Spinelli, Kant, Erasmo da Rotterdam: i punti di riferimento dimenticati dall’Europa militarista
Ciò che più stupisce dello tsunami bellicista e riarmista che sta travolgendo l’Europa, passata dall’islamofobia alla russofobia alla costante ricerca di un nemico che ne giustifichi il gigantesco trasferimento di risorse civili e sociali nelle casse dell’industria bellica internazionale – secondo il principio che descriveva Umberto Eco: “Poiché per fare la guerra ci vuole un nemico con cui guerreggiare, la ineluttabilità della guerra corrisponde alla ineluttabilità dell’individuazione e della costruzione del nemico” (Costruire il nemico, 2008) – è l’assenza nelle classi dirigenti, ostaggio delle lobby delle armi, e nei media che li supportano, spesso emanazione diretta del complesso militare-industruale, di una visione generale fondata su punti di riferimento che ne indichino l’orizzonte di senso.
Eppure in Europa non mancano punti di riferimento luminosi che hanno contribuito a costruire, proprio nei momenti più oscuri, quei “valori” europei oggi tanto evocati nella vulgata quotidiana quanto contraddetti nelle scelte politiche nazionali e sovranazionali. Ricordo qui alcune figure di epoche diverse che hanno fornito un contributo essenziale alla costruzione della civiltà europea, accomunati dalla preoccupazione di mettere in guarda contro il nazionalismo ed il militarismo, facce oscure della medesima medaglia bellicista.
Erasmo da Rotterdam, il primo intellettuale cosmopolita europeo – che dà oggi il nome al più diffuso programma europeo di scambi giovanili, ma il cui pensiero è totalmente dimenticato – nel continente dilaniato dalle guerre di religione scriveva il Lamento della pace (1517), indicando nella guerra il peggiore di tutti i mali, perché ribalta l’ordine dei valori: “Se giudichi peggior condizione per uno stato quella in cui i peggiori prevalgono, la guerra è il regno dei più scellerati e in guerra brillano coloro che in pace inchioderesti al patibolo”. E continuava: “Se per un principe amorevole nulla dev’essere più importante dell’incolumità dei sudditi, la guerra gli dovrà riuscire odiosa più di ogni altra cosa”.
Concetti ripresi da Immanuel Kant che ha rifondato il pensiero etico-politico con il quale ha inizio la modernità. Nato a Königsberg odierna Kaliningrad, nel Progetto filosofico per la pace perpetua (1795), dopo il travolgimento dell’ancien regime operato dalla Rivoluzione francese, ne indica come condizione preliminare la scomparsa degli eserciti permanenti e della corsa agli armamenti: gli Stati “pronti come sono a mostrarsi sempre armati minacciano costantemente di guerra gli altri Stati e spingono questi a superarsi a vicenda nella quantità degli armati, che non conosce limiti, e poiché, con i costi che ciò richiede, la pace diventa alla fine ancora più pesante di una breve guerra, sono allora essi stessi causa di guerre di aggressione”. E’ la razionale decostruzione del principio di deterrenza – oggi tornato follemente di moda, in epoca nucleare – che genera il “dilemma della sicurezza”: ossia la corsa agli armamenti per la sicurezza di un attore statale, genera la speculare corsa agli armamenti di chi se ne sente minacciato, generando insicurezza per tutti.
E mentre in Europa si affermavano i fascismi, fondati sul militarismo come carattere identitario primario, Simone Weil, che alla critica della guerra e della sua preparazione ha dedicato molte pagine, ne esplicitava l’intimo carattere reazionario: “Il grande errore in cui cadono quasi tutte le analisi riguardanti la guerra è di considerare la guerra come un episodio di politica estera, mentre è prima di tutto un fatto di politica interna, il più atroce di tutti. (…) Si tratta di un rilievo assai semplice: il massacro è la forma più radicale di oppressione; i soldati non si espongono alla morte, sono mandati al massacro. Come ogni apparato oppressivo, una volta costituito, resta fino a quando non viene spezzato, così ogni guerra, imponendo un apparato finalizzato a dirigere le manovre strategiche su masse costrette a servire come masse di manovra, deve essere considerata, anche nel caso in cui sia condotta da rivoluzionari, un fattore reazionario” (Riflessioni sulla guerra, 1933).
Ha presente questo filone civile del migliore pensiero europeo Altiero Spinelli quando dal confino di Ventotene, nel momento più buio della seconda guerra mondiale immagina un’Europa unita, pacifica e federale, mettendo in guardia, a sua volta, dalla combinazione infernale di nazionalismo e militarismo: “Anche nei periodi di pace, considerati come soste per la preparazione alle inevitabili guerre successive, la volontà dei ceti militari predomina ormai in molti paesi su quella dei ceti civili, rendendo sempre più difficile il funzionamento di ordinamenti politici liberi: la scuola, la scienza, la produzione, l’organismo amministrativo sono principalmente diretti ad aumentare il potenziale bellico” scriveva con Ernesto Rossi nel Manifesto di Ventotene (1941). E nello scritto dell’anno successivo aggiungeva che “il pericolo permanente di conflitti armati tra popoli civili deve essere estirpato radicalmente, se non si vuole che distrugga tutto ciò a cui si tiene di più” (Gli stati uniti d’Europa e le varie tendenze politiche, 1942). Come fare? “La federazione europea riduce al minimo le spese militari, permettendo così l’impiego della quasi totalità delle risorse a scopi di elevazione dello stato di civiltà”.
