La Siria ha una nuova Costituzione temporanea, firmata dal presidente ad interim della Siria, Ahmad Al-Sharaa, che prevede una fase di transizione di cinque anni. La nuova Carta manterrà alcune disposizioni della precedente, tra cui la stipula che il capo dello Stato deve essere un musulmano e che la legge islamica è la principale fonte di giurisprudenza, ma allo stesso tempo prevede anche “la libertà di opinione, espressione, informazione, pubblicazione e stampa”, oltre al diritto delle donne di lavorare e ricevere un’istruzione. Garanzie che comunque non rassicurano rispetto a un’impostazione islamista e autoritaria della nuova Siria: per quanto il nuovo testo attinga alla Carta precedente, non c’è alcuna traccia della parola “democrazia” e di fatto il testo conferisce poteri assoluti al presidente ad interim. E oltre a confermare l’Islam la religione del capo di Stato e l’arabo l’unica lingua ufficiale, la dichiarazione costituzionale non offre garanzie o protezioni per le minoranze siriane, come ha rilevato anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La firma della nuova Carta avviene dopo il massacro di centinaia di civili da parte delle forze di sicurezza nella Siria costiera all’inizio del mese, la maggior parte dei quali appartenenti alla minoranza religiosa alawita a cui appartiene il presidente spodestato Bashar al-Assad. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, sono “1.400 i civili uccisi, inclusi centinaia di giustiziati dalle forze di sicurezza siriane”. A criticare la nuova Costituzione anche le autorità autonome curde nel nord-est della Siria, secondo cui il documento “non riflette la diversità del popolo siriano” e “include disposizioni e uno stile tradizionale simile agli standard e ai criteri seguiti dal regime di Al Assad”. Il governo ha fatto sapere che verrà formato un nuovo comitato per la stesura di una Costituzione permanente, ma non è chiaro se sarà più inclusiva per i gruppi politici, religiosi ed etnici della Siria.
L’intesa tra Al-Sharaa e i curdi– Ex leader del gruppo di insorti Hayat Tahrir al-Sham (Hts) che aveva guidato la rivolta che ha portato alla caduta del regime di Bashar Assad, era stato dichiarato presidente ad interim a seguito di una riunione dei gruppi armati che avevano partecipato all’offensiva contro Assad. Durante lo stesso incontro i gruppi avevano concordato di abrogare la vecchia Costituzione del Paese e hanno dichiarato che ne sarebbe stata redatta una nuova. Lunedì Al-Sharaa ha raggiunto un patto epocale con le autorità curde sostenute dagli Stati Uniti nel nord-est della Siria, che prevede un cessate il fuoco e la fusione delle forze armate con le agenzie di sicurezza del governo centrale. L’accordo è stato raggiunto dopo che le forze governative e i gruppi alleati hanno stroncato un’insurrezione lanciata la settimana scorsa da uomini armati fedeli ad Assad: secondo i gruppi per i diritti umani, centinaia di civili – perlopiù appartenenti alla minoranza alawita a cui Assad appartiene – sono stati uccisi in attacchi di rappresaglia da parte delle fazioni vicine al governo attuale.
L’iter della nuova Costituzione – Uno degli obiettivi principali della Costituzione provvisoria era quello di fornire un calendario per la transizione politica del Paese dalla fase provvisoria: a dicembre Al-Sharaa aveva dichiarato che potevano essere necessari fino a 3 anni per riscrivere la Costituzione siriana e fino a 5 anni per organizzare e tenere le elezioni. Al-Sharaa aveva nominato un comitato per la stesura della nuova Carta dopo che il mese scorso la Siria ha tenuto una conferenza di dialogo nazionale, che ha chiesto di annunciare una Costituzione temporanea e lo svolgimento di elezioni parlamentari ad interim. I critici hanno affermato che la conferenza, organizzata frettolosamente, non ha incluso i diversi gruppi etnici e settari della Siria né la società civile. Gli Stati Uniti e l’Europa hanno esitato a revocare le dure sanzioni imposte alla Siria durante il governo di Assad finché non saranno convinti che i nuovi leader creeranno un sistema politico inclusivo e proteggeranno le minoranze. Al-Sharaa e i governi regionali li hanno esortati a riconsiderare la questione, temendo che il crollo dell’economia del Paese possa portare ulteriore instabilità.
