Cronaca

Bologna consiglia lo smartworking per l’allerta maltempo, ma Unipol lo nega ai dipendenti. “Ignorati anche gli appelli delle autorità”

I sindacati contro la decisione del gruppo: "L’organizzazione del lavoro - dicono - dovrebbe essere flessibile di fronte a gravi eventi naturali"

Venerdì 14 marzo, mentre a Bologna chiudevano le scuole e veniva consigliato di preferire il lavoro agile per il rischio di forti temporali e dissesti idrogeologici, Unipol ha respinto la richiesta dei sindacati di concedere ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto. “Lo smart working non è un istituto adottato quale modalità di organizzazione […]

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Venerdì 14 marzo, mentre a Bologna chiudevano le scuole e veniva consigliato di preferire il lavoro agile per il rischio di forti temporali e dissesti idrogeologici, Unipol ha respinto la richiesta dei sindacati di concedere ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto. “Lo smart working non è un istituto adottato quale modalità di organizzazione del lavoro né oggi disciplinato all’interno dell’azienda” è stata la risposta del gruppo.

Dopo una fase di sperimentazione, Unipol ha deciso di non prorogare il lavoro a distanza, nonostante due mesi fa una consultazione interna abbia visto la maggioranza dei dipendenti favorevole alla settimana corta con quattro giorni di smart working al mese. I sindacati First-Cisl, Fisac-Cgil, Fna, Snfia e Uilca-Uil contestano la decisione, sottolineando la disparità di trattamento: “Quando si è trattato di risparmiare durante le ristrutturazioni delle sedi di Torino e Milano, l’azienda ha fatto eccezioni. Oggi, invece, ignora anche gli appelli delle autorità“. Secondo le sigle sindacali, la scelta di Unipol ignora il benessere e la sicurezza dei lavoratori. “L’organizzazione del lavoro dovrebbe essere flessibile di fronte a gravi eventi naturali. I dipendenti non sono solo lavoratori, ma anche genitori e caregiver, e in una situazione di emergenza non possono essere lasciati senza alternative”.

I sindacati accusano: “Unipol predica sostenibilità e attenzione alle persone, ma nei fatti impone una rigida organizzazione del lavoro, ignorando la realtà e la gravità degli eventi”. Inoltre, i sindacati ricordano inoltre che il lavoro agile, praticato per oltre quattro anni, non ha mai impedito all’azienda di raggiungere risultati record, con utili superiori al miliardo negli ultimi due anni. “Di fronte al rischio per la sicurezza, l’unica risposta di Unipol è stata quella di invitare i dipendenti a usare ferie e permessi. Il rispetto non si predica, si pratica. Mamma Unipol si è trasformata in Medea” concludono i rappresentanti dei lavoratori.