Il provvedimento è retrodatato al 2 marzo: anche chi è stato assunto nell’ultima settimana dovrà lasciare il servizio
I tagli del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa Usa guidato da Elon Musk, colpiscono anche i cittadini italiani. In un incontro tra i responsabili sindacali e i vertici del 31° stormo di stanza ad Aviano (Pordenone), infatti, è stato annunciato il blocco delle assunzioni di personale civile italiano nelle basi americane in Italia, retrodatato […]
I tagli del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa Usa guidato da Elon Musk, colpiscono anche i cittadini italiani. In un incontro tra i responsabili sindacali e i vertici del 31° stormo di stanza ad Aviano (Pordenone), infatti, è stato annunciato il blocco delle assunzioni di personale civile italiano nelle basi americane in Italia, retrodatato al 2 marzo: anche chi è stato assunto nell’ultima settimana dovrà lasciare il servizio. Il provvedimento “viene adottato per la prima volta senza una data di scadenza”, sottolinea il sindacalista Uil Angelo Zaccaria, presente al vertice con il collega Roberto Del Savio della Cisl: in totale, spiega, il blocco interessa “una sessantina di persone, tra contratti a tempo determinato che non saranno rinnovati e posizioni che resteranno vacanti, nonostante ci fossero dei bandi per coprirle con urgenza. Per questa ragione, è stato convocato per il 18 gennaio un coordinamento nazionale di tutte le rappresentanze sindacali di ogni base Usa in Italia, per adottare strategie adeguate di contrasto alla politica statunitense di presunto ridimensionamento dell’impegno”.
Aviano, la struttura più colpita, ospita il 31st Fighter Wing degli Stati Uniti e impiega 760 dipendenti civili italiani che si occupano di servizi essenziali per il funzionamento. In totale, sono circa quattromila i lavoratori italiani impiegati nelle basi Usa nel Paese, un sistema che rappresenta anche un indotto economico rilevante. “Da mesi la situazione della base di Aviano è incerta”, ricorda Zaccaria. “Prima l’annuncio che l’attuale generale Clark sarà l’ultimo con un grado così alto a guidarla: quando sarà assegnato ad altro incarico, arriverà “solo” un colonnello pilota. Poi c’è la famosa questione del famigerato report, il blocco delle carte di credito usate per fare acquisti e, infine, quello delle assunzioni“.
A rendere ancora più tesa la situazione, nei giorni scorsi, è stato l’invio di una serie di email ai dipendenti italiani della base di Aviano, in cui il Doge chiedeva di elencare cinque importanti risultati ottenuti nella settimana precedente. Secondo i sindacati, l’email è stata inoltrata da un capo dipartimento ai dipendenti civili italiani impiegati nel servizio di scambio dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare della base, ma non è chiaro se si tratti di un malinteso o di un tentativo deliberato di esportare le politiche di Musk anche nel contesto italiano. Un funzionario del Dipartimento della Difesa ha dichiarato al New York Times che quelle comunicazioni erano destinate ai dipendenti statunitensi, chiarendo che i civili italiani devono rispondere alla mail solo se ricevuta direttamente dal governo degli Stati Uniti e non inoltrata come era successo. La vicenda ha innescato una reazione immediata da parte dei sindacati. “Musk dovrebbe scendere da Marte e capire che in Italia non siamo in America. Qui ci sono contratti, leggi e diritti conquistati con anni di lotte. Non pensi nemmeno di metterli in discussione” ha dichiarato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.