La posizione dell’Onu – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato le autorità di transizione siriane a garantire la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dall’etnia o dalla religione, e a promuovere un processo politico “inclusivo” guidato dagli stessi siriani. In una dichiarazione letta dalla presidente di turno del Consiglio, la danese Christina Markus Lassen, gli Stati membri hanno sottolineato che tale processo deve rispondere alle legittime aspirazioni della popolazione, garantendo protezione e consentendo ai cittadini di determinare il proprio futuro in modo pacifico, indipendente e democratico. Il Consiglio ha inoltre condannato la “violenza perpetrata nelle province di Latakia e Tartus dal 6 marzo, che ha incluso uccisioni di massa di civili, in particolare appartenenti alla comunità alawita”, storicamente vicina all’ex presidente Bashar al Assad. Ha espresso “profonda preoccupazione per l’impatto di questa violenza sull’escalation delle tensioni tra le comunità siriane” e ha chiesto a tutte le parti di “cessare immediatamente ogni violenza e attività incendiaria e garantire la protezione di tutti i civili, delle infrastrutture civili e delle operazioni umanitarie”.
Il Consiglio ha anche “preso atto” dell’annuncio delle autorità di transizione sulla creazione di un comitato indipendente incaricato di indagare sulla violenza contro la popolazione civile e identificare i responsabili. “Si chiedono indagini rapide, trasparenti, indipendenti, imparziali e approfondite per garantire la giustizia”, si legge nella dichiarazione. Ha inoltre accolto con favore la condanna espressa dalle autorità nei confronti di questi episodi di violenza e ha sollecitato “ulteriori misure per prevenire atti simili contro i cittadini per motivi etnici o religiosi”. Il Consiglio di Sicurezza ha poi ricordato alla Siria “l’obbligo di rispettare i diritti umani” e ha chiesto a tutte le parti di “garantire un accesso umanitario pieno, sicuro e senza restrizioni alle popolazioni colpite dal conflitto”. Ha inoltre esortato a “garantire un trattamento umano a tutte le persone, comprese quelle che si sono arrese o hanno deposto le armi”.
Mondo
Siria, la nuova Costituzione di Al-Sharaa: legge islamica al centro, ma anche diritti per le donne. I timori di Onu e minoranze
Il testo nomina anche "libertà di espressione", ma non c'è nessun riferimento alla parola "democrazia". E restano le preoccupazioni per un'impostazione islamista e autoritaria della nuova Siria
La Siria ha una nuova Costituzione temporanea, firmata dal presidente ad interim della Siria, Ahmad Al-Sharaa, che prevede una fase di transizione di cinque anni. La nuova Carta manterrà alcune disposizioni della precedente, tra cui la stipula che il capo dello Stato deve essere un musulmano e che la legge islamica è la principale fonte di giurisprudenza, ma allo stesso tempo prevede anche “la libertà di opinione, espressione, informazione, pubblicazione e stampa”, oltre al diritto delle donne di lavorare e ricevere un’istruzione. Garanzie che comunque non rassicurano rispetto a un’impostazione islamista e autoritaria della nuova Siria: per quanto il nuovo testo attinga alla Carta precedente, non c’è alcuna traccia della parola “democrazia” e di fatto il testo conferisce poteri assoluti al presidente ad interim. E oltre a confermare l’Islam la religione del capo di Stato e l’arabo l’unica lingua ufficiale, la dichiarazione costituzionale non offre garanzie o protezioni per le minoranze siriane, come ha rilevato anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La firma della nuova Carta avviene dopo il massacro di centinaia di civili da parte delle forze di sicurezza nella Siria costiera all’inizio del mese, la maggior parte dei quali appartenenti alla minoranza religiosa alawita a cui appartiene il presidente spodestato Bashar al-Assad. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, sono “1.400 i civili uccisi, inclusi centinaia di giustiziati dalle forze di sicurezza siriane”. A criticare la nuova Costituzione anche le autorità autonome curde nel nord-est della Siria, secondo cui il documento “non riflette la diversità del popolo siriano” e “include disposizioni e uno stile tradizionale simile agli standard e ai criteri seguiti dal regime di Al Assad”. Il governo ha fatto sapere che verrà formato un nuovo comitato per la stesura di una Costituzione permanente, ma non è chiaro se sarà più inclusiva per i gruppi politici, religiosi ed etnici della Siria.
