Dopo la prima puntata relativa alle manovre attorno all’Agcom, continuiamo a pubblicare gli esiti dell’indagine della Procura di Roma sul cosiddetto ‘sistema Tedeschini’. Così da illuminare il retrobottega delle nomine pubbliche e da far comprendere meglio gli effetti pratici delle Riforme Nordio (con l’abolizione dell’abuso di ufficio e la riforma del traffico di influenze) sulle indagini. Oggi tocca alle Zone Economiche Speciali, ZES
Le ZES e il commissario amico dello studio Tedeschini – Uno dei filoni dell’indagine per i presunti traffici di influenze del cosiddetto ‘sistema Tedeschini’ (conclusa in un nulla di fatto con una tombale richiesta di archiviazione del 17 dicembre 2024 che vi stiamo raccontando a puntate) riguarda la nomina del vertice di un oggetto misterioso […]
Le ZES e il commissario amico dello studio Tedeschini – Uno dei filoni dell’indagine per i presunti traffici di influenze del cosiddetto ‘sistema Tedeschini’ (conclusa in un nulla di fatto con una tombale richiesta di archiviazione del 17 dicembre 2024 che vi stiamo raccontando a puntate) riguarda la nomina del vertice di un oggetto misterioso per i più: la ZES, Zona Economica Speciale della Campania.
Nel 2017 con il Decreto Sud il Governo Gentiloni ha creato anche in Italia le ZES già diffuse all’estero. Sono aree collegate a un porto dove vigono benefici fiscali e semplificazioni amministrative per favorire le imprese residenti e l’arrivo di investimenti esteri. Per dire, la ZES più nota all’estero è Dubai.
Inizialmente erano 5 poi sono aumentate a 8 e infine il Decreto sud del Governo Meloni del settembre 2023 ha istituito a partire dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno, la cosiddetta “ZES unica” che ricomprende i territori di 8 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Nel solo 2025 sono stati stanziati per crediti fiscali e altri bonus 2,2 miliardi per la ZES unica.
Il coordinatore della ZES unica, Giuseppe Romano, è stato indagato fino al dicembre 2023 per traffico di influenze e poi i pm hanno chiesto e ottenuto dal Gip per lui (e solo per lui) l’archiviazione per le vicende che hanno accompagnato la sua precedente nomina a capo della ZES Campania nel dicembre 2021. Successivamente l’indagine è proseguita verso i soli avvocati Federico Tedeschini e Angelo Caliendo, con due operatori del settore consulenza, Laura Mazza e Giovanni Candigliota. L’ipotesi di traffico di influenze riguardava le medesime vicende. Dal 17 dicembre 2024 pende per tutti e quattro la richiesta di archiviazione.
Giosi e Caliendo soci nella Srl sciolta – L’avvocato Giuseppe Romano detto Giosi, politico di area Forza Italia, vicino a Mara Carfagna, è stato fino al 2018 sindaco di centrodestra di Brusciano. Non eletto con FI alle politiche del 2018, nell’agosto 2024 è stato nominato dal ministro di FdI Raffaele Fitto coordinatore alla ZES unica. Secondo un articolo di Repubblica avrebbe sostenuto alle europee del giugno 2024 il candidato poi eletto di FdI, Francesco Ventola, che a Brusciano ha ottenuto molti voti. Nell’articolo firmato da Davide Carlucci, si legge: “oltre che per le sue capacità, l’ex sindaco di Brusciano, Comune di 15mila abitanti in provincia di Napoli, poi nominato a capo della Zes campana dalla ministra Mara Carfagna, si è conquistato la fiducia del luogotenente meridionale di Giorgia Meloni anche con un impegno elettorale non di poco conto contribuendo notevolmente al successo alle ultime europee del pugliese Francesco Ventola”.
Romano è amico di Angelo Caliendo, avvocato dello studio Tedeschini. Romano e Caliendo erano anche soci in una società tra avvocati, ora sciolta e in liquidazione, la International Consulting for Future, di Napoli. I pm illuminano così i rapporti: “Tedeschini e Caliendo sono in rapporti confidenziali e di amicizia, con l’avv. Giosy Romano, Presidente del comitato direttivo del consorzio ASI Campania (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Napoli), politico vicino al Ministro per il Sud (Mara Carfagna, ndr) nonché membro del comitato esecutivo di EURISPES, ente per cui l’avv. Caliendo lavora ed il cui Presidente è il suocero del Caliendo (Gian Maria Fara)”.
