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Anziano ucciso nel Padovano, fermato il convivente: ha ammesso l’omicidio. La vittima aveva il collo spezzato

Il quarantenne Alessio Battaglia è stato rintracciato a Monfalcone (Gorizia), dove si era rifugiato da un conoscente
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È stato arrestato a Monfalcone il quarantenne Alessio Battaglia, ricercato per la morte del suo convivente Franco Bernardo Bergamin, un anziano di ottant’anni il cui cadavere è stato trovato mercoledì in due sacchi dentro l’armadio di un’abitazione a Limena (Padova). Battaglia, accusato di omicidio, aveva fatto perdere le tracce fino alla notte tra giovedì e venerdì, quando è stato individuato dai carabinieri in un’abitazione nella città in provincia di Gorizia, dove si era rifugiato da un conoscente. A quanto apprende l’Ansa da fonti inquirenti, ha ammesso di aver ucciso l’anziano durante una lite. Sottoposto a fermo dal pm, è stato trasferito nel carcere di Padova.

Secondo gli accertamenti svolti dal medico legale, la morte di Bergamin risale a oltre dieci giorni fa: ad avvertire le forze dell’ordine era stata la sorella, che non aveva sue notizie da giorni. Il corpo della vittima era stato trovato nell’armadio senza vestiti, con le caviglie strette da due fascette e lesioni rilevanti sulla testa: nella stanza erano state aperte boccette di profumo per coprire l’odore della decomposizione. Battaglia viveva con l’anziano nell’appartamento da un paio di anni, contribuiva alle spese e pagava anche un affitto.

L’omicidio risalirebbe al 22 febbraio. Nel corso della notte, l’uomo è stato sottoposto a interrogatorio davanti al pm. Nei suoi confronti è stato ipotizzato il reato di omicidio volontario, in attesa della convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari. La vittima è stata uccisa con particolare ferocia: l’anziano aveva il collo spezzato come emerge dall’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli.

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