L’intesa tra Al-Sharaa e i curdi– Ex leader del gruppo di insorti Hayat Tahrir al-Sham (Hts) che aveva guidato la rivolta che ha portato alla caduta del regime di Bashar Assad, era stato dichiarato presidente ad interim a seguito di una riunione dei gruppi armati che avevano partecipato all’offensiva contro Assad. Durante lo stesso incontro i gruppi avevano concordato di abrogare la vecchia Costituzione del Paese e hanno dichiarato che ne sarebbe stata redatta una nuova. Lunedì Al-Sharaa ha raggiunto un patto epocale con le autorità curde sostenute dagli Stati Uniti nel nord-est della Siria, che prevede un cessate il fuoco e la fusione delle forze armate con le agenzie di sicurezza del governo centrale. L’accordo è stato raggiunto dopo che le forze governative e i gruppi alleati hanno stroncato un’insurrezione lanciata la settimana scorsa da uomini armati fedeli ad Assad: secondo i gruppi per i diritti umani, centinaia di civili – perlopiù appartenenti alla minoranza alawita a cui Assad appartiene – sono stati uccisi in attacchi di rappresaglia da parte delle fazioni vicine al governo attuale.
L’iter della nuova Costituzione – Uno degli obiettivi principali della Costituzione provvisoria era quello di fornire un calendario per la transizione politica del Paese dalla fase provvisoria: a dicembre Al-Sharaa aveva dichiarato che potevano essere necessari fino a 3 anni per riscrivere la Costituzione siriana e fino a 5 anni per organizzare e tenere le elezioni. Al-Sharaa aveva nominato un comitato per la stesura della nuova Carta dopo che il mese scorso la Siria ha tenuto una conferenza di dialogo nazionale, che ha chiesto di annunciare una Costituzione temporanea e lo svolgimento di elezioni parlamentari ad interim. I critici hanno affermato che la conferenza, organizzata frettolosamente, non ha incluso i diversi gruppi etnici e settari della Siria né la società civile. Gli Stati Uniti e l’Europa hanno esitato a revocare le dure sanzioni imposte alla Siria durante il governo di Assad finché non saranno convinti che i nuovi leader creeranno un sistema politico inclusivo e proteggeranno le minoranze. Al-Sharaa e i governi regionali li hanno esortati a riconsiderare la questione, temendo che il crollo dell’economia del Paese possa portare ulteriore instabilità.
La posizione dell’Onu – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato le autorità di transizione siriane a garantire la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dall’etnia o dalla religione, e a promuovere un processo politico “inclusivo” guidato dagli stessi siriani. In una dichiarazione letta dalla presidente di turno del Consiglio, la danese Christina Markus Lassen, gli Stati membri hanno sottolineato che tale processo deve rispondere alle legittime aspirazioni della popolazione, garantendo protezione e consentendo ai cittadini di determinare il proprio futuro in modo pacifico, indipendente e democratico. Il Consiglio ha inoltre condannato la “violenza perpetrata nelle province di Latakia e Tartus dal 6 marzo, che ha incluso uccisioni di massa di civili, in particolare appartenenti alla comunità alawita”, storicamente vicina all’ex presidente Bashar al Assad. Ha espresso “profonda preoccupazione per l’impatto di questa violenza sull’escalation delle tensioni tra le comunità siriane” e ha chiesto a tutte le parti di “cessare immediatamente ogni violenza e attività incendiaria e garantire la protezione di tutti i civili, delle infrastrutture civili e delle operazioni umanitarie”.
Il Consiglio ha anche “preso atto” dell’annuncio delle autorità di transizione sulla creazione di un comitato indipendente incaricato di indagare sulla violenza contro la popolazione civile e identificare i responsabili. “Si chiedono indagini rapide, trasparenti, indipendenti, imparziali e approfondite per garantire la giustizia”, si legge nella dichiarazione. Ha inoltre accolto con favore la condanna espressa dalle autorità nei confronti di questi episodi di violenza e ha sollecitato “ulteriori misure per prevenire atti simili contro i cittadini per motivi etnici o religiosi”. Il Consiglio di Sicurezza ha poi ricordato alla Siria “l’obbligo di rispettare i diritti umani” e ha chiesto a tutte le parti di “garantire un accesso umanitario pieno, sicuro e senza restrizioni alle popolazioni colpite dal conflitto”. Ha inoltre esortato a “garantire un trattamento umano a tutte le persone, comprese quelle che si sono arrese o hanno deposto le armi”.
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Siria, Erdogan monitora la situazione dei curdi, dopo l’accordo tra il governo provvisorio e le Forze democratiche
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".