Per quel che si è mosso attorno alla precedente nomina alla Zes Campania di fine 2021, inizialmente Romano è stato indagato con Caliendo e Tedeschini addirittura per corruzione. Poi il reato è stato derubricato a traffico di influenze e infine Romano è stato prosciolto nel merito come detto nel dicembre 2023 dai pm e nel marzo del 2024 dal Gip. Come detto già Tedeschini, Caliendo e i due imprenditori – Laura Mazza e Giovanni Candigliota – sono rimasti indagati per traffico di influenze fino alla richiesta di archiviazione dei pm dello scorso 17 dicembre motivata anche con l’avvento delle riforme pro-indagati del Governo Meloni. Si attende a breve il decreto del Gip che dovrebbe mandare tutto in archivio. Anche se penalmente irrilevanti, queste storie meritano di essere raccontate perché sono coinvolti interessi pubblici e perché l’esito aiuta a capire gli effetti pratici della Riforma Nordio.
L’inizio e la fine: la richiesta di archiviazione di dicembre 2024 – Tutto inizia quando i Carabinieri – che stanno intercettando l’avvocato Federico Tedeschini sui telefoni e con microspie piazzate nel suo rinomato studio legale – ascoltano casualmente le sue conversazioni con i co-indagati a fine 2021. Siamo nell’era del Governo Draghi, il ministro competente sul Sud è la forzista Mara Carfagna.
Nella richiesta di archiviazione per traffico di influenze nei confronti di Tedeschini, Caliendo, Laura Mazza e Giovanni Candigliota, del 17 dicembre 2024 firmata dai pm Stefano Pesci, aggiunto, e Fabrizio Tucci, sostituto, si legge perché Romano era già uscito dai radar: “non essendo emerso un accordo corruttivo con il commissario in pectore, avvocato Romano, risultato invece soggetto “trafficato” dagli indagati Caliendo e Tedeschini, che ne hanno sfruttato il rapporto esistente per farsi promettere utilità future da imprenditori in caso di appalti che l’avvocato avrebbe dovuto affidare una volta nominato commissario per la Zes”.
Poi i pm si occupano degli altri indagati: “nella vicenda relativa alla nomina del Commissario Romano, in alcune intercettazioni Tedeschini e Caliendo, consapevoli del peso del loro intervento, programmano, nel dettaglio, il loro ritorno economico, le modalità contrattuali attraverso le quali giustificare l’affidamento di incarichi professionali per loro ovvero le modalità attraverso le quali schermare il loro intervento atteso il rapporto preferenziale instaurato con il pubblico ufficiale (nel caso di specie con il neo commissario Giosy Romano) del cui carattere illecito sono perfettamente consapevoli o come far transitare somme alla figlia del Romano (“facciamo una triangolazione! (…) …bisogna trovare un modo per non farci vedere noi!… (…) … se noi dobbiamo lavorare su questa cosa lei non potrà lavorare qua. Facciamo una cosa: diamo il lavoro a Luca e Luca poi ci da una cosa a noi. Così secondo step prof. Quando arriva la gara di appalto Engineering ci da la consulenza”… “va benissimo purché ora ti dico due cose, il rischio del traffico di influenze e quello della corruzione”.
“L’incarico alla figlia del commissario lo facciamo dare a Luca”. Tutti ignari – In sostanza, secondo la lettura dei pm, il disegno di Tedeschini e Caliendo era quello di far nominare alla Zes Campania Romano e poi di fare assegnare incarichi alle due società The Hub Srl di Mazza e Engineering Informatica (mai coinvolta nell’indagine) dove lavorava Candigliota. L’obiettivo finale era ottenere consulenze per lo studio o per soggetti vicini e poi suddividere il guadagno. Romano si è fatto sentire ed è risultato ignaro e incolpevole alla fine dell’indagine, anche per i pm.
Interessante lo schema triangolare enunciato dai due avvocati: per far contento Romano (a sua insaputa ribadiamo) nello studio Tedeschini progettavano di fare avere incarichi retribuiti alla figlia di Romano. Per evitare che fosse tracciata questa relazione però i due meditavano di introdurre un quarto soggetto. L’incarico legale alla figlia sarebbe arrivato da un altro avvocato (anche lui all’oscuro evidentemente del progetto perché mai indagato in questo filone) e cioè un tal Luca che – sempre secondo gli investigatori – sarebbe Luca Di Donna, amico di Tedeschini. Ovviamente per far partire la giostra di incarichi e consulenze bisognava ottenere la nomina di Romano.
Leggiamo la ricostruzione dei pm: “Nella vicenda in esame il Tedeschini, in unione con il Caliendo che si attiva prontamente per presentare professionisti o imprenditori a loro vicini al neo commissario, in particolare, Giovanni Candigliota (per conto della società Engineering), e Laura Mazza, proprietaria della società The HUB”. Cosa fanno i due avvocati per favorire la nomina di Romano? “In tale intreccio di rapporti personali ed istituzionali, gli avv. Tedeschini e Caliendo si spendono presso il capo di Gabinetto, dott.ssa Quadri, per favorire la nomina dell’avv. Romano a Commissario ZES per la Campania e, contestualmente, programmano, nel momento in cui quest’ultimo è commissario in pectore in attesa di ufficializzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di affidare servizi o incarichi a società (Engineering/The Hub) segnalate dal Caliendo, ovvero di affidare incarichi di consulenza a professionisti a loro vicini”.
