Salva Milano sconfitto? In realtà rischia di rientrare dalla finestra del Senato
Craxi almeno era stato molto più prudente di Sala. Quando ci fu l’arresto dell’esponente socialista Chiesa, amministratore del Pio Albergo Trivulzio, si limitò a definirlo “un mariolo”. Da quell’arresto iniziò invece la valanga di Tangentopoli che mise in luce un sistema di gestione degli appalti pubblici marcio. Il sindaco Sala ha dichiarato invece in ogni momento che l’urbanistica milanese era una casa di vetro. Non c’era neppure un mariuolo. Sbagliava la Magistratura, sbagliavano coloro che denunciavano gli scandali sulle aree ferroviarie. Ad un giornalista scomodo, GianniBarbacetto, Sala ha voluto addirittura inviare una denuncia per diffamazione, tanto per ribadire chi comanda.
Dal giorno degli arresti domiciliari dell’ex dirigente apicale del settore urbanistico del comune di Milano, GiovanniOggioni, Sala ha cambiato musica. Dopo aver preteso il “Salva Milano” perché “le leggi nazionali erano contraddittorie e pasticciate” ha ora annunciato la costituzione come parte civile del comune. E il salva Milano giace per sempre negli scaffali dei provvedimenti più scandalosi mai ideati. Una vittoria della legalità nelle città come non accadeva da anni. Tutte le denunce sull’urbanistica contrattata – il meccanismo che genera corruzioni e mostri urbanistici – non avevano mai raggiunto esiti positivi. Dobbiamo dunque chiederci cosa sia avvenuto per aver consentito di raggiungere un risultato così straordinario.
La novità è che la “rigenerazione” disinvolta applicata a Milano e in tanti altri luoghi ha reso più brutte le città e danneggiato i proprietari di immobili che hanno avuto la sfortuna di vivere vicino ai luoghi preda della speculazione finanziaria ed edilizia. Abitavano sopra un capannone di un piano e hanno visto sorgere mostri alti più di dieci piani. Godevano di un panorama e sono sepolti dal cemento. E tutto al di fuori delle regole di trasparenza. E’ dalle denunce di quei cittadini che la Magistratura ha voluto vederci chiaro, evidenziando un quadro discrezionale e corruttivo impressionante.
E visto che gli interventi sulla città costruita saranno sempre più il futuro dell’industria edile in Italia, è necessario che il legislatore presti la massima attenzione alla difesa di questi interessi economici che interessano milioni di famiglie e non pochi speculatori immobiliari. Interessi del ceto medio che sono stati sacrificati alla prepotenza di operatori finanziari che vogliono massimizzare oltre ogni limite i propri guadagni.
Insomma, il fallimento del “modello Milano” che cancella gli interessi di tutti per privilegiare quelli delle elite economiche dovrebbe dar luogo ad un profondo ripensamento della legislazione urbanistica di questi ultimi anni.
E c’è un’urgenza alle porte. Al Senato è iniziata la discussione su un testo di legge unificato recante “Disposizioni in materia di rigenerazioneurbana”. Un testo scandaloso che conferma punto per punto la prassi utilizzata a Milano negli ultimi dieci anni. All’articolo 3 del provvedimento si concedono incrementi volumetrici pari al 30% a prescindere del luogo in cui ricadono gli edifici e poi, incredibilmente, si concede la possibilità di “delocalizzare” volumetrie da un luogo all’altro della città senza tener conto del contesto. Ecco i grattacieli di Milano al posto di modesti capannoni!
All’articolo 7 sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia “anche con diversa distribuzione volumetrica e modifica della sagoma” anche in deroga dello strumento urbanistico vigente. Addirittura meglio di quanto prevedeva il “Salva Milano”. E infine, sempre all’articolo 7 si corre ai ripari sul mancato rispetto degli standard urbanistici causati dagli aumenti di volumetria autorizzati. Si prevede infatti che i diritti dei cittadini vengano monetizzati. Non bastano i parcheggi? Basta dare un obolo al comune. Manca il verde per i bambini? Basta pagare, un problema banale per le banche e i colossi della finanza globalizzata.
