Domenica scorsa a “Che tempo che fa”, Luciana Littizzetto ha letto una lettera aperta all’indirizzo della presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen, dove si affrontava il tema del riarmo in Europa.
“Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere, – ha detto – guardando i libri di storia si vede che, da Caporetto alla campagna di Russia, fino alla Grecia, sono più le volte che abbiamo perso, i nostri soldati ce li vedi a usare un bazooka, al massimo sanno giocare alla playstation. Con 800 miliardi ci paghi il ponte sullo stretto, ma tra Palermo e Cagliari. Ursula, ma sei sicura di fare l’esercito europeo? Ti diamo l’idea di una falange compatta?”.
Dichiarazioni che non sono affatto piaciute al colonnello, Medaglia d’oro al Valore, Gianfranco Paglia, che nel 1993 ha perso una gamba a Mogadiscio, durante l’operazione “Checkpoint Pasta”. Sul quotidiano Il Tempo il colonnello ha dichiarato: “Rispetto la signora Luciana Littizzetto come donna e come artista. Ammiro la sua sottile ironia ed il fine sarcasmo. Ma credo che esiste un limite che non dovrebbe essere sconfinato e che di fronte a Donne ed Uomini, che con onore indossano l’Uniforme, bisogna solo inchinarsi. È vero che per spettacolo ed audience si deve dire ciò che la gente vuol sentir dire, ma non funziona sempre così”.
E ancora: “Prendere come esempio l’europarlamentare Roberto Vannacci lo trovo altrettanto irriverente rispetto a dei signori Generali che fanno parte delle nostre Forze Armate. E che meritano apprezzamento per tutto quello che fanno per la nostra Nazione. È ingiusto alterare la realtà nell’affermare che i nostri militari hanno perso più che vinto. La storia dice altro. E ci sono anche battaglie che se è vero che abbiamo perso come ad El Alamein, abbiamo ricevuto l’onore delle armi per il coraggio dimostrato ed è questo che fa la differenza. Si può perdere in tanti modi, ma i nostri lo hanno sempre fatto con grande onore”.