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Iginio Massari: “Potevo diventare campione olimpico di pugilato ma un drammatico incidente ha interrotto il percorso. La pasticceria? I sacrifici, se si raggiungono gli obiettivi, non esisono”

Famoso in tutto il mondo, insignito da onorificenze in molti paesi, continua a lavorare come se fosse un esordiente. Colpa, o merito - come ha raccontato a Verissimo - degli insegnamenti materni: la madre, infatti, portava avanti la trattoria di famiglia, non si fermava mai neppure davanti alle tragedie che li colpirono

di Francesco Canino
Iginio Massari: “Potevo diventare campione olimpico di pugilato ma un drammatico incidente ha interrotto il percorso. La pasticceria? I sacrifici, se si raggiungono gli obiettivi, non esisono”

Oggi Iginio Massari è il pasticcere italiano più famoso e chiacchierato. Di lui si parla per le sue ospitate in tv ma anche, e soprattutto, per i suoi dolci, comprese le chiacchiere di carnevale a 100 euro al chilo o, polemica di pochi giorni fa, le uova di Pasqua a 105 euro al chilo. Insomma, nel bene o nel male i suoi dolci fanno discutere. Ma non tutti sanno che la sua vita avrebbe potuto prendere un’altra piega, come ha raccontato a Silvia Toffanin, durante l’intervista di ieri a Verissimo, durante la quale ha rievocato il dramma di un’incidente stradale che stroncò la sua carriera di sportivo.

IGINIO MASSARI, PUGILE MANCATO A CAUSA DI UN GRAVE INCIDENTE
Come ha raccontato nella sua biografia uscita qualche mese fa, quando era un ragazzino si trasferì a vivere con la famiglia in Svizzera a Reconvilier, nel Jura bernese. Le sue prime esperienze da pasticciere-panettiere cominciano nel 1956 e da quel momento non si è più fermato. Ma due volte la settimana frequentava la palestra di lotta libera e di lotta tipica svizzera con un discreto successo, tanto da definirsi una promessa mancata del pugilato. I suoi sogni si infrangono nel 1964, a causa di un drammatico incidente con la moto che aveva appena acquistato: da uno stop sbucò un’auto che lo scaraventò nella corsia opposta, dove venne travolto da un’altra automobile. Si salva per miracolo ma viene ricoverato per un lungo periodo: “Fu un momento difficile. Avevo vent’anni e persi 3 o 4 mesi della mia vita, non realizzai il tempo, proprio mentre avevo appena aperto un laboratorio di pasticceria”, ha raccontato alla Toffanin. “Passai sei mesi in ospedale, mi diedero anche l’olio santo dopo nove giorni. C’erano due medici e uno dei due disse: ‘Non credo alla Madonna, ma questo il quadro lo deve portare’”. Insomma, rischiò la vita ma miracolosamente si salvò e, a distanza di decenni, ricorda quei mesi come il momento più duro che ha attraversato nella vita: “Ma si riesce sempre a superare certe tragedie… sognavo di diventare un campione olimpico del mondo del pugilato ma sono rimasto una promessa”.

IL MATRIMONIO CON MARIA E LA TORTA DI NOZZE DIMENTICATA
Alla fine degli anni ‘70 sposa Maria, la donna che è stata ed è il centro della sua vita. “Le liti ci sono sempre, non è sempre stato tutto rose e fiori ma abbiamo sempre trovato il punto per risolvere un sacco di problemi in questi 53 anni assieme”, ha ammesso Massari, che oggi ha 82 anni. A proposito del matrimonio, ha ricordato uno degli episodi più curiosi del giorno delle nozze: il pasticciere si era infatti scordato di preparate la torta nuziale. Un errore imperdonabile a cui rimediarono all’ultimo minuto i suoi colleghi: “Ne hanno preparata una i nostri colleghi all’ultimo minuto, una millefoglie alla crema”.

IL SUCCESSO E I SACRIFICI
Oggi Massari è un pasticciere dal successo mondiale, insignito da onorificenze in molti paesi, ma continua a lavorare come se fosse un esordiente. Colpa, o merito, degli insegnamenti materni: la madre, infatti, portava avanti la trattoria di famiglia, non si fermava mai neppure davanti alle tragedie che li colpirono, come la morte della sorella Gabriella, morta annegata quando Massari era piccolo. “Da quale momento sono iniziate le cose negative della famiglia: mamma ha sofferto tantissimo, sorrideva solo perché al mattino scendeva a gestiva la trattoria. Apriva alle 4 del mattino, io mi abituai a dormire pochissimo”. Ancora oggi Massari svela di dormire al massimo tre ore e mezzo: “È diventata un’abitudine e una necessità. Non sono capace a fare le vacanze, dopo tre giorni mi stanco. Ho insegnato anche ai miei figli che i sacrifici, se si raggiungono gli obiettivi, non ce ne sono. Il mio lavoro mi ha dato tanto, forse anche troppo”.

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