Insomma, il “salva Milano” sconfitto in questi giorni rischia di rientrare dalla finestra concessa dal disegno legge di rigenerazione urbana in discussione al Senato. Ma l’entrata in campo degli interessi proprietari diffusi, garantiti dalla Costituzione ma calpestati dall’allegra urbanistica piegata all’economia dominante, può compiere il miracolo di interrompere il ciclo legislativo che ha distrutto le nostre città e restituirle alle regole urbanistiche che tutelano gli interessi di tutti i cittadini.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
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Paolo Berdini
Urbanista e scrittore
Ambiente & Veleni - 15 Marzo 2025
Salva Milano sconfitto? In realtà rischia di rientrare dalla finestra del Senato
Craxi almeno era stato molto più prudente di Sala. Quando ci fu l’arresto dell’esponente socialista Chiesa, amministratore del Pio Albergo Trivulzio, si limitò a definirlo “un mariolo”. Da quell’arresto iniziò invece la valanga di Tangentopoli che mise in luce un sistema di gestione degli appalti pubblici marcio. Il sindaco Sala ha dichiarato invece in ogni momento che l’urbanistica milanese era una casa di vetro. Non c’era neppure un mariuolo. Sbagliava la Magistratura, sbagliavano coloro che denunciavano gli scandali sulle aree ferroviarie. Ad un giornalista scomodo, Gianni Barbacetto, Sala ha voluto addirittura inviare una denuncia per diffamazione, tanto per ribadire chi comanda.
Dal giorno degli arresti domiciliari dell’ex dirigente apicale del settore urbanistico del comune di Milano, Giovanni Oggioni, Sala ha cambiato musica. Dopo aver preteso il “Salva Milano” perché “le leggi nazionali erano contraddittorie e pasticciate” ha ora annunciato la costituzione come parte civile del comune. E il salva Milano giace per sempre negli scaffali dei provvedimenti più scandalosi mai ideati. Una vittoria della legalità nelle città come non accadeva da anni. Tutte le denunce sull’urbanistica contrattata – il meccanismo che genera corruzioni e mostri urbanistici – non avevano mai raggiunto esiti positivi. Dobbiamo dunque chiederci cosa sia avvenuto per aver consentito di raggiungere un risultato così straordinario.
La novità è che la “rigenerazione” disinvolta applicata a Milano e in tanti altri luoghi ha reso più brutte le città e danneggiato i proprietari di immobili che hanno avuto la sfortuna di vivere vicino ai luoghi preda della speculazione finanziaria ed edilizia. Abitavano sopra un capannone di un piano e hanno visto sorgere mostri alti più di dieci piani. Godevano di un panorama e sono sepolti dal cemento. E tutto al di fuori delle regole di trasparenza. E’ dalle denunce di quei cittadini che la Magistratura ha voluto vederci chiaro, evidenziando un quadro discrezionale e corruttivo impressionante.
E visto che gli interventi sulla città costruita saranno sempre più il futuro dell’industria edile in Italia, è necessario che il legislatore presti la massima attenzione alla difesa di questi interessi economici che interessano milioni di famiglie e non pochi speculatori immobiliari. Interessi del ceto medio che sono stati sacrificati alla prepotenza di operatori finanziari che vogliono massimizzare oltre ogni limite i propri guadagni.
Insomma, il fallimento del “modello Milano” che cancella gli interessi di tutti per privilegiare quelli delle elite economiche dovrebbe dar luogo ad un profondo ripensamento della legislazione urbanistica di questi ultimi anni.
E c’è un’urgenza alle porte. Al Senato è iniziata la discussione su un testo di legge unificato recante “Disposizioni in materia di rigenerazione urbana”. Un testo scandaloso che conferma punto per punto la prassi utilizzata a Milano negli ultimi dieci anni. All’articolo 3 del provvedimento si concedono incrementi volumetrici pari al 30% a prescindere del luogo in cui ricadono gli edifici e poi, incredibilmente, si concede la possibilità di “delocalizzare” volumetrie da un luogo all’altro della città senza tener conto del contesto. Ecco i grattacieli di Milano al posto di modesti capannoni!
All’articolo 7 sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia “anche con diversa distribuzione volumetrica e modifica della sagoma” anche in deroga dello strumento urbanistico vigente. Addirittura meglio di quanto prevedeva il “Salva Milano”. E infine, sempre all’articolo 7 si corre ai ripari sul mancato rispetto degli standard urbanistici causati dagli aumenti di volumetria autorizzati. Si prevede infatti che i diritti dei cittadini vengano monetizzati. Non bastano i parcheggi? Basta dare un obolo al comune. Manca il verde per i bambini? Basta pagare, un problema banale per le banche e i colossi della finanza globalizzata.
Insomma, il “salva Milano” sconfitto in questi giorni rischia di rientrare dalla finestra concessa dal disegno legge di rigenerazione urbana in discussione al Senato. Ma l’entrata in campo degli interessi proprietari diffusi, garantiti dalla Costituzione ma calpestati dall’allegra urbanistica piegata all’economia dominante, può compiere il miracolo di interrompere il ciclo legislativo che ha distrutto le nostre città e restituirle alle regole urbanistiche che tutelano gli interessi di tutti i cittadini.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaGentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.