A due settimane dalla sua morte, per la prima volta Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, i figli dell’iconica attrice, hanno ricordato le ultime settimane di vita della loro mamma
Sono stato pieni di dolore ma anche e soprattutto di tanto amore gli ultimi giorni di vita di Eleonora Giorgi. A due settimane dalla sua morte, per la prima volta Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, i figli dell’iconica attrice, hanno ricordato le ultime settimane di vita della loro mamma e lo hanno fatto con delicatezza, garbo e con un sorriso (“perché questo è quello che avrebbe voluto lei”), a Verissimo. Una scelta non casuale, visto che proprio nel salotto di Silvia Toffanin la Giorgi ha raccontato passo dopo passo la malattia, dalla scoperta del tumore al pancreas nell’ottobre del 2023 fino agli ultimi tentativi di cure. E se lo ha fatto, è stato anche per l’incontro commovente con un bambino malato.
Le lacrime della Toffanin e l’abbraccio con Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro
“Vi meritate tutto l’affetto del pubblico: l’immenso amore verso vostra mamma è stato apprezzato da tutti”. È una Silvia Toffanin visibilmente emozionata quella che ieri, domenica 17 marzo, ha accolto nello studio di Verissimo Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, tornati in tv per la prima volta dopo la morte di Eleonora Giorgi. “Per noi è stato facile, le abbiamo restituito tutto l’amore che c’ha dato nella sua vita: è stata incredibile in questo anno, si meritava tutto”, ha detto in lacrime Paolo Ciavarro. Ecco perché, secondo Andrea Rizzoli, il bagno di folla ai funerali è stato un momento indimenticabile: “Sarebbe stata davvero contenta di tutta la gente venuta per lei: vedere così tante persone venire a darle un ultimo saluto è stato un momento stupendo”.
La sofferenza degli ultimi giorni
Un abbraccio collettivo che è servito a lenire almeno in parte la sofferenza degli ultimi giorni, che sono stati molto difficili per la Giorgi. “Era molto stanca. Quando è stata ricoverata ci avevano detto ‘pochi giorni’, anche se poi lei sembrava stare bene tanto che la permanenza in clinica è durata tre settimane”, hanno spiegato i due fratelli. Le metastasi polmonari hanno complicato il quadro, come hanno rivelato per la prima volta: “Alla fine la quantità di ossigeno che riusciva ad inalare era insufficiente, era lucida solo a sprazzi. Ma ci teneva sempre a dirci di rimanere coerenti e sinceri con quello che eravamo stati. Ci ripeteva sempre: ‘Siate felici’”. Era quello il suo mantra. Paolo Ciavarro ha poi aggiunto: “Alla fine era stanca, voleva andarsene perché non ce la faceva più. Noi egoisticamente, speravamo che ce la facesse. Andavamo tutti i giorni a trovarla ed era il nostro appuntamento. L’ultima sera abbiamo fatto una videochiamata di un minuto e mezzo con Gabriele: lei se n’è andata serena perché tutto era a posto, abbiamo risolto i non detti, i sensi di colpa. Se n’è andata nel miglior modo possibile”.
La telefonata di Massimo Ciavarro e l’addio straziante
Oltre ai due figli, accanto alla Giorgi nell’ultimo anno c’è sempre stato anche l’ex marito Massimo Ciavarro, il papà di Paolo, al capezzale dell’attrice anche il giorno in cui è morta. “È stato un protagonista silenzioso”, ha detto Rizzoli. “Il giorno in cui è morta era in clinica già dalle 5.30 del mattino e verso le sette mi ha chiamato dicendomi di andare perché, nonostante lei stesse dormendo, la vedeva strana”. A quel punto i figli della Giorgi sono corsi in clinica, Ciavarro è sceso al bar per prendere un caffè e l’attrice è mancata: “Eravamo solo noi tre nella stanza a stringerle le mani e lei se n’è andata così. È stato un momento strano, ma anche unico. La bellezza era tragedia si sono unite, è stato un commiato stupendo: le abbiamo tenuto la mano fino alla fine”.
Quell’incontro con un bambino di 6 anni che ha cambiato tutto
L’intervista a Verissimo è stata una montagna russa di emozioni, dalle lacrime parlando dell’amato nipotino Gabriele (“per lui ora è un angelo”) ai sorrisi. Ad esempio, ricordando l’ironia a cui la Giorgi non ha mai rinunciato, tanto da scherzare sul confronto con Papa Francesco: “Eleonora aveva una personalità importante e rimarrà per sempre con noi. Scherzava anche sul destino del Papa, aveva paura che lui le togliesse l’attenzione. Faceva molto ridere, Eleonora non voleva vederci tristi”, ha ricordato Andrea Rizzoli. Sempre lui ha svelato quando sua mamma ha deciso di rendere pubblica la notizia del suo tumore. “Quando siamo andati a fare la prima Pet, davanti a noi c’era un bambino di sei anni e ci siamo chiesti se avesse lo stesso male. Non lo sapevamo, vedevamo solo le cicatrici sulla sua testa… ed è stato scioccante per entrambi. Ma lei da quel momento ha deciso di raccontare la malattia, facendo vedere che era possibile vivere gli ultimi anni della sua vita con il sorriso. Rendere pubblico il percorso di una malattia non è facile: è una scelta delicata e per questo ringrazio anche te Silvia per i tuoi modi e il tuo garbo”.