Scuola, il 51% dei diplomati identifica l’ansia come l’emozione più diffusa. E il 55% vorrebbe aver parlato di benessere mentale in classe

Gli studenti e le studentesse escono dalla scuola con un’apparente soddisfazione, ma dietro quella facciata si nasconde un’emozione predominante: l’ansia. Il XXII Rapporto Almadiploma sul Profilo dei diplomati e i loro esiti lavorativi, che ha coinvolto 26.000 maturati nel 2024, racconta una generazione segnata da contrasti tra i generi, ma anche da vissuti emotivi comuni. Le incertezze del futuro non sono solo un tema tra i banchi, ma si riflettono anche nei dati sugli sbocchi professionali, che vedono coinvolti altri 29mila diplomati del 2023 e 38mila del 2021. Un quadro che mette in luce più che mai le fratture, ma anche le sfide condivise di chi sta costruendo il proprio futuro.
Le emozioni– Quando gli studenti e studentesse sono invitati a descrivere con un solo aggettivo il proprio stato d’animo prima della scelta post-diploma, emerge una netta prevalenza di “determinazione” (21,5%), seguita da “interesse” (14,9%) ed “entusiasmo” (14,1%). Tuttavia, non mancano sentimenti ambivalenti: il 13,6% si definisce “agitato” e il 10,8% “spaventato”. Tra i vari indirizzi, i tecnici si contraddistinguono per il più elevato senso di determinazione (23,4%), mentre nei licei l’entusiasmo è leggermente più diffuso. Spicca il gap di genere: le studentesse si dichiarano significativamente più “spaventate” e “agitate” (rispettivamente +9,9 e +6,6 punti percentuali) rispetto ai maschi, che invece si percepiscono maggiormente come “determinati”, “interessati” e “attenti”. Un dato rilevante dell’indagine è che il 51,0% dei diplomati identifica l’ansia, in prevalenza nel sesso femminile, come l’emozione più diffusa tra amici e compagni di classe. A questa seguono l’“insicurezza” (29,6%) e la “felicità” (25,4%). Le differenze di genere emergono nuovamente: mentre tra le studentesse il terzo stato d’animo più presente è l’egoismo (+8,7 punti rispetto ai maschi), nei ragazzi spicca la “felicità” (+12,4 punti percentuali).
Cosa manca alla scuola?– Nonostante l’ampia soddisfazione espressa nei confronti della scuola, emerge la necessità di integrare nel percorso formativo tematiche sul benessere psicologico. Infatti, ben il 55,9% dei diplomati vorrebbe che argomenti legati al benessere mentale e alla gestione dello stress (50,8%) fossero parte integrante del programma didattico. Altri temi di interesse sono l’educazione finanziaria, l’educazione sessuale e la situazione geopolitica attuale, sebbene con differenze marcate tra maschi e femmine: le studentesse mostrano maggiore propensione ad approfondire tematiche relative a benessere, gestione dello stress, educazione alimentare e discriminazione di genere, mentre i ragazzi attribuiscono più importanza all’educazione finanziaria e alla situazione geopolitica.
Il futuro– Sul fronte accademico, il rapporto evidenzia che l’85,4% dei diplomati ha conseguito il titolo entro i 19 anni. Le percentuali di regolarità sono particolarmente elevate nei licei (92,7% senza ripetenze), mentre nei percorsi tecnici e professionali si registrano valori inferiori (81,5% e 61,6% rispettivamente). Il voto medio complessivo di diploma si attesta a 77,9 su 100, con punteggi più alti nei licei (79,9) rispetto ai tecnici (75,9) e ai professionali (74,8). Anche qui le differenze di genere risultano evidenti: le studentesse ottengono voti significativamente migliori rispetto ai maschi, un dato che si riflette in tutte le tipologie di indirizzo.
Guardando al futuro, il 73,2% dei diplomati ha espresso l’intenzione di proseguire gli studi dopo l’esame di Stato, e tra questi il 90,7% mira a intraprendere il percorso universitario. Le scelte post-diploma variano in modo significativo in base al percorso scolastico: mentre i liceali tendono quasi esclusivamente verso lo studio, gli indirizzi tecnici e professionali mostrano una maggiore propensione verso il lavoro o una certa incertezza. Anche il contesto familiare e socio-economico gioca un ruolo fondamentale: chi proviene da famiglie più istruite, in particolare con almeno un genitore laureato, ha maggiori probabilità di proseguire gli studi senza ritardi e di ottenere risultati accademici più elevati.
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