché è una guerra civile europea come era in Jugoslavia, ma la realtà è questa: un’Europa politicamente debolissima. E quindi la pace o un armistizio si avranno perché si mettono d’accordo Russia e Stati Uniti, va bene?”.
Gruber si rivolge, quindi, a Sylvie Goulard, ex ministra della Difesa francese e già eurodeputata dell’Alde, e le chiede, parafrasando le parole di Cacciari: “Allora, è solo una questione di ipocrisia, l’Europa è debolissima e quindi alla fine dobbiamo essere grati a Donald Trump perché ha disvelato le ipocrisie americane e ci porterà alla pace?”.
Cacciari protesta reiteratamente: “Non ho detto che dobbiamo essere grati. Trump fa i suoi interessi. Ma grati de che?“”.
E Goulard protesta: “Questa discussione dimostra che le donne hanno qualche difficoltà a prendere la parola”.