Lo stilista, che ha portato il marchio spagnolo nell'Olimpo del lusso, annuncia l'addio con un post su Instagram. Rumors sempre più insistenti lo vogliono da Dior, mentre per Loewe si parla già di un duo di successori
Un altro giro di valzer, l’ennesimo, nel mondo della moda. Dopo gli annunci di Demna Gvasalia da Gucci e di Dario Vitale da Versace, è Jonathan Anderson a lasciare la direzione creativa di Loewe, il marchio spagnolo di proprietà del gruppo LVMH che ha guidato per 11 anni, trasformandolo in uno dei brand più desiderabili e innovativi del panorama internazionale. L’annuncio era nell’aria da tempo ed è arrivato lunedì mattina con un lungo post su Instagram in cui lo stilista ripercorre la sua avventura alla guida della maison: “Undici anni fa mi è stata data l’opportunità più incredibile: scrivere un capitolo di una storia che ha ormai 179 anni. Dal mio primo giorno alla Loewe ho trovato spiriti affini nello studio di design e nell’atelier, i cui talenti erano, e sono ancora, secondi a nessuno. Grazie per aver condiviso la vostra arte. […] Negli ultimi undici anni, ho avuto la fortuna di essere circondato da persone con immaginazione, capacità, tenacia e la capacità di trovare il modo di dire ‘sì’ a tutte le mie idee selvaggiamente ambiziose”.
Ma il messaggio di Anderson è in realtà una profonda riflessione sul ruolo del direttore creativo e sulla costruzione di un brand: “Mi sono reso conto che un marchio non si costruisce con la prima sfilata, e nemmeno con il primo anno di show, ma si costruisce lentamente stagione dopo stagione, anno dopo anno, seguendo ciò che è giusto per un marchio”. E, tra i successi di cui va più orgoglioso, lo stilista cita il lancio del Craft Prize: “Abbiamo creato una piattaforma che supporta e dà visibilità a mestieri che stanno scomparendo, a giovani creativi, vecchi maestri e nuove idee”. Un ringraziamento speciale, poi, a chi ha sostenuto la sua visione e a chi ha reso possibile ogni collezione: “Fin dal primo giorno, ho immaginato di creare un marchio culturale. Questa idea si basava fortemente sulla fiducia e sulla generosità di molti artisti, artigiani, fondazioni, musei e gallerie che hanno contribuito al loro lavoro. Vi sono sinceramente grato”. Quindi conclude: “Dicono che tutte le cose belle devono finire, ma io non sono d’accordo. Mentre questo mio capitolo volge al termine, la storia di Loewe continuerà per molti anni a venire e io la osserverò con orgoglio”.
L’ultima collezione di Anderson per Loewe è stata presentata la scorsa settimana alla Paris Fashion Week: la scelta del brand di non sfilare ma presentare insieme le nuove collezioni Donna e Uomo era stata già emblematica. Tanto più che tra gli addetti ai lavori circola con insistenza la voce di un suo possibile passaggio a Dior, attualmente orfano di un direttore creativo per il menswear. E per Loewe? I rumors parlano di un possibile arrivo dei due ex stilisti di Proenza Schouler, Lazaro Hernandez e Jack McCollough. Di certo, di questi suoi 11 anni da Loewe, Jonathan Anderson ci lascia un grande lezione: la creatività, la visione e la capacità di “dire sì” alle idee, anche a quelle più folli, sono gli ingredienti fondamentali per costruire il successo di un brand.