Qualcuno lo spieghi a chi, riempendosi la bocca della parola Europa, sta facendo sciaguratamente ed esattamente il contrario.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
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Pasquale Pugliese
Filosofo, autore su pace e nonviolenza
Società - 15 Marzo 2025
Spinelli, Kant, Erasmo da Rotterdam: i punti di riferimento dimenticati dall’Europa militarista
Ciò che più stupisce dello tsunami bellicista e riarmista che sta travolgendo l’Europa, passata dall’islamofobia alla russofobia alla costante ricerca di un nemico che ne giustifichi il gigantesco trasferimento di risorse civili e sociali nelle casse dell’industria bellica internazionale – secondo il principio che descriveva Umberto Eco: “Poiché per fare la guerra ci vuole un nemico con cui guerreggiare, la ineluttabilità della guerra corrisponde alla ineluttabilità dell’individuazione e della costruzione del nemico” (Costruire il nemico, 2008) – è l’assenza nelle classi dirigenti, ostaggio delle lobby delle armi, e nei media che li supportano, spesso emanazione diretta del complesso militare-industruale, di una visione generale fondata su punti di riferimento che ne indichino l’orizzonte di senso.
Eppure in Europa non mancano punti di riferimento luminosi che hanno contribuito a costruire, proprio nei momenti più oscuri, quei “valori” europei oggi tanto evocati nella vulgata quotidiana quanto contraddetti nelle scelte politiche nazionali e sovranazionali. Ricordo qui alcune figure di epoche diverse che hanno fornito un contributo essenziale alla costruzione della civiltà europea, accomunati dalla preoccupazione di mettere in guarda contro il nazionalismo ed il militarismo, facce oscure della medesima medaglia bellicista.
Erasmo da Rotterdam, il primo intellettuale cosmopolita europeo – che dà oggi il nome al più diffuso programma europeo di scambi giovanili, ma il cui pensiero è totalmente dimenticato – nel continente dilaniato dalle guerre di religione scriveva il Lamento della pace (1517), indicando nella guerra il peggiore di tutti i mali, perché ribalta l’ordine dei valori: “Se giudichi peggior condizione per uno stato quella in cui i peggiori prevalgono, la guerra è il regno dei più scellerati e in guerra brillano coloro che in pace inchioderesti al patibolo”. E continuava: “Se per un principe amorevole nulla dev’essere più importante dell’incolumità dei sudditi, la guerra gli dovrà riuscire odiosa più di ogni altra cosa”.
Concetti ripresi da Immanuel Kant che ha rifondato il pensiero etico-politico con il quale ha inizio la modernità. Nato a Königsberg odierna Kaliningrad, nel Progetto filosofico per la pace perpetua (1795), dopo il travolgimento dell’ancien regime operato dalla Rivoluzione francese, ne indica come condizione preliminare la scomparsa degli eserciti permanenti e della corsa agli armamenti: gli Stati “pronti come sono a mostrarsi sempre armati minacciano costantemente di guerra gli altri Stati e spingono questi a superarsi a vicenda nella quantità degli armati, che non conosce limiti, e poiché, con i costi che ciò richiede, la pace diventa alla fine ancora più pesante di una breve guerra, sono allora essi stessi causa di guerre di aggressione”. E’ la razionale decostruzione del principio di deterrenza – oggi tornato follemente di moda, in epoca nucleare – che genera il “dilemma della sicurezza”: ossia la corsa agli armamenti per la sicurezza di un attore statale, genera la speculare corsa agli armamenti di chi se ne sente minacciato, generando insicurezza per tutti.
E mentre in Europa si affermavano i fascismi, fondati sul militarismo come carattere identitario primario, Simone Weil, che alla critica della guerra e della sua preparazione ha dedicato molte pagine, ne esplicitava l’intimo carattere reazionario: “Il grande errore in cui cadono quasi tutte le analisi riguardanti la guerra è di considerare la guerra come un episodio di politica estera, mentre è prima di tutto un fatto di politica interna, il più atroce di tutti. (…) Si tratta di un rilievo assai semplice: il massacro è la forma più radicale di oppressione; i soldati non si espongono alla morte, sono mandati al massacro. Come ogni apparato oppressivo, una volta costituito, resta fino a quando non viene spezzato, così ogni guerra, imponendo un apparato finalizzato a dirigere le manovre strategiche su masse costrette a servire come masse di manovra, deve essere considerata, anche nel caso in cui sia condotta da rivoluzionari, un fattore reazionario” (Riflessioni sulla guerra, 1933).
Ha presente questo filone civile del migliore pensiero europeo Altiero Spinelli quando dal confino di Ventotene, nel momento più buio della seconda guerra mondiale immagina un’Europa unita, pacifica e federale, mettendo in guardia, a sua volta, dalla combinazione infernale di nazionalismo e militarismo: “Anche nei periodi di pace, considerati come soste per la preparazione alle inevitabili guerre successive, la volontà dei ceti militari predomina ormai in molti paesi su quella dei ceti civili, rendendo sempre più difficile il funzionamento di ordinamenti politici liberi: la scuola, la scienza, la produzione, l’organismo amministrativo sono principalmente diretti ad aumentare il potenziale bellico” scriveva con Ernesto Rossi nel Manifesto di Ventotene (1941). E nello scritto dell’anno successivo aggiungeva che “il pericolo permanente di conflitti armati tra popoli civili deve essere estirpato radicalmente, se non si vuole che distrugga tutto ciò a cui si tiene di più” (Gli stati uniti d’Europa e le varie tendenze politiche, 1942). Come fare? “La federazione europea riduce al minimo le spese militari, permettendo così l’impiego della quasi totalità delle risorse a scopi di elevazione dello stato di civiltà”.
Qualcuno lo spieghi a chi, riempendosi la bocca della parola Europa, sta facendo sciaguratamente ed esattamente il contrario.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".