I pm credono a Romano, archiviato nel merito. Per gli altri richiamano la ‘Riforma Nordio’ – Questo complesso giro però per i pm non è più reato nemmeno per Tedeschini e compagni. Nella richiesta di archiviazione del 17 dicembre 2024 i pm spiegano che su Romano non hanno dubbi: “Gli esiti delle indagini successive (documentazione acquisita, dichiarazioni spontanee rese dall’avv. Romano a seguito di una proroga delle indagini preliminari, accertamenti patrimoniali dell’UIF, intercettazioni telefoniche) non hanno consentito di fornire prova adeguata di un sinallagma corruttivo, ossia che a fronte di queste sollecitazioni in favore dell’avv. Romano, quest’ultimo abbia accettato la promessa di utilità, sotto forma di incarichi alla figlia presso lo studio Tedeschini. Tale dato non emerge dagli accertamenti patrimoniali (cfr. nota Uif del gennaio 2023) né dalle intercettazioni. Né risulta con certezza che l’avv. Giosy Romano abbia accettato l’intervento di Tedeschini o Caliendo presso organi di vertice politico amministrativo che ne favorissero la nomina a Commissario ZES per la Campania. Nelle dichiarazioni spontanee l’avvocato Romano ha tenuto a precisare che la sua nomina è dipesa da una scelta del Ministro per il Sud che ha condiviso la proposta del Presidente della Regione Campania e che la nomina è stata formalizzata il 27 ottobre 2021 per quanto già nel settembre 2021 gli avessero richiesto di presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio sulla insussistenza di cause ostative alla nomina”.
Poi i pm passano ad esaminare l’effetto della nuova normativa penale della riforma Nordio su abuso di ufficio e traffico di influenze sulle posizioni degli altri indagati. I pm prima spiegano come funzionano le consulenze nella ZES: “la normativa prevede altresì che il commissario per la ZES possa affidare appalti o servizi al di fuori della normativa di settore e non può affidare incarichi professionali o di consulenza a terzi soggetti privati; il Commissario è supportato dalla Agenzia per la Coesione, espressione del Ministero per il Sud. II Commissario ZES si avvale di professionisti reclutati da Eutalia, società partecipata al 100% dal Mef nonché di pubblici dipendenti reclutati attraverso una procedura di interpello”.
Dopo questa disamina dei paletti che il commissario della ZES deve rispettare, i pm vanno al perché si devono archiviare anche Tedeschini, Caliendo e i due imprenditori Mazza e Candigliota: “Ne discende che la mediazione onerosa era finalizzata ad indurre il pubblico ufficiale trafficato a compiere un atto contrario ai doveri d’ufficio, integrante il vecchio abuso d’ufficio abrogato; alla luce della novella normativa, va ritenuto che il materiale probatorio non consente una prognosi favorevole di condanna, essendo intervenuta un’abolitio criminis parziale del traffico illecito finalizzato ad indurre il pubblico ufficiale a compiere un abuso d’ufficio”.
Restano le chiacchiere, i fatti non ci sono – Insomma per i pm non bastano le chiacchiere con i propositi non realizzati di Tedeschini e Caliendo. Nell’informativa del febbraio 2022 dei Carabinieri c’è un paragrafo chiamato: ‘acquisizioni sull’intervento in favore della società The Hub di Laura Mazza’. Vi si legge: “Il 18 novembre 2021 Angelo Caliendo viene contattato da Laura Mazza, rappresentante legale della società THE HUB Srl. con sede a Milano, che si occupa prevalentemente di consulenza imprenditoriale (…). Caliendo riferisce a Laura Mazza che quel giorno hanno incontrato Giosy (Romano), che dice di averle presentato, e aggiunge che (Giosy) gli ha chiesto se ci sarà l’incontro con lei (Laura) (…) Caliendo aggiunge che in una prima fase Romano gestirà 110 milioni di euro e poi arriveranno tutti i soldi previsti dal PNRR. A seguire Caliendo afferma di aver detto al Romano ‘guarda Laura su questo ce pò fa sponda su una serie di situazioni …’ e che la stessa prenderà a Napoli un ufficio a via Gramsci e glielo farà utilizzare (a Caliendo) come studio legale”.
