Il mondo FQ

Giustizia

Ultimo aggiornamento: 20:10 del 26 Febbraio

Sciopero magistrati, De Chiara (Anm): “No a un pm soggetto all’esecutivo, è spaventoso e pericoloso per i cittadini prima che per noi”

Il vicepresidente dell'Anm spiega le ragioni dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere tra giudici e pm: "Il vero obiettivo di questa maggioranza è che il pm debba rispondere al potere esecutivo sui suoi risultati. È uno scenario che ci spaventa" - Il video
Sciopero magistrati, De Chiara (Anm): "No a un pm soggetto all'esecutivo, è spaventoso e pericoloso per i cittadini prima che per noi"
0 seconds of 5 minutes, 9 secondsVolume 0%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
05:09
05:09
 
Commenti

Quello dei magistrati non è uno sciopero contro il governo o contro qualcosa. È una protesta che serve a difendere un assetto che reputiamo essenziale per l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, che sono valori fondamentali non solo per i magistrati ma anche per la comunità tutta. Riteniamo che scioperare sia certamente una scelta dolorosa, sofferta ma necessaria perché è una riforma che persegue l’obiettivo di realizzare un ridimensionamento indiscriminato della magistratura ordinaria“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di 5 Notizie, su Radio Cusano Campus, da Marcello De Chiara, giudice in corte d’Appello e vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale dei Magistrati, sullo sciopero dei togati contro il ddl costituzionale, protesta a cui aderità anche il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri.

“Abbiamo deliberato questo sciopero – spiega De Chiara – anche per veicolare le ragioni della nostra contrarietà, perché domani in tutti i distretti italiani sono previste assemblee di incontri con personalità e con la cittadinanza per argomentare ed esplicare le ragioni di questa contrarietà”.
Il magistrato respinge le accuse mosse da alcuni giornali circa presunte pressioni finalizzate all’adesione allo sciopero: “Non c’è stata nessuna forma di pressione, ci mancherebbe che non riconoscessio la libertà di aderire o meno allo sciopero. All’interno della magistratura ci sono ovviamente posizioni diversificate ma la sensazione che io colgo in questi giorni è di una adesione tendenzialmente elevata perché la contrarietà è un sentimento altamente diffuso sia tra i magistrati entrati in ruolo negli ultimi anni, sia tra i magistrati con maggiore anzianità di servizio. La sensazione è proprio quella di una elevata partecipazione, anche se ovviamente non è possibile fare previsioni”.

De Chiara spiega perchè è a rischio l’autonomia della magistratura con la riforma costituzionale della separazione delle carriere tra giudici e pm: “Oggi pm e giudici fanno parte del medesimo ordine e sono tutelati dalle medesime garanzie. Con questa riforma si vogliono staccare i pm e creare un ordine indipendente che faccia capo a un Consiglio Superiore distinto e separato da quello oggi esistente. Questa separazione, che viene presentata come la riforma delle riforme, sul piano processuale è perfettamente inutile. Ma soprattutto – sottolinea – Il timore è che, dopo questa separazione, si vorrà fare qualcosa di più: questo è il vero obiettivo della maggioranza o almeno di una parte di essa che è anche il vero obiettivo di un filone di pensiero, in base al quale il pm deve rispondere al potere esecutivo dei risultati che ottiene”.
E conclude: “Questo scenario ci spaventa. È vero che non è scritto nella riforma, ma la separazione che si intende introdurre è comunque una condizione necessaria per arrivare a questo ulteriore scenario che reputiamo spaventoso e pericoloso per i cittadini, perché avere un pm che operi in ragione delle indicazioni ricevute dal potere esecutivo è qualcosa che alla fine pregiudicherà i cittadini e solo successivamente i magistrati”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione