di Francesco Violi
Ho tifato per l’elezione di Trump, lo ammetto, non perché fossi un suo sostenitore – lo aborro quanto l’ananas sulla pizza – ma perché non ne potevo più della favoletta sulla più grande democrazia del mondo, che, guarda caso, sostiene l’unica democrazia del Medio Oriente e, sempre per caso, esporta democrazia con gli stessi mezzi da decenni, senza mai ammettere nemmeno l’insinuazione che l’ananas sulla pizza sia solo food porn.
L’elezione e la recente rielezione di Donald Trump hanno rivelato dinamiche e contraddizioni nascoste in bella vista da decenni. Mentre tutti continuavano a vedere gli Usa come il faro della democrazia e della libertà, l’ascesa di Trump ha messo in luce il lato più becero dell’America in maniera così lampante che anche i ciechi riacquisterebbero la vista.
Gli Stati Uniti sono stati a lungo celebrati come portatori di valori di libertà, innovazione e giustizia; tuttavia, dietro tali valori si celano disuguaglianze sociali, una storia di interventismo militare e politiche imperialiste, spesso ignorate o minimizzate.
Trump ha avuto l’effetto di una “pubblicità regresso”: non un’eccezione isolata, ma l’espressione netta e decisa di un volto dell’America che molti preferiscono non vedere.
In particolare, sono stato attratto su Twitter (che, nonostante tutto, chiamo ancora così – così come per me il Twix è ancora il Raider) dalla notizia di Mahmoud Khalil, algerino, sposato con una donna americana e titolare di green card – cioè il permesso di soggiorno permanente – che viene portato via da casa sua e arrestato in quanto “sostenitore del terrorismo” per aver coordinato le proteste contro il genocidio palestinese alla Columbia University. Del resto, in che altro modo si potrebbe rafforzare ulteriormente l’idea che, sotto la patina di democrazia e progresso, l’America nasconda dinamiche di repressione e discriminazione?
Trump, con la sua rielezione e le politiche adottate, non ha cambiato l’America, quanto svelato una realtà preesistente. Ora che l’immagine di un paese unito e progressista si è sfaldata in favore di quella capace di ricorrere facilmente a misure estreme – come le deportazioni di cittadini attivisti – si solleva una domanda fondamentale: riusciremo a far diventare questo “vero volto” dell’America un punto di partenza per ripensare, in maniera totalizzante, quanto fosse ridicolo indossare giubbotti militari o imbottiti come i paninari, o ci ritroveremo a inseguire questo nuovo modello, diventando noi stessi ancora più beceri per stargli al passo?
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Sostenitore
I post scritti dai lettori
Mondo - 15 Marzo 2025
Ho tifato per l’elezione di Trump: così ha svelato il lato più becero dell’America
di Francesco Violi
Ho tifato per l’elezione di Trump, lo ammetto, non perché fossi un suo sostenitore – lo aborro quanto l’ananas sulla pizza – ma perché non ne potevo più della favoletta sulla più grande democrazia del mondo, che, guarda caso, sostiene l’unica democrazia del Medio Oriente e, sempre per caso, esporta democrazia con gli stessi mezzi da decenni, senza mai ammettere nemmeno l’insinuazione che l’ananas sulla pizza sia solo food porn.
L’elezione e la recente rielezione di Donald Trump hanno rivelato dinamiche e contraddizioni nascoste in bella vista da decenni. Mentre tutti continuavano a vedere gli Usa come il faro della democrazia e della libertà, l’ascesa di Trump ha messo in luce il lato più becero dell’America in maniera così lampante che anche i ciechi riacquisterebbero la vista.
Gli Stati Uniti sono stati a lungo celebrati come portatori di valori di libertà, innovazione e giustizia; tuttavia, dietro tali valori si celano disuguaglianze sociali, una storia di interventismo militare e politiche imperialiste, spesso ignorate o minimizzate.
Trump ha avuto l’effetto di una “pubblicità regresso”: non un’eccezione isolata, ma l’espressione netta e decisa di un volto dell’America che molti preferiscono non vedere.
In particolare, sono stato attratto su Twitter (che, nonostante tutto, chiamo ancora così – così come per me il Twix è ancora il Raider) dalla notizia di Mahmoud Khalil, algerino, sposato con una donna americana e titolare di green card – cioè il permesso di soggiorno permanente – che viene portato via da casa sua e arrestato in quanto “sostenitore del terrorismo” per aver coordinato le proteste contro il genocidio palestinese alla Columbia University. Del resto, in che altro modo si potrebbe rafforzare ulteriormente l’idea che, sotto la patina di democrazia e progresso, l’America nasconda dinamiche di repressione e discriminazione?
Trump, con la sua rielezione e le politiche adottate, non ha cambiato l’America, quanto svelato una realtà preesistente. Ora che l’immagine di un paese unito e progressista si è sfaldata in favore di quella capace di ricorrere facilmente a misure estreme – come le deportazioni di cittadini attivisti – si solleva una domanda fondamentale: riusciremo a far diventare questo “vero volto” dell’America un punto di partenza per ripensare, in maniera totalizzante, quanto fosse ridicolo indossare giubbotti militari o imbottiti come i paninari, o ci ritroveremo a inseguire questo nuovo modello, diventando noi stessi ancora più beceri per stargli al passo?
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Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.