Tesla affonda in borsa (-9%) con il calo delle immatricolazioni europee. Capitalizzazione sotto 1.000 miliardi

Tesla affonda a Wall Street (- 9%) con una capitalizzazione che scende sotto la soglia dei mille miliardi di dollari. Da inizio 2025 la flessione supera il 23%. Ad affossare il titolo sono i dati definitivi sul crollo delle vendite in Europa in gennaio, effetto negativo avuto dalle ingerenze di Elon Musk nelle questioni politiche europee. In particolare in Germania, dove Musk si è speso per sostenere il partito di ultra destra Afd, le vendite sono scese di quasi il 60%, con appena 1.277 auto vendute.
In Francia la flessione è stata del 63%, in Norvegia del 38%, in Gran Bretagna di un più modesto 8% (con mercato in ripresa del 41%). Ad influire c’è anche l’attesa per il lancio del nuovo modello Y, che dovrebbe uscire nella prima metà del 2025. In tutta la Ue il calo di Tesla è stato del 45% e ciò a fronte di un mercato dell’elettrico in salita del 34% (+ 53% in Germania, + 126% in Italia).
La casa statunitense soffre comunque anche in Cina, primo mercato al mondo da cui Tesla ottiene circa un terzo dei suoi ricavi. Qui le vendite sono scese in gennaio dell’11%, mentre il rivale locale Byd ha messo a segno un exploit del 64%. A fine gennaio il gruppo ha diffuso risultati di bilancio deludenti, che sarebbero stati anche peggiori senza i proventi ottenuti dalla vendita di certificati per l’emissione di Co2.