Poi l’11 dicembre 2021 Angelo Caliendo e Laura Mazza hanno incontrato Giuseppe Romano,come si evince dall’analisi delle seguenti conversazioni. Alle ore 18,30 Caliendo chiama tale Massimiliano raccontandogli di aver parlato con Giosy, cioè Giuseppe Romano, il quale gli ha dato “carta bianca” per l’attività che verrebbe affidata a Laura Mazza (attraverso la società THE HUB Srl)”. Queste affermazioni sono riportate dai Carabinieri perché vengono da un amico, collega e all’epoca socio di Romano, ma non sono state riscontrate.
Nell’informativa dei Carabinieri del febbraio 2022 c’è poi un paragrafo dedicato alle “acquisizioni relative all’intervento in favore della società Engineering”, cioè quella per la quale lavorava l’indagato Giovanni Candigliota.
Vi si legge tra l’altro: “Alle ore 18 e 19 del primo dicembre 2021, Caliendo si accorda anche con Candigliota Giovanni per una cena al Circolo del Tiro a Volo e, a seguire, gli riferisce di avere avuto mano libera da Giosi (Romano) (…) Il 2 dicembre 2021 viene ascoltata una chiarificatrice intercettazione ambientale presso lo studio di Largo Messico n. 7, nel corso della quale Caliendo racconta a Tedeschini di aver presentato la società Engineering a Giuseppe Romano, il quale, in quel momento è la persona indicata dalla Ministra Carfagna per l’incarico di Commissario Straordinario delle ZES in Campania.
Detta società avrà quindi, grazie ai loro buoni uffici e a tale accreditamento, importanti commesse dalla ZES in Campania (…) Caliendo precisa che la società Engineering creerà una società di consulenza che verrà affidata al suo amico Giovanni Candigliota, che con il suo studio già si occupa di tutti i contratti di appalti per tutte le amministrazioni centrali di Engineering. Caliendo espone il primo step della sua idea e rammenta a Tedeschini quanto già gli aveva proposto in data 26 novembre 2021 (…) cioè di prendere la figlia di Giuseppe Romano come collaboratrice dello Studio Tedeschini”. Poi i Carabinieri seguitano a seguire l’evolversi della vicenda.
Il giorno 5 gennaio 2022 alle ore 14,40 Caliendo chiama Giosy Romano per fissare un appuntamento, in quanto, dice, gli deve far incontrare Giovanni Candigliota, il quale, ora che Romano è diventato commissario ZES, ha acquisito maggiore importanza: “ti richiamo e ti faccio sapere perché volevo rifarti l’appuntamento con quel Giovanni Candigliota diventato ancora più importante dopo la tua nomina … “. A seguire – proseguono i Carabinieri – Caliendo ricorda al Romano anche la questione di Laura Mazza (società THE HUB, di cui sì è trattato in altra parte del presente elaborato) “e poi mo… l’altro appuntamento con Laura Mazza per chiudere quella questione della…”. Nulla poi è stato fatto. Il lavorio dei due avvocati dietro le quinte non è mai stato portato a termine e consulenti e imprese nulla hanno guadagnato.
La versione di Romano e le domande non fatte dai pm – Con i pm Giosi Romano quando si fa sentire ridimensiona molto il rapporto con Tedeschini “Il decreto della mia nomina è datato 27 ottobre 2021 e, tengo a precisare, è il frutto di una previa intesa tra il presidente della Regione Campania ed il Ministro per il Sud. In quella circostanza, io venni indicato al Ministro dal Presidente della Regione Campania all’interno di una rosa dì tre nomi: gli altri due erano Riccardo Maria Monti, ex presidente dell’ICE, e Nicola Marrazzo, già presidente della Commissione delle Attività Produttive della Regione Campania. Il Ministro propose la mia nomina al Consiglio dci Ministri. Voglio aggiungere che il territorio dì riferimento della ZES CAMPANIA si sovrappone pressoché totalmente al territorio che avevo seguito come Presidente dell’ASI (Consorzio Area Sviluppo Industriale Napoli). Escludo ogni intervento del prof. Tedeschini; per altro avevo avuto un rapporto di vicinanza politica con il Ministro per il Sud, che aveva, anche di recente, avuto modo di apprezzare pubblicamente la mia opera come Presidente dell’ASI in occasione della inaugurazione di un auditorium nella zona industriale di Caivano. Preciso che ero stato candidato alle politiche del 2018 nelle liste di Forza italia, medesimo partito del Ministro all’epoca dei fatti”. Insomma Romano non deve nulla a Caliendo e Tedeschini.
I pm non hanno fatto nessuna domanda a Romano su quelle telefonate intercettate dai Carabinieri dopo la sua nomina con l’amico Angelo Caliendo che gli parla di appuntamenti con Mazza e Candigliota. Tutto ininfluente comunque. Per l’innovazione pro-indagati che impatta sulla contestazione di traffico di influenze. A seguito della riforma del ministro Nordio sull’abuso di ufficio, il traffico è in parte depenalizzato. Per i magistrati romani tutto questo oggi è irrilevante penalmente.