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Niente red carpet per “Biancaneve”: ecco perché il nuovo film Disney sta scatenando grosse polemiche

Il live action della Disney, in uscita il 21 marzo, si prepara a una premiere atipica a Hollywood

di Davide Turrini
Niente red carpet per “Biancaneve”: ecco perché il nuovo film Disney sta scatenando grosse polemiche

Anteprima mondiale di Biancaneve senza red carpet. Il 15 marzo ad Hollywood il live action della Disney non avrà una premiere classica fatta di passerella in pubblico e non allargherà gli inviti alla proiezione ai tutti i media ufficiali. In pratica a vedere la prima del film diretto da Marc Webb (in uscita il 21 marzo) e interpretato da Rachel Zegler e Gal Gadot ci saranno solo alcuni fotografi e una troupe interna della Disney per creare contenuti da rilanciare tra social e stampa. Lo studio non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma il forte ridimensionamento di un aspetto cruciale del lancio di un film sembra avere origine dal timore che accadano fatti spiacevoli legati alle polemiche antiwoke che vedono la Zegler, cittadina statunitense ma di origine colombiana da parte di madre, protagonista da tempo di una lunga polemica che riguarda sia il fatto che lei risulti una Biancaneve latina e che la sua eroina delle fiabe scaricherà il principe per affermarsi come donna indipendente.

A chi le ha suggerito che faceva prima a creare un’altra fiaba da zero perché quella di Biancaneve contiene certi passaggi e non ha senso cancellarli e modificarli a proprio gusto, Zegler ha risposto che l’originale del 1937 è “datato” perché il principe “perseguita letteralmente Biancaneve”. Invece la sua eroina fiabesca “non verrà salvata dal principe e non sognerà il vero amore; sognerà invece di diventare una leader che sa di poter essere”. Un’altra polemica sul film riguarda il tema “nani”. Sollevato dalla celebrità Peter Dinklage, Disney ha risposto che “per evitare di rafforzare gli stereotipi del (loro ndr) film d’animazione originale” stanno adottando “un approccio diverso con questi sette personaggi consultando i membri della comunità affetta da nanismo”.

Last but not least c’è tutta la magagna politica che incrocia Zegler contro Gadot e Zegler nientemeno contro Trump. Zegler ha promosso la “Palestina libera” sui social, mentre la collega ex Wonder woman, nel film la Strega cattiva, è una sostenitrice schietta di Israele che in pubblico si è stupita del fatto che “nelle strade degli Stati Uniti si debbano vedere persone non condannare Hamas ma celebrare e applaudire un massacro di ebrei”.

Del resto a febbraio alcune decine di manifestanti pro Palestina si sono radunati fuori dalla premiere hollywoodiana di Captain America: Brave new world per boicottare il film a causa dell’inclusione della supereroina israeliana Ruth Bat-Seraph (Sabra) interpretata dall’attrice israeliana Shira Hass. Zegler si è pure presa aggraziata le simpatie di molti sostenitori MAGA dopo aver pubblicato su Instagram la sua reazione piuttosto violenta alla rielezione di Trump: “Possano i sostenitori di Trump, gli elettori di Trump e Trump stesso non conoscere mai la pace”.

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