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Trump lo conosciamo, ma almeno si è aperto uno spiraglio per la pace. Invece l’Ue la bandisce

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I deliri internazionali. Cominciamo da Trump e dal trumpismo. Trump si sapeva di che pasta fosse fatto, carta conosciuta come si dice: chi si meraviglia delle sue azioni, molto più incisive e concrete rispetto al primo mandato, o è stolto o è in malafede. Trump è stato riesumato, nonostante Capitol Hill e il suo pessimo primo mandato, soprattutto per il disastro dell’amministrazione Biden, nella politica interna ed economica degli Stati Uniti e nella politica estera che è quella che noi che non siamo americani guardiamo ovviamente con più attenzione.

Il fallimento della pseudo sinistra dei democratici spinge gli States nella svolta più violenta del liberismo, nella nazicomunicazione, nel dominio di oligopoli e oligarchi. Si sapeva che Trump aveva con sé Musk e non solo lui. Si sapeva che avrebbe fatto carne da macello degli immigrati. Si sapeva che avrebbe continuato e consolidato la politica genocidiaria dell’entità sionista in Palestina. Il video macabro su Gaza è proprio l’emblema del profilo umano, morale e politico di queste persone. Conquistatori, imperialisti, colonizzatori, portatori di soldi per fare affari e distruggere storia e identità, realizzare grattacieli, fare immaginare il lusso, un benessere consumistico, immagini di donne che offrono il proprio corpo, yacht sulla riva, benessere opulento. Ai palestinesi è riservata la schiavitù o la deportazione.

Si prendono le terre con il genocidio e fanno quello che gli pare. Cambiano la geografia del mondo calpestando il diritto internazionale con la legge del più forte. Ma sapevamo anche che Trump non è ostile a Putin e soprattutto che avrebbe spinto immediatamente per la cessazione della guerra in Ucraina. Detto fatto. Appena si è insediato ha costruito con determinazione e capacità un incontro ai massimi livelli con i russi in Arabia Saudita.

Non va dimenticato – può piacere o non piacere – che con questa svolta si è passati dal rischio della guerra nucleare tra russi e americani nel cuore dell’Europa ad un tavolo di negoziato non facile, ma assolutamente costruttivo, e con la ripresa di forti relazioni diplomatiche tra le due grandi potenze. Questa è una buona notizia. Dopo che per tre anni il governo americano guidato dai democratici è stato supinamente seguito dai subalterni governi occidentali tutti, tanto di centrosinistra quanto di centrodestra, che li hanno assecondati nel suicidio in Ucraina con l’obiettivo impraticabile di fermare e distruggere Putin, ora sempre gli americani, a guida repubblicana, consolidano Putin, dettano le condizioni verso la pace e scaricano i subalterni governi occidentali.

L’Europa ne esce più debole, con un’economia lacerata, centinaia di migliaia di morti nel cuore del continente e una devastazione ambientale che nessuno racconta. Ma quello che appare più delirante di ogni cosa a livello politico è che né Zelensky (che Trump mostra al mondo come un capo di Stato prima utilizzato dagli americani e poi bullizzato e scaricato: in questo è trasparente) né i leader europei colgono l’opportunità concreta della pace, assumendo quindi finalmente una posizione forte in diplomazia e lavorando per un compromesso giusto e per un ruolo dell’Europa; anzi, piangono come se qualcuno gli avesse rubato il pallone durante una partita di calcio all’oratorio.

Gli occidentali avevano puntato tutto sulla guerra e nulla sulla pace. E ora? Qual è la linea delirante? Boicottare la pace, spendere ancora di più in armi, rischiare un conflitto con la Russia invece di riprendere a dialogare e quindi annientare ancora di più l’economia. La pace è bandita. Più soldi per armi, meno soldi per diritti e servizi. Più armi e meno ospedali, più armi e meno salari e pensioni, più armi e meno soldi per i bisogni degli italiani e degli europei. Indovina indovinello: chi è in prima linea nel provare a superare Trump a destra e nelle politiche liberiste e di guerra? Il centrosinistra. Invece di approfittare di una Meloni in difficoltà che si barcamena tra Trump e i governi occidentali. Ecco perché si andrà sempre di più alla deriva e verso l’estrema destra in Occidente se non si sostituisce al più presto una classe politica mediocre ma divenuta anche molto pericolosa.

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