Quante gliene hanno, gliene abbiamo dette. Che perdeva tutte le finali, commettendo sempre gli stessi errori. Che non faceva segnare gli attaccanti, giocando un calcio monocorde, nemmeno troppo divertente. Che era un fondamentalista del pallone, e anche per questo la sua Fiorentina non aveva mai fatto il salto di qualità definitivo. Vincenzo Italiano si è preso la sua rivincita. Lo ha fatto a suo modo, sempre controcorrente, prendendo per scelta o per necessità la strada più difficile. Dopo tre ottime stagioni a Firenze, la Serie A lo ha un po’ snobbato: non lo ha voluto il Napoli, con cui pure c’era stato un abboccamento, e che però ha puntato forte su Antonio Conte, una garanzia; il Milan ha preferito guardare all’estero, la Juventus scommettere su Thiago Motta. La chiamata della grande piazza, cui poteva legittimamente ambire, non è arrivata, forse proprio per quei dubbi elencati di sopra. A quel punto altri sarebbero stati fermi un giro, aspettando la grande occasione. Accettare subito il Bologna la scorsa estate sembrava un suicidio: una squadra reduce dalla stagione della vita, praticamente irrepetibile, indebolita dal mercato, attesa da un doppio impegno in Europa che si rivela proibitivo per tante formazioni più attrezzate (vedete cosa sta capitando alla Lazio), figuriamoci per una provinciale esordiente. C’erano tutte le premesse per fallire e bruciarsi, forse definitivamente. Invece Italiano si è consacrato.
Il suo Bologna, dopo il clamoroso 5-0 rifilato alla Lazio nello scontro diretto, adesso quarto in classifica in solitaria, davanti a squadre come Milan e Juventus che dovevano lottare per lo scudetto, meglio anche delle romane o della sua vecchia Fiorentina che sono sicuramente più attrezzate, è un miracolo. Una squadra vorace, che viaggia a mille all’ora, diverte e soprattutto si diverte, anche più di quanto facesse la versione di Thiago Motta, che aveva costruito le sue fortune sulla solidità e i ricami in ripartenza di Zirkzee. Dopo aver per altro fatto bella figura in Europa (uscito al girone con dignità e una vittoria prestigiosa contro il Borussia Dortmund) ed essere a un passo della finale di Coppa Italia, altro traguardo che sarebbe straordinario. Il tutto, avendo perso l’ossatura della formazione dello scorso anno, senza Calafiori, Saelemaekers e Zirkzee che non sono stati sostituiti dalla società (è arrivato Dallinga, praticamente la riserva della riserva dello scorso anno). Tutto merito suo.
Il finale è ancora da scrivere. Il Bologna adesso è una delle squadre più in forma della Serie A (quattro vittorie nelle ultime cinque) ma è atteso da una calendario da brividi: sarà il vero arbitro dello scudetto, affrontando in fila Napoli, Atalanta e Inter, poi avrà anche Juventus, Milan e Fiorentina, in mezzo la doppia sfida in semifinale di coppa contro l’Empoli. Anche se in questo momento ha scavalcato la Juve, è difficile immaginarla finire quarta in campionato, con tutti questi impegni. Sarebbe l’ennesimo capolavoro. Ma non c’è bisogno di aspettare: Italiano ha dimostrato di essere un grande allenatore, e un allenatore da grande. Il giudizio arriva ora perché prescinde dal risultato. In fondo, è questo lo spirito del suo calcio.
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La rivincita di Italiano: comunque finisca la stagione del Bologna, ha dimostrato di essere un allenatore da grande squadra
FATTO FOOTBALL CLUB / LA RUBRICA - Al momento il Bologna è quarto in campionato, quindi qualificato in Champion. Ma ha un calendario terribile e sarà il vero arbitro dello scudetto. Il giudizio sull'operato del tecnico, tuttavia, è già sicuro: sta facendo un mezzo miracolo
Quante gliene hanno, gliene abbiamo dette. Che perdeva tutte le finali, commettendo sempre gli stessi errori. Che non faceva segnare gli attaccanti, giocando un calcio monocorde, nemmeno troppo divertente. Che era un fondamentalista del pallone, e anche per questo la sua Fiorentina non aveva mai fatto il salto di qualità definitivo. Vincenzo Italiano si è preso la sua rivincita. Lo ha fatto a suo modo, sempre controcorrente, prendendo per scelta o per necessità la strada più difficile. Dopo tre ottime stagioni a Firenze, la Serie A lo ha un po’ snobbato: non lo ha voluto il Napoli, con cui pure c’era stato un abboccamento, e che però ha puntato forte su Antonio Conte, una garanzia; il Milan ha preferito guardare all’estero, la Juventus scommettere su Thiago Motta. La chiamata della grande piazza, cui poteva legittimamente ambire, non è arrivata, forse proprio per quei dubbi elencati di sopra. A quel punto altri sarebbero stati fermi un giro, aspettando la grande occasione. Accettare subito il Bologna la scorsa estate sembrava un suicidio: una squadra reduce dalla stagione della vita, praticamente irrepetibile, indebolita dal mercato, attesa da un doppio impegno in Europa che si rivela proibitivo per tante formazioni più attrezzate (vedete cosa sta capitando alla Lazio), figuriamoci per una provinciale esordiente. C’erano tutte le premesse per fallire e bruciarsi, forse definitivamente. Invece Italiano si è consacrato.
Il suo Bologna, dopo il clamoroso 5-0 rifilato alla Lazio nello scontro diretto, adesso quarto in classifica in solitaria, davanti a squadre come Milan e Juventus che dovevano lottare per lo scudetto, meglio anche delle romane o della sua vecchia Fiorentina che sono sicuramente più attrezzate, è un miracolo. Una squadra vorace, che viaggia a mille all’ora, diverte e soprattutto si diverte, anche più di quanto facesse la versione di Thiago Motta, che aveva costruito le sue fortune sulla solidità e i ricami in ripartenza di Zirkzee. Dopo aver per altro fatto bella figura in Europa (uscito al girone con dignità e una vittoria prestigiosa contro il Borussia Dortmund) ed essere a un passo della finale di Coppa Italia, altro traguardo che sarebbe straordinario. Il tutto, avendo perso l’ossatura della formazione dello scorso anno, senza Calafiori, Saelemaekers e Zirkzee che non sono stati sostituiti dalla società (è arrivato Dallinga, praticamente la riserva della riserva dello scorso anno). Tutto merito suo.
Il finale è ancora da scrivere. Il Bologna adesso è una delle squadre più in forma della Serie A (quattro vittorie nelle ultime cinque) ma è atteso da una calendario da brividi: sarà il vero arbitro dello scudetto, affrontando in fila Napoli, Atalanta e Inter, poi avrà anche Juventus, Milan e Fiorentina, in mezzo la doppia sfida in semifinale di coppa contro l’Empoli. Anche se in questo momento ha scavalcato la Juve, è difficile immaginarla finire quarta in campionato, con tutti questi impegni. Sarebbe l’ennesimo capolavoro. Ma non c’è bisogno di aspettare: Italiano ha dimostrato di essere un grande allenatore, e un allenatore da grande. Il giudizio arriva ora perché prescinde dal risultato. In fondo, è questo lo spirito del suo calcio.
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Morto Andrej Lazarov, il calciatore che ha tentato di salvare le persone nell’incendio di una discoteca in Macedonia del Nord. “Un eroe”
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".