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Ucraina, Consiglio Onu approva la risoluzione Usa. Washington e Mosca “alleate”, Parigi e Londra astenute: è il nuovo ordine mondiale

L'organismo esecutivo ha approvato un testo degli Stati Uniti che non cita la Russia come aggressore e non fa far riferimento all'integrità territoriale di Kiev
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Il nuovo ordine mondiale emerso dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e l’avvio del percorso che dovrebbe portare alla fine della guerra in Ucraina è stato certificato anche dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Al termine di una lunga giornata al Palazzo di Vetro, nel 3° anniversario dell’invasione russa, l’organismo esecutivo dell’Onu ha approvato una breve risoluzione presentata degli Stati Uniti che chiede la “rapida fine della guerra” senza però citare Mosca come aggressore e senza far riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale di Kiev, come era invece stato sancito in Assemblea, dove la risoluzione Usa era stata approvata con questi emendamenti proposti dall’Ue. Francia e Gran Bretagna, che avrebbero potuto porre il veto in Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione Usa, hanno preferito astenersi, spianando la strada alla versione di Trump. Nelle stesse ore in cui a New York erano in corso le votazioni, il presidente francese Emmanuel Macron era in visita a Washington per seguire i lavori del G7 in compagnia del presidente Usa. Il premier britannico Keir Starmer, che sarà a breve in visita negli States, ha da tempo messo in chiaro che seguirà fedelmente la strada tracciata dall’alleato d’oltreocenao.

Il testo, “nella sua elegante semplicità” come l’ha definito la rappresentante americana Dorothy Shea (la nuova rappresentante permanente dell’amministrazione Trump Elise Stefanik deve essere confermata dal Senato), è stato adottato con 10 voti a favore, nessuno contro e cinque astenuti (i paesi europei del Consiglio Sicurezza, vale a dire Francia, Slovenia, Grecia e Danimarca, più la Gran Bretagna) mentre Russia e Usa si sono trovati per una volta sullo stesso fronte assieme alla Cina. Il voto ha certificato, con il riallineamento della presidenza Usa e del Cremlino, il nuovo ordine mondiale emerso dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca. “La risoluzione è un passo che va nella giusta direzione“, ha detto l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia dopo aver posto due volte il veto su altrettanti emendamenti presentati dagli europei.

Grazie alle regole arcaiche che da 80 anni regolano il massimo organo di governo politico del mondo, l’esito del voto in Consiglio è andato diversamente rispetto a quanto accaduto in mattinata in Assemblea Generale, quando lo stesso testo degli Stati Uniti è stato adottato con 93 voti favorevoli dopo esser stato radicalmente modificato da tre emendamenti europei. E se anche inferiori ai voti del 2022, quando i sì a favore dell’Ucraina erano stati circa 140, il risultato è stato giudicato ugualmente buono dalla diplomazia europea nell’attuale clima di polarizzazione creato al Palazzo di Vetro dal ciclone Trump. Altri 93 paesi hanno votato a favore di una risoluzione ucraina supportata dalla Ue: “Questo è un momento storico che definirà il futuro dell’Ucraina, dell’Europa e il nostro futuro comune”, aveva detto la vice ministra degli Esteri ucraina, Betsa Mariana.

L’Italia ha votato in Assemblea Generale per la risoluzione ucraina e anche per quella Usa “per come è stata adottata” dall’Assemblea, con gli emendamenti Ue, ha detto il Rappresentante Permanente all’Onu Maurizio Massari: “Crediamo fermamente che la piena attuazione dei principi di una pace globale, giusta e duratura, basata sulla sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale dell’Ucraina, vada non solo nell’interesse dell’Ucraina e dell’Europa, ma anche di tutti i membri delle Nazioni Unite, poiché sono le fondamenta che tengono unita la comunità internazionale”.

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