Una querela per aver definito Giorgia Meloni, durante un monologo satirico, “puzzona” e “caccolosa“. Il comico Daniele Fabbri ha denunciato sui social di essere stato querelato dalla premier per un episodio del 2021, quando Meloni non era ancora presidente del Consiglio: in una puntata del suo podcast satirico “Contiene Parolacce“, Fabbri, racconta lui stesso, stigmatizzando gli insulti sessisti e maschilisti rivolti da un docente universitario alla leader di FdI, faceva degli esempi di parole “non discriminatorie e sessiste” che però, visto il “normale bisogno” di sfogarsi, “danno comunque soddisfazioni”. Fabbri nel podcast spiegava anche il significato di alcune parole “alternative”. Epiteti, denuncia ancora nel video, che, visto il tenore comico del video “erano buffi, infantili“. Parole, insomma, che “non offendono più nessuno, neanche in quinta elementare” ma che evidentemente hanno colpito la premier, tanto da spingerla a querelare Fabbri, per “le gravi offese che le hanno causato profondi strascichi sulla psiche”.
Come ricostruisce Domani, l’episodio risale al 2021, ma la querela è stata notificata nell’estate del 2023 e resa nota solo oggi. Fabbri, rinviato a giudizio, spiega infatti che ora la premier, inizialmente seguita nella querela da Andrea Del Mastro Delle Vedove, ora sottosegretario, ha rincarato la dose, costituendosi parte civile e chiedendo un risarcimento danni di 20mila euro.
“Con tutte le cose che ci stanno da fare pensavo sarebbe decaduta”, aggiunge Fabbri che parla di “querela intimidatoria”. “È gravissimo perché se non si può dire neanche ‘puzzona’ perché sennò ti querela non le puoi dire più nulla – spiega – E poi un capo di governo che se la prende con un artista indipendente fa una mossa vigliacca. È molto comodo schiacciare il pesce piccolo sperando di crearsi facilmente un precedente con cui poi attaccare il diritto di satira garantito dalla Costituzione”. Un diritto che, sottolinea ancora il comico, non è tanto per tutelare i comici ma i cittadini: “La censura non serve a impedire a noi di fare satira, ma ai cittadini di ascoltarla”.
Cronaca - 14 Marzo 2025
Querelò un comico perché la definì “puzzona”: “Meloni mi ha chiesto un risarcimento di 20mila euro, mossa vigliacca contro il diritto di satira”
La Playlist Cronaca
Lo stand up comedian ha denunciato via social quanto accaduto: l'episodio risale al 2021 e gli epiteti utilizzati come esempio erano "buffi e infantili"
Una querela per aver definito Giorgia Meloni, durante un monologo satirico, “puzzona” e “caccolosa“. Il comico Daniele Fabbri ha denunciato sui social di essere stato querelato dalla premier per un episodio del 2021, quando Meloni non era ancora presidente del Consiglio: in una puntata del suo podcast satirico “Contiene Parolacce“, Fabbri, racconta lui stesso, stigmatizzando gli insulti sessisti e maschilisti rivolti da un docente universitario alla leader di FdI, faceva degli esempi di parole “non discriminatorie e sessiste” che però, visto il “normale bisogno” di sfogarsi, “danno comunque soddisfazioni”. Fabbri nel podcast spiegava anche il significato di alcune parole “alternative”. Epiteti, denuncia ancora nel video, che, visto il tenore comico del video “erano buffi, infantili“. Parole, insomma, che “non offendono più nessuno, neanche in quinta elementare” ma che evidentemente hanno colpito la premier, tanto da spingerla a querelare Fabbri, per “le gravi offese che le hanno causato profondi strascichi sulla psiche”.
Come ricostruisce Domani, l’episodio risale al 2021, ma la querela è stata notificata nell’estate del 2023 e resa nota solo oggi. Fabbri, rinviato a giudizio, spiega infatti che ora la premier, inizialmente seguita nella querela da Andrea Del Mastro Delle Vedove, ora sottosegretario, ha rincarato la dose, costituendosi parte civile e chiedendo un risarcimento danni di 20mila euro.
“Con tutte le cose che ci stanno da fare pensavo sarebbe decaduta”, aggiunge Fabbri che parla di “querela intimidatoria”. “È gravissimo perché se non si può dire neanche ‘puzzona’ perché sennò ti querela non le puoi dire più nulla – spiega – E poi un capo di governo che se la prende con un artista indipendente fa una mossa vigliacca. È molto comodo schiacciare il pesce piccolo sperando di crearsi facilmente un precedente con cui poi attaccare il diritto di satira garantito dalla Costituzione”. Un diritto che, sottolinea ancora il comico, non è tanto per tutelare i comici ma i cittadini: “La censura non serve a impedire a noi di fare satira, ma ai cittadini di ascoltarla”.
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Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.